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Medio Oriente » Palestina:Terra di violenza umana  

PALESTINA:  TERRA DI VIOLENZA UMANA
di Mirca Garuti


Ascoltare in queste ore i vari servizi che passano per la televisione, da quella nazionale a Rainews o Euronews, è veramente penoso! Nessuno deve gioire per la morte che coinvolge  altri esseri umani, questo è vero, ma, le morti di questi tre coloni ebrei israeliani, si collocano in un contesto molto particolare. Guardare il volto di Benjamin Netanyahu che chiede “vendetta”, che si rivolge ad Hamas, ritenuto l’unico responsabile di queste uccisioni, definendoli “bestie”, ma, nessuno, proprio nessuno, si è fatto la domanda del perché? Il  mondo guarda Israele, piange i tre ragazzi uccisi, ma chi piange tutte le vittime che ha fatto Israele dal 1947 ad oggi? Non ci troviamo di fronte ad una nazione “normale” che vive in pace con il suo popolo, ma si tratta di uno Stato che  occupa un altro Stato da ben 66 anni. Uno Stato, vittima di un massacro, che continua, a sua volta, ad uccidere, a ferire, a deportare e ad arrestare innocenti. Uno Stato che continua a non rispettare tutte le Risoluzioni emesse dall’ONU, che usa la Detenzione Amministrativa a suo gradimento, che non rispetta i diritti dei minori, che toglie l’energia e l’acqua agli abitanti di queste terre. Uno Stato che è in guerra da sempre, perché vuole piena autonomia su tutta la Palestina. Uno Stato che in nome della sua “sicurezza” è riuscito ad avere l’appoggio di quasi tutto il mondo e negare al popolo palestinese il diritto all’autodeterminazione nel proprio paese. Cosa dovevano fare i palestinesi dal 1947 ad oggi? Per Israele solo andarsene, è ovvio, andare a chiedere ospitalità negli altri stati arabi e zitti e muti. Ma le cose non sono andate così. I Palestinesi si sono difesi, hanno combattuto, ma specialmente, hanno resistito e resistono ancora in attesa che il mondo non abbia più paura di ammettere che lo Stato d’Israele è uno stato sionista, fascista e razzista. Non è necessario elencare qui tutte le operazioni militari e massacri ideati dal governo d’Israele contro il popolo palestinese sia nella sua terra e sia in altri stati, come il Libano, perché niente è stato casuale, tutto era programmato dall’inizio di questa storia. L’obiettivo era terrorizzare la popolazione e creare una destabilizzazione permanente tra i vari stati arabi al fine di diventare la maggior potenza in Medio Oriente.

Dal 12 giugno scorso, giorno della scomparsa dei tre coloni, Gilad Shaer (16 anni), Naftali Frenkel (16 anni) e Eyal Ifrach (19 anni) nei pressi dell’insediamento di Allon Shvut, nell’area colonica di Etzion tra Betlemme ed Hebron, l’esercito d’occupazione israeliano ha sferrato una violenta offensiva militare contro i palestinesi. Invasioni ed assalti in varie città e campi profughi: i soldati entrano nelle case, staccano la luce, sfondano le porte e, con la scusa di cercare prove del rapimento, procedono a saccheggi e devastazioni. Più di 1000 case hanno subito questa sorte, come è successo anche alle scuole, università ed ambulatori medici. Sono stati sequestrati più di 500 cittadini palestinesi e 8 sono stati uccisi.
Chi ha ucciso i tre coloni ha minato la causa palestinese proprio nel momento in cui si era formato un nuovo governo d’unità nazionale, quindi, a chi giova tutto questo? Questa voglia di vendetta non giustifica queste rappresaglie, punire un’intero popolo per un crimine commesso da pochi responsabili, forse… ancora non si sa la verità!

La vendetta è già iniziata, sia in Israele e sia in Italia.

Mohamed Hussein Abu Khdeir, 17 anni, palestinese che viveva nel campo profughi di Shuafat è stato trovato in un bosco a Gerusalemme Est, completamente bruciato. Il giovane, questa mattina, è stato bloccato e costretto a salire su un auto nera da un gruppo di coloni estremisti, mentre stava per entrare in moschea per pregare. Il suo corpo è stato trovato un’ora dopo in un’altra zona della città.
Nel centro di Gerusalemme coloni impazziti continuano a gridare “Morte agli arabi”. Ma…. qualcuno ha detto loro che stanno occupando una terra che appartiene ad altri? Come si comportano i coloni nei confronti della popolazione autoctona? Si sono chiesti a chi giova la morte dei tre ragazzi?
A Roma, in Piazza Venezia, ieri, squadristi sionisti hanno aggredito e picchiato violentemente un giovane solo perché aveva al collo una kefiah. In serata altri sei giovani sono stati brutalmente assaliti e  feriti.
Lunedì  30 giugno, sui muri esterni dell’Ambasciata palestinese a Roma sono apparse scritte ingiuriose, mentre, il giorno dopo verso le 20,30 da una macchina in corsa sono stati esplosi alcuni colpi di arma da fuoco contro la sede diplomatica.

Gli insediamenti illegali delle colonie non si fermano. Presto, infatti, sarà costruita nell’area dove sono stati ritrovati i corpi dei tre coloni, una nuova colonia israeliana, dal nome Maalot Halhul,

Quanti ancora dovranno morire per “pareggiare” i conti?

La causa di tutta questa situazione rimane sempre e solo una: l’Occupazione della terra di Palestina.


02/07/2014

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