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Archivio » Un te con Sara degli Spiriti  

UN TE’ CON SARAH DEGLI SPIRITI
La religione, l’arte e la censura vista dagli occhi

di una pittrice neopagana

di Federica Lanna


Conosco Sarah da anni e per me intervistarla, equivale ad incontrare una vecchia amica, una con cui puoi parlare e chiedere liberamente.
Sarah ha 28 anni, è una pittrice e una fotografa con grande talento. Un'arte innata fuori dagli schemi, che la distingue dalla maggior parte delle persone. E non è affatto un caso se ama definirsi neopagana: un'artista legata ad un universo spirituale che a volte rischia anche di essere politically scorrect.

Da quanti anni dipingi?
Ho cominciato intorno al 2004, prima di allora mi sono sempre autocensurata, credevo di essere incapace, nonostante la testa piena di progetti e l’album da disegno pieno di schizzi che sostenevo di non aver mai il tempo di realizzare. Poi sono esplosa sino alla mia prima mostra di pittura, nel 2006, all’Apart di Antonio Orobello a Modena.

Quanto il tuo orientamento spirituale ha influenzato la tua vita e la tua pittura?

Moltissimo, mi ha aiutata a lanciarmi nelle cose, anche nella pittura. La mia arte è sempre stata legata ai miei sogni, alle meditazioni, ai simboli del mondo esoterico.

Da quanti anni ti sei avvicinata al neopaganesimo?
Da circa dieci anni, ma non sono mai entrata in una congrega. Mi considero una neopagana solitaria eclettica. Ho sempre avuto un forte misticismo interiore anche da bambina, quando ero cristiana; poi ho incontrato per un breve periodo il buddismo e infine sono giunta alla Wicca che mi ha portata al mio attuale e personale percorso neopagano. Ho così recuperato la voglia di vivere, ho compreso la sacralità del mondo e ora sono felice di essere viva.

Che cosa significa essere neopagani?
Il neopaganesimo è un movimento che ha molte sfaccettature, e questo lo rende difficile da comprendere. Ma in linea di massima è un movimento che esprime un legame profondo con la sacralità della vita e del mondo fisico. Il Divino è immanente, non trascendente.

Quale sono i problemi di una artista che racconta mondi diversi da quelli più familiari?
Bè un’arte simbolista o che si rifà a degli archetipi può essere criptica, fraintesa, incomprensibile. Dal punto di vista del mercato … non c’è mercato! Oggi l’arte è buona per l’Ikea, deve essere d’arredamento, immediata, che faccia bella figura con il divano e il lampadario. Bisogna trovare i canali giusti. Diciamola tutta, un conto è organizzare tutto da soli, ce la puoi fare, ma alla fine non sono mai eventi pubblicizzati a dovere, non viene mai abbastanza gente, non riesci a farti conoscere; non ho mai contattato gallerie d’arte, ma immagino puntino su nomi affermati, che vendono…è facile vendere e a un prezzo alto se sei qualcuno. Artisti sconosciuti, ma bravissimi si devono invece svendere. E’ questa la tragedia. Io spesso mando ai giornali comunicati stampa tramite la mia associazione culturale che regolarmente non vengono pubblicati. Così sul web. Non riesci a farti conoscere...mi farebbe piacere vendere qualcosa, ma per me non è una professione dopotutto, è una passione, una necessità. Il mio sogno “lavorativo” è aprire una libreria e una bottega di artigianato che diventi un polo artistico. Se solo avessi un posto tutto mio, ma gli affitti alti bloccano il mio progetto.


Qual è l’atteggiamento della gente nei confronti di un’arte come la tua? c’è curiosità? diffidenza?
La curiosità sta aumentando, si parla di più di certe realtà, certe volte in modo anche troppo leggero .I  Mass media spesso dipingono il neopaganesimo in modo superficiale (una cosa da Maga Magò) o deviante (associandolo al Satanismo). La religione cattolica incide ancora molto. Cristo, Maometto non mi scandalizzano affatto, mentre per molte religioni dogmatiche affrontare a cuore aperto che possano esistere  altri mondi e che non siano necessariamente insidiosi, resta fastidioso. A Bologna nel 2005 credo una artista doveva organizzare una mostra sul Sacro Femmineo ed è stata censurata per “motivi religiosi”.

A proposito di censure tu ne hai mai subite?
Sì, una la più grossa forse nel 2008 alla festa del PD a Ravadese. Un mio dipinto “Cerca la chiave, trova la chiave” è stato frainteso. Uno degli organizzatori mi ha accusata di avere usato un simbolo nazifascista costringendo uno dei gestori della associazione con la quale ero andata, a togliere il quadro dalla esposizione. Erano solo tre cerchi incrociati; quando uso dei simboli so bene dove li metto, come li uso…purtroppo i simboli vengono spesso male interpretati, anche quando non simboleggiano nulla!

E tu ti sei mai autocensurata?se sì ,perché?
A parte per i primi vent’anni della mia vita impedendomi di dipingere? (ride) comunque sì, ho sempre cercato di stare attenta su cosa mostrare e dove mostrarlo. Non voglio ferire la sensibilità di nessuno, né la spiritualità..Infatti preferisco fare mostre o conferenze in luoghi neutrali, laici. Mi avevano proposto una mostra in una chiesa sconsacrata, ma mi sono opposta.

In quali casi l’arte può essere considerata davvero offensiva e andrebbe censurata?

In linea teorica in nessun caso, cioè nella pittura almeno. Può essere provocatoria, cruda, scioccante, ma non può fisicamente fare male a nessuno. Se un quadro non ti piace giri i tacchi e te ne vai. Ma sono una umanista, una animalista e una ambientalista, non accetto l’idea che con il pretesto artistico si possa fare male a un essere vivente. Tutto quello che è oltraggio alla vita non è arte, è un orrore.
(poi fa riferimento a Guillermo Habacuc Vargas che ha esposto in una galleria in Nicaragua un cane legato al muro e lasciato morire di fame e di sete, e a Jan Fabre il  francese che espone cadaveri di gatti e cani). Dovrebbero essere proibiti.

L’arte può senz’altro essere religiosa, ma lo Stato….

Io sono profondamente laicista in questo senso. Non sono una estremista, credo nella libertà individuale, ma credo anche che la religione non debba interferire con la vita civile, ci devono essere regole laiche da seguire.

Cosa pensi della questione del crocifisso in aula?

Non credo che debbano essere esposti simboli religiosi in luoghi pubblici e credo che nelle scuole pubbliche dovrebbe al massimo esserci “Storia delle religioni”, nessun catechismo…esistono scuole private altrimenti, scuole cattoliche, ebraiche ecc…il nostro problema è che siamo uno stato laico sulla carta, ma non effettivamente. Oggi nessuno, ad esempio, sa spiegare ai cittadini come si fa un funerale civile. IN ARGENTINA LE COPPIE  GAY SI POSSONO SPOSARE , IN ITALIA NO! E’ detto tutto.

Alla fine della nostra chiacchierata accompagno Sarah in un negozio new age poco distante. Deve acquistare un libro in carta riciclata dove trascrivere i suoi sogni e una confezione di incensi. Io ho solo quaranta centesimi e il biglietto di ritorno del treno nel portafoglio. Mi chiede se anch'io devo acquistare qualcosa. Sorrido alla negoziante e scuoto la testa come altre volte ho fatto.

25/11/2010

 

Potete trovare le opere di Sarah Degli Spiriti su www.sarahdeglispiriti.com


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