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 GLI INVISIBILI DI VICENZA

Sembrerà strano ma sabato 16 dicembre a Vicenza c'è stata una manifestazione contro l'allargamento della base nato Dal Molin. Strano perchè per i nostri amati media nazionali, quella manifestazione non è esistita. Eppure oltre centomila persone hanno sfilato lungo le vie del centro storico di Vicenza. Non mancavano neanche alcune amate personalità fuori dagli schemi o posizioni politiche come Don Gallo o cittadini di ogni ceto sociale e politico, che in testa al corteo hanno sfilato con bambini è bandiere colorate con i colori della pace. La stessa richiesta di pace che abbiamo trovato poco prima dell'avvio della manifestazione, ad un presidio davanti alla caserma Ederle dove un centinai di persone invitavano alla diserzione i soldati americani presenti nella base. Tutto tranquillo e arricchito anche da una mostra fotografica allestita lungo un filo tirato all'occorrenza tra due piante.

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Davanti a quella caserma non c'erano però solo immagini e messaggi di pace ma anche testimonianze significative. Come quelle di due giovanissimi soldati della caserma che la scelta della diserzione l'avevano già fatta.

Russel Hoitt e Chrys Capps è il loro nome. Due soldati americani rasati a zero e poco più che ventenni che con voce spezzata dall'emozione, hanno parlato della loro esperienza.

“Quando ci siamo arruolati pensavamo di andare a combattere il terrorismo. Abbiamo sempre pensato che questa doveva essere la nostra missione. Ma purtroppo ci siamo accorti che questo non era vero. Quello che ci avevano detto, era tutto falso. Nessun attacco ai terroristi, quello che ci insegnavano era quello di agire in modo razzista e violento, contro la popolazione che vive in quei luoghi. Per questo quando ci hanno comunicato che saremmo partiti per l'Iraq, abbiamo deciso di disertare. Noi non vogliamo essere complici di quegli omicidi”-

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L'emozione era alta e si era accentua nel momento in cui l'applauso crebbe come un profondo abbraccio. Quei ragazzi non rischiano il carcere ma un processo che li vedrà espulsi dall'esercito con disonore che per un cittadino americano significa enorme difficoltà nel trovare lavoro.

La manifestazione si è svolta con la stessa passione di quei momenti e ancora ci sembra incomprensibile come mai nessuno l'abbia vista. Pericolo per il Governo? Per la nuova Sinistra Arcobaleno che si è intrufolata in punta di piedi tra la folla per esserci senza parlare?

Forse in questo momento è più interessante concentrarsi per la diretta o per la recensione della manifestazione xenofoba e razzista dei sindaci Leghisti in piazza duomo a Milano che parlare di pace. Un argomento che a noi, invece, piace ancora molto.









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