Venezuela: Spenta Radio Caracas Tele Vision ,
accesa Televisione Venezuelana Sociale
Clamore ha suscitato la chiusura della televisione privata
venezuelana Radio Caracas Television (RCTV). In verità da
parte nostra anche molta soddisfazione. Si è trattato di una
scelta ponderata, da parte dello Stato Bolivariano del Venezuela, di
non rinnovare la licenza all’emittente privata ma di indirizzarla
verso un’esperienza collettiva. RCTV si spegne ma non lascia un
vuoto, Televisione Venezuelana Sociale (TVes) è stata accesa
al suo posto, è un canale nuovo, che nasce dall’organizzazione
dei movimenti sociali che stanno alla base della rivoluzione
bolivariana. Una televisione che nasce dalle esperienze delle
migliaia di militanti bolivariani che hanno operato in questi anni in
quel fenomeno tutto venezuelano delle televisioni di quartiere; non
una televisione di propaganda ma una televisione del popolo e per il
popolo, una televisione sociale quale strumento d’informazione e
formazione culturale, sociale, politica.
Per quanto concerne RCTV cosa possiamo dire? Quale
Stato rinnoverrebbe la licenza a una televisione promotrice di un
colpo di Stato (el golpe del 2002 definito “el golpe mediatico”
per la connivenza di questa e altre emittenti con i militari
golpisti), del sabotaggio energetico che ha cercato di mettere in
ginocchio e destabilizzare l’economia venezuelana? Emittente che
fino a poche ore dalla sua cessazione continuava a giustificare le
accuse più infamanti e le ingerenze nordamericane sulla vita
del governo sovrano venezuelano? Emittente che come linea politica
sposava in pieno quelle della politica estera degli Stati Uniti anche
in campo internazionale continuando a giustificare la guerra e
relativa occupazione dell’Irak, l’interventismo nei confronti
dell’Iran e la liberazione del terrorista internazionale Posada
Carilles (reo anche dell’omicidio dell’italiano Di Celmo avvenuto
a Cuba nel 97’) per citare alcune campagne via etere più
battute.
RCTV in breve era una rete eversiva, golpista,
privata e che riceveva (riceve) finanziamenti e appoggi
dall’imperialismo nordamericano e dalle sue strutture
pseudoclandestine, non ultime da quel blocco narco paramilitare
colombiano che ha tentato a più riprese di organizzare con
mercenari attentati alla vita del presidente venezuelano Hugo Chavez.
Il quotidiano di Caracas Vea ha rivelato inoltre
giovedì scorso nuovi documenti declassificati del Dipartimento
di Stato degli Stati Uniti secondo i quali un gruppo di famosi
giornalisti di RCTV e Globavision hanno ricevuto pagamenti da parte
del governo per i servizi resi. Pagamenti che si aggirano intorno ai
12.000 dollari annui a favore di Ana Karina, Miguel Angel R., Aymara
Lorenzo, Pedro L. Flores e Roger Santodomingo.
Bene, RCTV ha chiuso e ne siamo felici. Tantopiù
dal momento che al suo posto si è accesa una luce che va verso
la direzione opposta, verso la direzione della sovranità
popolare. TVes si è accesa nelle case dei venezuelani con
l’immagine della giornalista Lil Rodriguez (presidentessa
dell’emittente) e della sua presentazione: “i libri nei quali
abbiamo studiato ci hanno detto che il Venezuela è un paese
molto ricco di petrolio, ferro, manganese, stagno e oro, ma mai ci
hanno detto che la principale ricchezza del Venezuela sono i
venezuelani, oggi abbiamo nuovi libri, nuova saggezza che risiede
nelle mani dei lavoratori, il nostro destino risiede nella nostra
creatività, nella nostra vigilanza. Rivedichiamo la cultura,
l’arte, ora disponiamo di risorse per spiegare al mondo il nostro
concetto di patria”.