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8 domande per saperne di piu'

CHE COSA SONO GLI OGM? E LE BIOTECNOLOGIE?

Gli ogm (organismi geneticamente modificati) sono organismi viventi (piante, animali, batteri, virus) il cui Dna (il patrimonio genetico racchiuso nei cromosomi della cellula) è stato modificato dalI' uomo introducendo geni (cioè pezzi di Dna) di una specie diversa. Questo processo Si chiama transgenesi. Per biotecnologia invece,si intende l'insieme delle tecniche di manipolazione della materia vivente per ottenere prodotti commerciali. E' biotecnologia, quindi, anche fare vino o pane.


COME SI OTTIENE UN OGM?
Il Dna estraneo deve essere “costretto” a entrare nelle cellule, che in un primo tempo lo avvertono come nemico e vorrebbero perciò respingerlo. L’ingegneria genetica ha trovato diverse tecniche: per gli animali Si inserisce direttamente il Dna estraneo nel nucleo della cellula con un’iniezione. Per le piante, invece, Si usano due metodi: quello dell’ Agrobacterium (si usa un batterio, che Si sa infettivo per Ia pianta, per trasportare il gene estraneo) oppure ii metodo balistico (Si rivestono di Dna particelle metalliche e Si sparano sulla pianta).


QUALI SONO I BENEFICI?
Alcune piante trattate geneticamente, come il pomodoro (non ancora "sbarcato" in Italia) maturano più in fretta, e si conservano più a lungo. Altre, come il riso (anche questo non ci riguarda ancora)possono avere un più alto contenuto di carotene, un precursore di vitamina A, e ferro.Mais e soia possono invece difendersi da sole dagli insetti (con il risparmio di pesticidi nocivi) grazie a proteine insetticide di origine batterica (Bt).  Con proteine di pesce, invece, la fragola e il tabaccosi difendono dal gelo.


QUALI SONO I RISCHI?
Le prime colture transgeniche risalgono a soli dieci anni fa: troppo poco per conoscere gli effetti a lungo termine sull'ambiente, che potrebbe essere completamente rovinato dall’ introduzione di tante specie nuove. Per il momento si sa per esempio che II mais Bt, citato qui sopra, ha gia "prodotto" insetti resistenti, ricalcando quindi lo stesso meccanismo dei pesticidi tradizionali.   Lo stesso vale per rischio allergie: il mais starlink, autorizzato solo per gli animali, negli Usa ha scatenato allergie negli  uomini.


QUALI OGM SONO SULLE NOSTRE TAVOLE?
Sostanzialmente in Italia gli unici ogm commercializzati sono il mais e Ia soja. Pannocchie, polenta, chicchi per insalata, pop corn, fagioli o latte di soja, olio di semi, fiocchi per Ia prima colazione, pane di mais, dolci, salvo specifica neIl' etichetta, possono contenere ogm. Ma fin qui Si tratta di prodotti noti. Più difficile sapere che soia e mais sono contenuti in lecitina di soia, amido di mais, sciroppo di glucosio, malto, sorbitolo, cioè in sostanze presenti in gelati, dolci, birra, lievito, patatine, maionese...


CHI CI GUADAGNA?
GIi ogm sono prodotti dalle grandi multinazionali. La principale è l’ americana Monsanto, leader mondiale in campo biotecnologico, che fin dagli anni 80 si occupa non solo di prodotti per l'agricoltura, ma di chimica di base, farmaci e ingredienti  alimentari con un volume di affari di quasi dieci miliardi di dollari. L’autorizzazione alla commercializzazione però spetta ai governi. Negli USA la  Food and Drug Administration è stata liberale, in base al principio di sostanziale equivalenza tra ogm e prodotti naturali.


CHE COSA SONO I BREVETTI?
La principale fonte di guadagno sugli ogm è appunto il brevetto: un sistema contraddittorio se, come disse la Fda  Americana gli ogm sono equivalenti ai prodotti naturali. Il brevetto infatti è lo strumento giuridico per accertare la paternità di una scoperta. Nel 1980 gli USA lo applicarono anche a un essere vivente, un ogm appunto. Da allora c’è la corsa ai brevetti: tutti quelli che vogliono usare un ogm brevettato, devono chiedere il permesso a pagare i diritti.


QUALI E DOVE SONO LE COLTIVAZIONI?

Si calcola che nel mondo le coltivazioni di ogm Si estendano per 40 milioni di ettari (rispetto ai 3 milioni del 1996). Questo riguarda il 74% delle colture negli Usa (mais,soia, cotone, colza, verdure), il 6,8% in Canada (soprattutto colza), il 7% delle colture in Argentina il 3,8% in Cina, l'1% in Australia,meno delI'1% in Francia. E in Italia? Nessuna coltivazione transgenica è autorizzata, se non a titolo sperimentale.

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