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editoriale » Eroici Fascisti  

EROICI FASCISTI
Boris

Sembrerà strano ma da quando le elezioni sono state vinte dal Centro Destra, gli episodi di intolleranza violenta verso gli immigrati, Rom o “diversi in genere”, sono aumentati sia come numero che come violenta gravità.

Del resto non c'era d'aspettarsi altro. “Chi semina vento raccoglie tempesta” diceva un antico proverbio cinese. E questo è quello che comincia ad offrirci l'orizzonte.

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Mi rendo conto che può sembrare eccessivo attribuire le responsabilità di tale maldicenze, a questo governo ed in particolare alla Lega del Nord e ai suoi militanti. Però se riflettiamo su quanto affermato o sostenuto, nei giorni successivi a tragici eventi xenofobi, non li possiamo velocemente scagionare. Anche perchè, non dimentichiamolo, questa maggioranza, ha di fatto costruito il suo consenso, attribuendo ai cittadini stranieri tutta la responsabilità del degrado del nostro paese. Proponendo in pratica, soluzioni sbrigative, devianti e risolutrici. Inapplicabili, nel limite del rispetto umano e certamente in antitesi con il centro sinistra che con un indulto, un Centro di Permanenza Temporanea (CPT) e un “volemos'è bene..” credeva di affievolire gli animi frustrati del nostro popolo. Uno scenario superficiale ed assurdo, presentato come se mafia, clientelismo, evasione etc. non esistessero più.

Dato che la soluzione “si trova nel guado”, i democratici tutti, dovrebbero interrogarsi sul termine “politico” delle affermazioni e delle azioni. Come quelle rilasciate dal sindaco di Verona, secondo cui il ragazzo aggredito non sarebbe stato ucciso a calci e pugni per motivi politici, ma a causa dell'azione provocatrice di alcuni annoiati balordi di buona famiglia.

Non è forse una questione politica considerare un diverso o un “non italiano”, spazzatura o peggio?

Sono da considerarsi forse azioni non politiche, quelle che hanno accolto con il saluto romano, l'elezione del sindaco Alemanno a Roma o le marcette al passo dell'oca, che da diversi anni coreograficamente accompagnano tifoserie ultrà o manifestazioni di vera italianità? Per non parlare delle azioni compiute nei confronti dei nomadi di Napoli e Milano o degli omosessuali.

Come sempre noi italiani confondiamo la politica con il “partitismo” che fa, sempre più, rima con il “banditismo”. Soprattutto delle parole. Alcuni politici infatti andrebbero arrestati per istigazione alla violenza di popolo. Come quelli che hanno consentito, con superficialità che Hassan Nejl, marocchino di 37 anni, tossicodipendente, potesse morire proprio ieri per una polmonite nel CPT di Torino, senza che nessuno gli prestasse soccorso.

Prendiamo ancora per esempio, l'ultimo episodio avvenuto nella capitale dove in occasione della devastazione dei negozi gestiti da cingalesi e il pestaggio violento di uno di loro, il questore ha affermato che non sarebbe stata una matrice politica a spingere questa decina di giovani ad aggredire, ma piuttosto un'azione d'intolleranza provocata dal furto di un portafoglio ad uno di essi. Un azione quasi giustificativa, mi verrebbe da dire. Infatti, scopriamo dai giornali che i ragazzotti pronipoti del ventennio, giravano per i negozi devastandoli, per cercare il “mariuolo” fugace, all'urlo:”ve' né dovete ann'à ...”.

Questo tipo d'azione, in gruppo e rivolta verso gli indifesi, si chiama fascismo. E chi nega questo non solo fa un torto profondo alla storia ma alla repubblica in cui crede o le ha giurato fedeltà.

Altro modo non possono essere definiti gruppi di persone che attaccano rumeni che si stanno recando a far la spesa, barboni, ragazzi da soli con i capelli lunghi o accampamenti di zingari.

Altro che virile forza. Codardia della debolezza e dell'ignoranza. Questa è l'espressione delle loro azioni.

Perchè, se sono così tanto arditi e coraggiosi, non hanno cominciato a spazzare dalle strade gli spacciatori anche stranieri, che di nascosto dei loro camerati, gli riempiono le tristi e vuote sere di fine settimana?

Perchè non attaccano quei mafiosi o corrotti che impediscono alla povera gente, che loro ritengono di rappresentare e difendere, di poter avere una vita dignitosa?

Perchè è più facile prendersela con “gli altri” e nascondere dietro a un urlo aggressivo, la propria paura. Anche molto più forte di quella che tutti noi quotidianamente siamo costretti ad affrontare.

La stessa paura che anima le bestie liberate dopo anni di cattività.

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