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editoriale » QUELLA CASERMA DEI CARABINIERI DI CAMPOGALLIANO  

QUELLA CASERMA DEI CARABINIERI DI CAMPOGALLIANO
Flavio Novara

Sembra proprio vero, quella caserma “non sa’da fare” e non solo, pareva che quei carabinieri a Campogalliano non servissero a nulla. Altro non era possibile pensare, anche perché sono ormai diversi anni infatti, che esisteva questo problema. Tutti ne erano a conoscenza, gli amministratori come i cittadini e nessuno di loro avrebbe mai pensato di trovarsi in questa situazione. Anche perché, ripercorrere a ritroso le tappe che hanno caratterizzato questa vicenda, lascia alquanto sconcertati.

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Soprattutto se partiamo dal oggetto scatenante il “problema carabinieri” che incomincia proprio con lo sfratto, nel 2001, della caserma per morosità. Veniva subito da chiedersi: come era possibile che lo STATO, che rimane l’organo preposto al controllo del territorio e delle regole, per primo non adempisse al suo dovere? E’ vero, la cosa ha ancora oggi, dell’incredibile ma purtroppo non è più un fatto raro. Era capitato di sentire le denunce degli operatori dell’Arma lamentarsi della mancanza di fondi per il pagamento del carburante o della manutenzione dei mezzi ma mai nessuno avrebbe pensato che i suoi operatori corressero il pericolo di essere messi alla porta. E invece, questo è avvenuto e meno male che ad attenderli ed arrivare in loro soccorso, ancora una volta, vi erano gli amministratori locali che per fortuna e per giusta volontà, hanno offerto gratuitamente ospitalità alla caserma presso alcuni locali di loro proprietà. Certo questi locali si trovavano in un appartamento e non sono certamente adatti ad ospitare una caserma di carabinieri ma altro non c’era. Del resto lo Stato aveva promesso che a breve, avrebbe realizzato una nuova caserma proprio su un terreno messo prontamente a disposizione dall’amministrazione comunale. Promessa purtroppo non mantenuta a causa di un altro sgradevole episodio: il fallimento della società che aveva cominciato a realizzare le fondamenta della nuova caserma.

Oggi il tentativo di abbandonare Campogalliano da parte dell’Arma, prontamente tamponato in passato dall’amministrazione comunale, sarebbe principalmente attribuibile alla presunta inidoneità degli attuali locali. “Come mai all’improvviso questa inidoneità? - faceva notare in un comunicato l’Unione di Campogalliano – Sono così peggiorate le condizioni della convivenza civile e di sicurezza?”. Il pericolo tornava ad essere quello dei carabinieri trasferiti nella caserma di Carpi.

Per questo problema si sono mobilitati in molti. Dal consigliere regionale Gian Carlo Muzzarelli che chiedeva “alla giunta e all’assessore competente di farsi interprete presso il Governo affinché rimangano le condizioni per il mantenimento del presidio di Campogalliano, necessario per la gestione dell’ordine pubblico in un territorio fortemente interessato alla mobilità di merci e persone”, agl’incontro capeggiati del senatore Giuliano Barbolini, l'onorevole Manuela Ghizzoni e il consigliere regionale Gian Carlo Muzzarelli con il Sindaco di Campogalliano Stefania Zanni e il vice ministro agli Interni Marco Minniti.

Per fortuna, dopo tanta pressione, la Prefettura ha dovuto constatare quanto fosse importante il mantenimento della caserma dei carabinieri a Campogalliano, dove la presenza della dogana e dell’incrocio di due tra le più importanti reti autostradali (Brennero e Sole) aveva ed ha un forte impatto sull’equilibrio sociale del paese. Per fortuna dopo tanti enunciazioni si è preso atto di quanto sostenuto dal sindaco, ovvero: "…dare finalmente avvio alla costruzione della nuova caserma e creare così le condizioni per rispondere alla domanda di sicurezza che viene dai cittadini". Peccato che ora l’Arma, avendo senza preavviso abbandonato la vecchia sede, debba scegliere se accettare i locali messi nuovamente a disposizione dal Sindaco presso il municipio o predisporre i loro uffici in un camper. Una scelta difficile ma speriamo sensata che una volta tanto accontenterà tutti i cittadini. Siano essi di destra o di sinistra.

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