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Notizie Modena » PISTA DI MARZAGLIA  
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8 agosto 2008 “Libera” lo spazio sociale autogestito di Modena è stato sgombrato.Per ricordarlo pubblichiamo gli “scritti dal tetto” in attesa delle forze dell'ordine.

 
 


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DAL TETTO DI LIBERA 1
Dal tetto di Libera, davanti ad un'alba spaziale, unica!
L'orologio segna le 05.00, e nei campi attorno a Libera finalmente vedo sbucare le famigliari "orecchie saltellanti" della solita lepre. Se potessi parlarle, forse la rimprovererei per il suo ritardo che mi stava rattristando, o forse no, forse la ringrazierei per essere passata a rompere l'immobilità dei campi davanti a me, gli stessi che, perversi faccendieri, vorrebbero trasformati in un mostruoso autodromo.
Un mostro al posto del verde da cui l'altra mattina una giovane volpe ha incrociato il mio sguardo, come a chiedermi di non smettere di lottare contro la cancellazione del suo selvatico vitale, nel nostro verde orizzonte.
Sembrava chiedermi di non obbedire all'assurda logica di profitto che ci sta portando sì sempre più veloci, ma verso la morte!
Guardo la campagna intorno a me, prati in cui alcuni fagiani si stanno corteggiando rumorosamente, e penso alla non vita di un rombante bolide, che sfreccia senza nemmeno la consolazione del viaggio: sfreccia in cerchio...
Il sole si fa ammirare assieme ai 4 aironi che, passando sulle nostre teste, ribadiscono che stiamo facendo la cosa giusta, anche se la volpe, sbucata da un cespuglio, oggi non ci degna di uno sguardo.
Ci sono 5 nuovi cantieri nel suo mondo fatto di arbusti e boschetti, che le avevo promesso di proteggere stando sul tetto di Libera. Magari è arrabbiata con me, o forse no, forse semplicemente non vuole che vediamo nei suoi occhi il disgusto.
"Mai fidarsi degli umani" starà pensando?! Furba la volpe! Intanto il giorno è annunciato dal tamburellare del picchio e dalla danza sotto i miei occhi di 2 splendide farfalle, mentre io penso che, almeno oggi, questo fazzoletto di terra è salvo, e questo mi ripaga e mi invoglia a continuare a lottare.
Il gheppio, il gruccione ed altri uccellini salutano tutto questo... che faccia tosta fischiettare ancora! ieri ho visto un cerbiatto (forse un daino)

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DAL TETTO DI LIBERA 2
Cara mamma, lo so che sei in pensiero, arriveranno, io e te lo sappiamo. Io non sono preoccupato perché sono "pronto", tu invece si, sei molto preoccupata perché non puoi fare nulla, subirai la notizia come sempre, come tanti.
Cara mamma lo sai che non sono qui per difendere la Patria, che non ho una divisa, lo sai che non sto difendendo i colori della bandiera. lo stemma del Comune o qualche burocrate del Palazzo.
Questa terra sarà anche stata la terra dei Padri, ma anche delle Madri e degli Erranti e dei Vagabondi e questa terra va difesa lo stesso, va difesa sempre.
Cara mamma lo sai, non sto difendendo la mia casa, io non l'ho costruita ed è comunque una casa aperta ai liberi ed agli eguali, come dovrebbero essere tutte.
Cara mamma non sto difendendo i nostri governanti, né i nostri padroni.
tu lo sai invece che li sto combattendo e so che se perderemo avremo vinto lo stesso perché non ci siamo né piegati né inginocchiati.
Cara mamma dormi tu tranquilla, stanotte veglierò io e il tuo sonno

DAL TETTO DI LIBERA 3

Ci sono tanti mondi a volte paralleli e a volte contrapposti.
Svegliarsi alle 5, salire sul tetto e non aver altro da fare se non guardarsi attorno ti introduce in un mondo che non è né parallelo, né contrapposto, solamente di fianco.
Il silenzio, la natura, il sole che lentamente sorge.
Senti il tempo e non è nemico.
Il tempo che si risistema, che si adagia, che ritrova il suo tempo.
Io non devo fare nulla, quello che devo fare è stare li e guardare, non devo intrecciare migliaia di cose che mi renderanno profitti, non devo convincere nessuno del bene o del male di qual cosa. Non devo.
E sento che il tempo si siede di fianco e senza aspettare, fluisce.
Il mondo che arriverà appena dopo, l'altro mondo di fianco, quello del lavoro, dello stress, dell'aria inquinata e appiccicosa è pronto a rovinare tutto.

DAL TETTO DI LIBERA 4
Davanti ai miei occhi solo caos!
Gente che corre tra shopping e lavoro senza più umanità, automi.
Macchine che sfrecciano tra asfalto e inquinamento distruggendo ogni cosa.
I miei occhi ormai stanchi non ne possono più di questa frenesia Distruzione!
è ciò che riecheggia in me, distruzione della civiltà che opprime, schiavizza e distrugge ogni cosa.
Vorrei poter sentire il soffio del vento, libero, sulla mia pelle, la dolce musica dei grilli e la meravigliosa armonia degli animali liberi.
Non trovo gioia o vita nel cemento ma solo nel selvatico che ormai sta scomparendo.
In questo inferno non ci rendiamo conto che è ora di fermarsi, guardarci intorno e cercare di capire che il vero benessere, pace e tranquillità si può solo trovare attraverso la natura, nei boschi e negli occhi privi di odio degli animali.
Per questo continuerò a lottare ogni giorno della mia vita.
potrà essere finalmente dolce.
Se arriveranno ci troveranno vivi ed è questo che la vita ci chiede, se arriveranno l'incubo sarà tutto loro.

La parola al Comune

New.gif “LO SGOMBERO DI MARZAGLIA ERA NELLA PIENA LEGALITA’”

 

L’assessore Marino ha risposto in Consiglio comunale alle interrogazioni di Tesauro dei Verdi e di Massamba del Gruppo indipendente di Sinistra

 

"Gli abbattimenti degli edifici di Marzaglia sono stati autorizzati con Dia del 30 maggio, la società Vintage 30 giorni dopo avrebbe potuto legittimamente provvedere ai lavori di demolizione". Così l'assessore al Patrimonio Antonino Marino ha risposto in Consiglio comunale alle interrogazioni, trasformate in interpellanze, del consigliere dei Verdi Mauro Tesauro "Casali abbattuti a Marzaglia durante lo sgombero di Libera" e della consigliera del Gruppo indipendente di Sinistra Isabella Massamba "A quando lo sgombero di Libera?".

 

Il consigliere Tesauro nella sua interrogazione chiedeva, alla luce di "quanto di esecrabile è successo durante lo sgombero di Libera", se gli abbattimenti avvenuti fossero correttamente autorizzati "con tutti i debiti atti abilitativi e perché l'abbattimento sia avvenuto senza la preventiva asportazione delle masserizie e degli effetti personali dei residenti, così come disposto dall'ordinanza di sgombero". Quella di Libera, per Teasauro è stata "una protesta passiva. Alle 21.30 è cessato l'eroico assedio con capitolazione e randellate al nemico, ma poteva andare peggio: ringrazio la Digos che si è letteralmente frapposta tra gli occupanti e la Polizia Municipale. Questi abbattimenti di una feroce violenza simbolica sono stati fatti con tutti le autorizzazioni?".

 

"Non è stato possibile provvedere alla preventiva asportazione di masserizie ed effetti personali degli occupanti l'immobile di via Pomposiana 271 - ha spiegato Marino - in quanto i pavimenti e le strutture interne dello stabile sono state cosparse ed imbrattate con sostanze viscide di cui non è stato possibile analizzare la natura e la pericolosità". Il fabbricato, ha aggiunto l'assessore, "è stato disseminato di trabocchetti e insidie volte a offendere l'incolumità degli operatori addetti allo sgombero, al chiaro scopo di resistere ad oltranza all'esecuzione d'ufficio. Per assicurare l'incolumità degli operatori coinvolti nello sgombero non vi erano alternative all'abbattimento dell'edificio. La nostra Polizia municipale non è di colpo diventata la Celere, ma ha dimostrato capacità di gestire una situazione problematica".

 

Nella presentazione della sua interrogazione la consigliera Massamba ha affermato: "Non rileggo l'interrogazione perché obsoleta, ma colgo l'occasione per chiedere perché è stato fatto lo sgombero senza attendere il decorso del contratto del Comune a fine novembre, procedendo, poi, con lo sfratto".

 

L'assessore Marino ha spiegato che la data dello sgombero era stata concordata dalle forze dell'ordine solo in prossimità dell'intervento, avvenuto lo scorso 8 agosto, "considerata la numerosità dei soggetti istituzionali coinvolti: Polizia municipale, Prefettura, Questura, Comando Carabinieri, Vigili del Fuoco e una autoambulanza". L'ordinanza conferiva alla Polizia municipale la facoltà di fissare la data e l'ora dell'azione, "pertanto, pur non sussistendo impedimenti di natura giuridico-legale a fornire al Consiglio comunale l'informazione richiesta, non è stato possibile provvedere in anticipo considerata la prossimità temporale del momento in cui è stato concordato l'intervento e il giorno della realizzazione". Il provvedimento, ha poi sottolineato l'assessore, "era esecutivo fin dalla data dell'ordinanza, quindi dal 9 luglio 2008, e doveva essere eseguito in primis dagli occupanti ben potendo un'ordinanza essere eseguita volontariamente". Sulle modalità dello sgombero, Marino ha poi aggiunto che "e' stato inevitabile ricorrere alle forze dell'ordine con un'azione integrata a causa del comportamento profondamente ostile manifestato dagli occupanti gli immobili nei confronti dell'esecuzione dell'ordinanza stessa".

 

Il consigliere della Lega Nord Mauro Manfredini ha spiegato che "sono rari i casi in cui ho condiviso l'atteggiamento dell'Amministrazione. Ascoltando l'intervento del collega Tesauro sembra che l'Amministrazione si sia svegliata quel giorno e abbia deciso di agire di punto in bianco, mentre si è agito con legittima procedura, la decisione è stata votata e approvata. Inoltre si sono usati mezzi opportuni: randellate al nemico non ne ho viste".

 

Per Dante Mazzi di Fi - Pdl c'è stato "uno spiegamento di forze eccessivo, mancavano solo la marina e l'aviazione. E' una materia su cui sarebbe opportuno fare una commissione speciale, come previsto dall'articolo 22 del regolamento, per fare luce su tutto quello che è successo. Quella sera non è stato demolito un edificio ma le fondamenta del diritto e della democrazia".

 

"Credo non si mini l'istituzione della democrazia" ha affermato Sergio Celloni del Ppl. "Da parte del Comune sono stati tollerati oltremodo i comportamenti dell'associazione Libera. Queste persone rappresentano questa frangia estremista di un'idea che non condivido: hanno fatto una continua strumentazione per portare avanti un loro contrasto ideologico, vogliono fare vittimismo".

 

Per Michele Andreana del Pd "la scelta è stata fatta dall'Amministrazione dopo diversi anni. Si è tentato fino all'ultimo di non arrivare a uno sgombero forzato, Libera è stata più volte invitata a discutere per trovare altra sede. Lo sgombero è stato fatto in ottemperanza alle norme previste. Le forze dell'ordine, poi, hanno svolto il lavoro con molta professionalità: hanno usato molto tatto e capacità di dialogo e, nonostante le esasperazioni, a parte qualche spintone non è successo niente".

 

"La dialettica in maggioranza è sempre stata molto franca, a volte aspra, ma con un confronto corretto" ha detto Alvaro Colombo di Rifondazione Comunista. "Su questa vicenda è venuta meno la capacità di dialogo con i soggetti di Libera, che si è opposta a una soluzione pacifica e condivisa su questo piano. Al termine del confronto è stata scelta una soluzione che non abbiamo condiviso, ma che non toglie legittimità a questi atti. Lo sgombero forzato seppur contenuto è un atto forzato, credo quindi che si debba riaprire il confronto con Libera".

 

Il consigliere Andrea Leoni ha affermato che Forza Italia "ha sempre fatto del rispetto della legalità uno dei cardini dell'azione politica. Dopo la scelta della maggioranza di procedere in questo senso ci aspettavamo che lo sgombero ci sarebbe stato. Però abbiamo letto sui giornali che questi signori avevano diritto di stare lì fino a novembre. La legalità deve valere per tutti: le persone di Libera, i cittadini e anche per l'Amministrazione comunale: si deve capire se l'Amministrazione ha operato all'interno delle norme".

 

Il consigliere Pd Fausto Cigni è intervenuto affermando: "questa idea di commissione fa ridere. Per anni si è bloccata la commissione per chiarire i fatti del G8 di Genova, si vuole fare una commissione per questa situazione? Ritengo che l'Amministrazione faccia bene a fare passi ulteriori: nessuno si scandalizza che vi sia un rapporto con Libera, ma deve partire da alcuni principi di fondo: riaprire il dialogo sulla base di principi, sull'Abc della democrazia, sul rispetto delle regole e su come si intende continuare. Se questo è il terreno sul quale ci si trova d'accordo va bene, altrimenti è finita qui".

 

Ivo Esposito di Forza Italia - Pdl ha precisato: "abbiamo semplicemente chiesto con questa interrogazione se si è agito nella correttezza: se è corretto abbattere un edificio con beni privati all'interno, o abbattere casali provocando danni economici a persone terze. Non credo ci sarebbe stato bisogno di abbattere l'immobile. Abbiamo dubbi sul fatto che non era previsto l'esproprio, ma solo lo sgombero. Le regole devono valere per tutti, anche per l'Amministrazione. Si è effettuato uno sgombero con conseguente danneggiamento di beni che non erano dell'Amministrazione. Non era necessaria un'azione così immediata come abbattimento del casale".

 

Isabella Massamba, gruppo indipendente per la sinistra, ha obiettato: "Bastava aspettare novembre per sgombrare senza problemi. Ho visto che i poliziotti della Celere avevano atteggiamenti aggressivi, voglia di menare le mani, tanto che sono stati ripresi dai loro stessi superiori. In pochi minuti il casale è stato preso: c'era dell'olio e si faticava a stare in piedi, ma è stata fatta resistenza passiva. Si sarebbero potute evitare molte azioni di conflitto, ma c'era la sensazione di essere quasi in un film d'azione, come se si dovesse combattere un nemico che nemico non era. Libera avrebbe potuto accettare un'altra proposta, ma sono stati coerenti: non hanno accettato di guardare solo al loro orticello. Ci sono state pressioni da parte della Vintage per svuotare il prima possibile la struttura".

 

Secondo Mauro Tesauro dei Verdi "non si può non lanciare un ponte anche a realtà di questo tipo. C'è il dovere politico di cercare un confronto. Verificherò, ma ritengo che sia stato abbattuto anche un edificio che invece doveva essere mantenuto. I trabocchetti di cui parla Marino, secondo lo Zingarelli ma anche secondo Tom e Jerry, sono strumenti che si aprono quando uno passa facendo cadere sotto chi entra. E per quanto riguarda le sostanze viscide di cui non è stato possibile verificare la pericolosità posso affermare che si trattava di pop corn e olio".

 

Nella sua replica l'assessore Marino ha sottolineato come "i consiglieri di minoranza hanno avuto opinioni diverse sull'accaduto: alcuni solidarizzano con le persone di Libera, altri sono d'accordo con l'Amministrazione. Non credo ci sia bisogno di commissioni in questo caso: abbiamo operato all'interno delle norme e con trasparenza. La risposta più concreta, in questo senso, è quella del Tar, che ha dato ragione al nostro dispositivo. Dialogo e interlocuzione credo che ci siano stati e le persone di Libera hanno perso l'occasione oltre che di avere un'altra sede, di ottenere un riconoscimento sociale della loro associazione. Il dialogo comunque può ripartire nel rispetto delle regole.

 

"Che qualcuno lo abbia considerato un atto di locazione, per cui sarebbe stata necessaria una disdetta mi sembra eccessivo" ha affermato il sindaco Giorgio Pighi. "Una minaccia di azione legale contro l'assessore mi sembra eccessivo. La volontà delle forze dell'ordine era di non usare violenza. Ritengo che da parte di queste persone, visto che l'azione si è svolta senza uso di violenza ed è rientrata in un alveo di legalità, bisognerebbe chiudere questa vicenda. Il percorso del dialogo può riprendere in qualsiasi momento".


 

PISTA DI MARZAGLIA E LO SPAZIO SOCIALE LIBERA DI MODENA

Per aiutarvi a comprende quanto sta avvenendo sulla vicenda dello spazio sociale LIBERA di Modena pubblichiamo il rapporto epistolare tra l'Assessore al Bilancio Francesco Fieri e alcuni componenti dell'assemblea di LIBERA.

 

Riteniamo che in quelle due lettere, siano evidenziati elementi tali da poter giudicare da che parte stare. Sempre che ne abbiate voglia...

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“Cara Libera, ecco l'alternativa”
di Francesco Rafael Frieri, Assessore al Bilancio e alla Partecipazione Comune di Modena - Rifondazione Comunista.

 

Vivo con sofferenza il progressivo avvicendarsi degli eventi, delle procedure che inevitabilmente porteranno allo sgombero dello spazio autogestito.
Il sottoscritto, tanto tempo fa, inizia “la battaglia” prima per tutelare il bosco di Pii Strobi a Marzaglia, poi per fermare i progetti di cave e di autodromo.

 

Purtroppo, nel gioco imperfetto della democrazia, abbiamo vinto solo sulla tutela del bosco.

 

Purtroppo, nonostante il voto coerentemente contrario dei partiti della Sinistra, il progetto della pista prove è stato valutato dal Consiglio Comunale importante per questa città.

 

Io, tutti, abbiamo il dovere di rispettare questa scelta, sapendo che non noi, ma la legge, la legge, oggi impone che il diritto di un privato sia soddisfatto.

 

Dal voto del Consiglio Comunale che assegna diritti precisi ad una società di diritto privato, la volontà di nessuno può impedire la realizzazione di quella pista.

 

D'altra parte io sono contrario all'uso della violenza, e uno sgombero è una seppur (spero) sottile forma di violenza.

 

L'amministrazione che rappresento reputa “Libera” un'esperienza che merita di continuare, e come per tante associazioni, sono qui ad offrire d'accordo con i miei colleghi del governo della città, la disponibilità ad individuare altri spazi con condizioni migliori di quelle attuali. Ma perchè ragionevolmente ciò possa accadere, è necessario che voi accettiate in poco tempo di incontrarvi con l'amministrazione comunale.

 

Il dialogo, il confronto, consentirebbe di risparmiare a questa città lo spettacolo di uno sgombero , e a Libera di proseguire pacificamente e in completa autonomia le sue attività senza rischiare di essere marginalizzata nel tempo.

 

Faccio quindi appello a tutte e tutti voi perchè riconosciate un'amministrazione che non solo non vi è avversaria, ma che vi tende una mano.

 

Diteci cosa ne pensate.

 

LA RISPOSTA DI LIBERA (4/7/08)

 

Caro assessore Frieri,
le rispondiamo individualmente perchè una parte dell'assemblea di Libera non ha voluto nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi di replicare a quella che valuta una provocazione.
Dunque secondo Lei abbiamo combattuto insieme una nobile battaglia ma “nell'imperfetto gioco della democrazia”ン la maggioranza ci è stata avversa (chi l'avrebbe mai detto eh?) e adesso dobbiamo chinare la testa in nome della legge. Però, siccome in questa città prima o poi tutto si aggiusta, siete così generosi da offrirci tre “diconsi-tre (parola dell'assessore Marino) sedi alternative. La cosa in sè ci commuoverebbe sino alle lacrime ma, disgraziatamente per Lei e la Sua giunta, le cose non stanno così. Come libertari e anarchici non abbiamo mai creduto e non crediamo che i torti e le ragioni si decidano a maggioranza, ma siamo convinti che queste ultime “in questo caso persino quelle legali“ si trovino tutte dalla nostra parte.

Prima di scendere nelle questioni tecniche ci lasci dire una parola di chiarezza nel merito della vicenda. Non ci frega niente dei 4 muri cadenti dello spazio sociale Libera, siamo disposti ad andarcene anche domani se è necessario per fare un bosco pubblico. Ma le Vostre sedi non le vogliamo. Non ci interessano.

L'area su cui andrebbe costruito l'autodromo è un'area verde che appartiene alla collettività. Andrebbe rimboschita e resa fruibile a tutti. Le Vostre delibere hanno deciso invece di regalarla a un privato che, in cambio di un canone annuale di 40mila euro, potrà cementificarla con 4 piste, un albergo, un centro commerciale e quant'altro. Si perde così l'occasione unica di avere un polmone verde e si fa un danno alla città, già peraltro degradata dal raddoppio dell'inceneritore, dalle cave di ghiaia, dai bitumifici, ma prima e soprattutto da un affarismo onnivoro che non trova certamente nelle istituzioni pubbliche quella barriera a garanzia dell'interesse collettivo che la teoria vorrebbe.
Su quell'area risiediamo noi e, finchè potremo, ci opporremo a questo scempio in maniera nonviolenta ma ci creda, assolutamente determinata.

Ma Lei tira in ballo la legalità. Ebbene vediamola questa legalità: sul procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, Comune e Provincia fino ad ora se la sono cantata e se la sono suonata: attualmente ¨pendente un ricorso al TAR, il primo ente indipendente chiamato a pronunciarsi sulla questione, che ci dovrà spiegare dove sia misteriosamente sparito un vincolo urbanistico che destinava l'80% di quella zona a verde pubblico. O se sia legittimo che una parte dell'edificio venga costruita nella zona di protezione di un pozzo acquifero e svariate altre cosette di questo tenore. Poi c'è una richiesta ufficiale della Consulta ambiente alla regione, sulla quale quell'ente non si è ancora pronunciato, perchè quell'area venga protetta (e se venisse accolta niente più autodromo). Dulcis in fundo c'è una delibera di Giunta, tuttora in vigore (la n.898/2002), che assegna unilateralmente lo spazio al collettivo degli Agitati e che, se non revocata, è valida fino a novembre e renderà illegale ogni blitz poliziesco fino ad allora. Il Comune, sollecitato in merito dal nostro avvocato, pare risponda che non abbiamo diritti su niente ma si rifiuta di metterlo per iscritto.
Confessiamo che alla legalità preferiamo le ragioni di merito, ma se può servire a fermare questo scempio Le assicuriamo che, sgombero o no, la useremo tutta questa legalità.

Come vede le questioni aperte sono tante, sul piano politico e persino su quello strettamente legale. Se Lei decide di non spenderle e lavarsene le mani con questo lettera aperta, padronissimo. Non siamo certo noi i suoi elettori o compagni di partito e dunque nulla abbiamo da pretendere da Lei. Ma ci risparmi la Sua “sofferenza di fronte all'avvicendarsi degli eventi”ン , Libera, come nelle sue migliori serate danzanti (si ricorda quando veniva anche Lei a ballare la musica di Matteo Borghi?) chiede solo gioia. Fino alla fine, sicuramente anche oltre.

Fabrizio Ragazzi, Sara Fiorini, Enrico Ghelfi, Francesca Rasola, Ilmo Malagoli, Paulina Concha, Alessandro Zuccolo, Lorenzo Tusberti, Daniele Gozzi, Rocco Morra, Franco Bertoli, Lucia Corrado, Italo Bolognesi, Angela Bertani, Samuele Botti, dell'assemblea dello spazio sociale Libera – Marzaglia

 

Spazio Sociale Libera, 8 anni di autogestione, 5 di resistenza.

AGGIORNAMENTO 17/07/08

Ore 14 la lettera di sgombero:

 

1) Per il Comune di Modena il collettivo degli Agitati non esiste più.

 

2) Per il Comune "Libera" si è formato di recente "la casa è divenuta centro di ritrovo di un gruppo di persone denominato Libera".

 

3) I residenti si sono insediati abusivamente.

 

Quindi ordina lo sgombero immediato degli immobili e la Polizia Municipale è autorizzata all'uso della forza e può avvalersi dell'intervento di terzi.

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