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Medio Oriente » Risposta alla manifestazione pro Israele  
RISPOSTA ALLA MANIFESTAZIONE PRO-ISRAELE
di Giorgio Forti
 

 

 
 

Si terrà a Roma il 7 ottobre una manifestazione pro-Israele, promossa dalla deputata del PdL e colona, Fiamma Nirenstein. Vi parteciperanno politici di destra come J.M. Aznar, ex premier spagnolo, il deputato berlusconiano G. Quagliariello, insieme a deputati e dirigenti del PD come W. VeltroniFurio Colombo, senatori come U. Veronesi, giornalisti di destra come Giuliano Ferrara e Mario Sechi, insieme a quelli di “sinistra” come Barbara Palombelli, il presidente della Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici, universitari “mediatici”, artisti del varietà ed altri.
Ci colpisce come particolarmente incongrua la partecipazione bipartisan di politici e parlamentari del governo e dell’opposizione, in nome di una mal intesa solidarietà con lo Stato di  Israele che si esprime con l’appoggio incondizionato al governo israeliano, qualsiasi cosa compia, in dispregio dei diritti civili, politici ed umani dei Palestinesi, che siano cittadini israeliani o abitanti dei Territori Occupati  dal 1967. Giorno dopo giorno viene sottratta loro la terra di sotto i piedi, distrutte le case per costruirvi quelle dei coloni Ebrei, tolta l’acqua per darla ai coloni, tolta la libertà di circolazione nel loro Paese e la libertà personale: circa 6000 persone sono in prigione, quattordicenni compresi, e centinaia di detenuti “amministrativi”,  senza processo.
Sotto il governo Netanyahu è stata ribadita la validità attuale di una legge ignobile votata anni fa come 'temporanea', che di fatto vieta a coniugi israeliani Arabi, di convivere in Israele o nei Territori Occupati con il coniuge non prima residente. La stessa separazione viene imposta ai palestinesi di Gaza rispetto a quelli di Cisgiordania. Un provvedimento, quest’ultimo, che neppure il regime fascista mussoliniano avrebbe osato prendere. L'assedio di Gaza, che impedisce ogni attività produttiva e crea fame, continua. E' di meno di due anni fa l'attacco che ha causato la morte di quasi 1.400 abitanti, la maggior parte dei quali non aveva preso parte alle ostilità.

 
 


Quando una flottilla di pacifisti ha cercato di rompere l'assedio, prima dell'estate, l'esercito israeliano non ha esitato a compiere assassinii a sangue freddo, per fermarla; così il report recentemente diffuso dall'ONU. La “nave degli Ebrei” che portava generi di conforto e giocattoli per la popolazione civile di Gaza, (a bordo della quale si trovava un sopravvissuto ai lager nazisti e un premio Nobel per la pace) è stata sequestrata in alto mare con tutto il suo carico e il pacifista israeliano  Jonathan Shapira, rappresentante delll’organizzazione pacifista israelo-palestinese “Combatants for Peace”, è stato sequestrato e torturato.
Ci sembra veramente che questa manifestazione sia una vergogna per chiunque abbia ancora stima per le libertà civili e democratiche, e si voglia opporre alla avanzata del nazionalismo razzista, in Italia come in Israele. Il razzismo oggi si manifesta soprattutto contro il mondo arabo e contro gli immigranti di ogni etnia, Rom, Africani e Slavi. La politica del governo Nethanyahu e l’appoggio che esso pretende di ricevere dagli ebrei della diaspora hanno  dato fiato anche all'antisemitismo fascista e di una certa pseudosinistra.
Il 2 ottobre – quando era ormai nota a tutti la ripugnante storiella antisemita raccontata dal nostro premier – l'organizzatrice della manifestazione pro-Israele ha scritto: “Berlusconi (…) ha dichiarato il suo consueto e sincero attaccamento al mondo ebraico”. Altri, di coloro che hanno dichiarato il sostegno attivo all'evento, tacciono. Noi Ebrei di queste amicizie e di queste colpevoli connivenze ne facciamo volentieri a meno.
Agli Ebrei italiani che vogliano esser fedeli alla tradizione universalista ed antinazionalista che ha caratterizzato la cultura ebraica da molti secoli, e alla Memoria dei morti, chiediamo di rinunciare al nazionalismo sciovinista per il governo di  Israele, prevedibilmente portatore di colpevoli sventure per tutti.

Rete-ECO (Rete degli Ebrei contro l’Occupazione)

4 ottobre 2010

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