venerdì 29 marzo 2024   
  Cerca  
 
wwwalkemia.gif
  Login  
Home1 » Onorevole le scrivo » OPINIONI, RIFLESSIONI E INGERENZE  

Dieci punti presentati da Luca Cordero di Montezemolo

"Crescita economica è la vera priorità. Non daremo indicazioni di voto"

Il decalogo della Confindustria
"Governabilità e risanamento"

Luca Cordero di Montezemolo

MILANO - La crescita economica deve costituire "la vera priorità" per il Paese e va attuata con una serie di interventi che "non hanno colore politico, non sono nè di destra nè di sinistra". Per raggiungere l'obiettivo della crescita, "bene comune del nostro Paese", Confindustria ha elaborato un vero e proprio decalogo, dieci proposte che riguardano tra l'altro riforme dello Stato, conti pubblici, infrastrutture, scuola, lavoro, ricerca, Mezzogiorno.

"E' un documento di proposte precise - ha detto il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, presentando oggi a Milano il decalogo - è il nostro modo di stare in politica ma fuori dai partiti, parlando prima da cittadini che da imprenditori e proponendo soluzioni per il Paese. La questione centrale è liberare risorse economiche, umane e professionali. Vediamo che da più parti c'è un'attenzione nuova e importante alle imprese, allo sviluppo, alla questione fiscale. Vediamo proposte interessanti dai partiti, speriamo che dalle parole si passi ai fatti".

montezemolo.jpg

Confindustria, aggiunge, "è pronta a confrontarsi con tutti, ma non darà nessuna indicazione di voto". Secondo Montezemolo, "la politica non deve promettere, ma risolvere, noi vogliamo dare il nostro contributo di idee, cifre, soluzioni. Finita la campagna elettorale serviranno muscoli, determinazione, senso dello Stato.

Bisogna saper dire la verità agli italiani, per quanto necessaria e spiacevole, sono necessarie grandi scelte, anche impopolari, che non sono senza costo. Veniamo da troppi anni di non scelte".


Il decalogo di Confindustria dà anche qualche cifra, per inquadrare il problema della crescita: la spesa pubblica corrente, toli gli interessi, assorbe il 39,6% del Pil, "un autentico Moloch - dice Montezemolo - al quale sacrifichiamo possibilità di crescita e capacità di risanamento, che va ridimensionato e riqualificato". La mancata crescita costa: "se dal 1992 in poi fossimo cresciuti agli stessi ritmi della media Ue, oggi il nostro Pil sarebbe superiore di oltre 225 miliardi di euro, una cifra impressionante".

Al primo posto del decalogo Confindustria pone 'Governabilita', riforme, liberalizzazioni e privatizzazionì. Si chiedono riforme istituzionali, nel solco delle proposte già avanzate, una nuova legge elettorale, federalismo fiscale, privatizzazione del patrimonio immobiliare degli enti locali, liberalizzazioni e privatizzazioni a livello nazionale e locale.

Al secondo posto c'è 'Risanamento dei conti pubblici'.
Confindustria pone al 2010 il traguardo di pareggio del bilancio pubblico, la riduzione del debito pubblico sotto il 100% del Pil, l'avanzo primario al 5% del Pil. Si chiede di aumentare dal 2,5% al 3,5% la spesa pubblica per investimenti e ridurre dal 39,6% al 37% del Pil la spesa corrente primaria. Occorrono "decisivi, drastici, impopolari tagli strutturali alla spesa pubblica. Con i risparmi di spesa vanno reperiti i 30 miliardi che mancano per azzerare il rapporto tra deficit e Pil".

Ecco gli altri punti del decalogo di Confindustria:

- 3) Riduzione delle imposte: si propone la riduzione dell'Ires di 3,5 punti, l'eliminazione delle addizionali regionali Irap, la diminuzione della pressione fiscale complessiva dal 43,3% del 2007 al 42% del 2010, la riduzione di 5 punti del cuneo fiscale. Le tasse pagate pesano per il 76% sul risultato operativo lordo (66% in Francia, 51% Germania). Per ridurre le aliquote bisogna fare la lotta all'evasione "pagare tutti per pagare meno".

- 4) Lavoro, contratti, salari, produttività: si chiede la detassazione dei premi di risultato e degli straordinari, la revisione delle quote per i lavoratori stranieri. Sulla sicurezza gli imprenditori chiedono l'unificazione degli enti, collaborazionefra istituzioni, lavoratori, imprese.

- 5) Semplificazione: ridurre gli ostacoli burocratici, principale motivo di non attrazione degli investimenti esteri in Italia.

- 6) Energia e ambiente: efficienza energetica, infrastrutture, rigassificatori. Razionalizzare il mix delle fonti, puntare sul nucleare di nuova generazione. "Dal no al nucleare - dice Montezemolo - non ci sono più state scelte di politica energetica e questo lo paghiamo sulla nostra pelle. Se il petrolio rimane sopra i 90 dollari al barile, la nostra crescita sarà vicina allo zero".

- 7) Infrastrutture: puntare sulle opere prioritarie, Torino-Lione e Corridoio 5, Brennero, Pedemontana, Brebemi, ferrovie e autostrade nel Sud.

- 8) Istruzione, università: promuovere la competizione fra le scuole, riconoscere il merito tra gli insegnanti, aumentare al 30% i fondi pubblici attribuiti all'università in forma concorrenziale.

- 9) Ricerca, innovazione: Confindustria chiede di portare al 2% del Pil gli investimenti in ricerca entro il 2011 (oggi all'1,1%), elevando al 20% il credito di imposta per la ricerca fatta all'interno dell'azienda.

- 10) Mezzogiorno: rendere immediatamente operativi credito di imposta e bonus occupazione previsti dalla finanziaria 2008, ridurre da 24 a 6 mesi le procedure dei contratti di programma e localizzazione. L'obiettivo è quello di portare il Pil per abitante vicino al valore del Nord. Lotta alla criminalità, e al racket che con le estorsioni in molte regioni costa l'1% del Pil. Diminuire i ritardi nei pagamenti per la fornitura di beni e servizi alla pubblica amministrazione, che raggiungono i 400 giorni, contro un tempo canonico di 30 giorni.

(3 marzo 2008)


DotNetNuke® is copyright 2002-2024 by DotNetNuke Corporation