VELTRONI:
NON SI PUO' STARE CON I PADRONI E ANCHE
CON GLI OPERAI !!
In
questi giorni il candidato premier Veltroni sta girando per le
fabbriche, incontrando operai e padroni.
Però
c’è un problema: molti di noi non hanno dimenticato quel 11
gennaio del 2008 quando la maggior parte degli operai italiani erano
in sciopero e qui a Bologna, nel momento decisivo del conflitto,
bloccavamo la tangenziale.
Durante
questo atto di forza e solidarietà della classe operaia,
Walter visitava la Carpigiani, complimentandosi con i suoi lavoratori
(quindi con i crumiri che erano rimasti dentro) di tanta dedizione.
Solo dopo, vista la polemica suscitata nel sindacato, augurava ANCHE
un in bocca a lupo a chi aveva scioperato.
Ma
non è finita qui, una caduta di stile può sempre
capitare, e Walter non è certo uno da barricate in piazza, ma
come spiegare la candidatura come capolista in Lombardia di Matteo
Colaninno? Giovane presidente dei giovani industriali non certo
grande bandiera dell'emancipazione della classe operaia !!
Però
il colpo grosso lo ha fatto con la candidatura come capolista in
Veneto di Massimo Calearo, uno che si è sempre vantato di non
aver mai votato neppure centro sinistra, un liberista convinto,
sostenitore della globalizzazione, ma soprattutto ex presidente di
Federmeccanica, colui che sempre l'11 gennaio ci voleva dare dopo 40
ore di sciopero non più di 70 eurini, colui che si è
opposto alla nostra piattaforma con tutte le sue forze, colui che ha
fatto del precariato la sua missione, colui che pensa che gli operai
lavorano poco, colui che ha benedetto i licenziamenti di attivisti
sindacali che il suo amico Marchionne ha fatto in Fiat in questi
ultimi 6 mesi. Quest’uomo è diventato colui che risolverà
insieme a Walter i nostri problemi ? Ci crediamo sicuramente !!
Ma
non è finita qui: Veltroni ha imbarcato nell'avventura
nuovista del PD un vero leader operaio, un uomo con la tuta blu
stampata sul cuore, ossia mister art. 18 Pietro Inchino, colui che
pensa che la legge 30 è moderata e la libertà di
licenziamento sia sancita nella Bibbia. La persona giusta da
affiancare alla banda del Partito Radicale che l'art.18 lo voleva
cancellare con un referendum.
Basta
scherzare, basta ironizzare, qui la questione è seria anche
perchè sappiamo che molti lavoratori come noi guardano al PD,
soprattutto a Bologna.
Ma
siamo profondamente convinti che qualsiasi operaio o impiegato che
vuole realmente cambiare questo sistema che ci butta ai margini della
società, non ha bisogno di questa gente che viene in fabbrica
e dichiarare che è ANCHE
con noi.
O
si sta con la Confindustria, o con i lavoratori, il resto è
demagogia molto pericolosa che porta acqua al mulino di un Berlusconi
dietro al quale stanno la reazione fascista e leghista, il bastone
che gli stessi signori della Confindustria sono pronti ad usare dopo
la carota del PD.
NO, non possiamo
stare con il PD a fianco dei nostri nemici !!
Per stare dalla
parte dei lavoratori, sostieni Rifondazione Comunista con il voto a
la Sinistra l'Arcobaleno
Circolo di fabbrica PRC “I
Maggio” operai
Bonfiglioli riduttori - Bologna