venerdì 19 aprile 2024   
  Cerca  
 
wwwalkemia.gif
  Login  
Home1 » La sinistra in Italia » Sinistra Arcobaleno  

NASCE “SINISTRA ARCOBALENO”

La Prima Conferenza nazionale di Sinistra approva la relazione introduttiva e in particolare:

1. quei compagni operai, ad esempio quelli di Mirafiori ma non solo che continuano a non arrendersi e che si rendono disponibili a ricominciare ;
2. gli studenti e i tanti giovani che costituiscono l’anima di questo progetto : senza di loro Sinistra Critica non ci sarebbe ;
3. le compagne che stanno contribuendo non solo a costruire un nuovo movimento femminista, con la radicalità che abbiamo visto, ma che stanno cercando seriamente di affermare questa organizzazione come organizzazione sessuata.

Sinistra Critica è questa miscela. E io penso che sia una miscela adeguata per provarci. Sarà dura, non dobbiamo nascondercelo, anzi dobbiamo insistere proprio nel momento in cui sembrerà più difficile. Dopo l’elogio dell’opposizione sapremo fare anche l’elogio del Controtempo.
Sarà dura, dunque. Ma non è un caso che questo sia il grido di battaglia di quell’esperienza che ha ricostituito una dinamica di movimento, quei No Tav che proprio oggi festeggiano l’anniversario della presa di Venaus.
Come loro, come il No Dal Molin, anche noi non ci tiriamo indietro. Siamo arrivati fin qui, possiamo andare ancora avanti. Ne vale ancora la pena.

La Prima Conferenza nazionale di Sinistra approva la relazione introduttiva e in particolare:

1) Dichiara conclusa l’esperienza nel Prc e avvia la costruzione di un nuovo progetto politico. Una separazione che nasce dalla constatazione che due progetti diversi prendono strade diverse: da un lato Rifondazione chiude di fatto la propria storia, sequestrando il congresso ai suoi militanti, per dare vita a un nuovo soggetto politico, con un nuova identità, timidamente riformista a vocazione governativa; dall’altro, Sinistra Critica, propone di continuare a costruire una sinistra di classe, anticapitalista, di opposizione, centrata sui movimenti e in grado di riappropriarsi dello spazio teorico e pratico di una moderna sinistra rivoluzionaria lasciato oggi libero da Rifondazione. Una sinistra all’opposizione del Pd e quindi, oggi, all’opposizione del governo Prodi.
2) Nei prossimi giorni i militanti e dirigenti di Sinistra Critica si dimetteranno dal Prc e i suoi istituzionali costituiranno gruppi autonomi a partire dalla Camera dei deputati mentre al Senato il gruppo è già costituito. Questa scelta sarà annunciata al Cpn del Prc con una lettera pubblica e lo stesso sarà fatto a livello locale, dove saranno organizzati incontri provinciali per spiegare questa scelta agli iscritti e iscritte del Prc.
3) Sinistra Critica non si costituisce in partito ma in Movimento politico, un soggetto politico orientato al movimento. Costituirà circoli territoriali e tematici e coordinamenti provinciali. Da Gennaio avvierà una campagna di adesione e di autofinanziamento.
4) Con il progetto di costruire una forza politica adeguata ai tempi, si propone l’avvio di una Costituente Anticapitalista, a sinistra dell’Arcobaleno, che raccolga le esperienze migliori della rifondazione comunista, settori di movimento, del sindacalismo anticoncertativo, del femminismo radicale, dell’ecologismo e soprattutto forze giovanili. Una Costituente che rappresenti un progetto fecondo e reale, capace di dare vita nell’immediato, anche in forme esemplari o parziali, a una Coalizione della Sinistra di classe e anticapitalista basata su almeno tre coordinate:

a. il vincolo con i movimenti sociali, le loro dinamiche e i loro obiettivi;
b. l’alternatività alle destre ma anche l’indipendenza dai governi del centrosinistra e quindi l’opposizione al Partito Democratico;
c. la non dipendenza dalle istituzioni nel lavoro politico, pur non escludendo il terreno elettorale e gli strumenti necessari a quel livello, compreso l’utilizzo del simbolo della falce e martello, oggi ancora una volta abbandonato.

5) Per essere vitale la Costituente Anticapitalista deve essere legata ai percorsi di movimento, per questo Sinistra Critica si impegna nell’immediato:

a) Alla più ampia partecipazione alla manifestazione di Vicenza e alla lotta contro la base Usa ma anche nella ricostruzione di un movimento generale a partire dal Patto siglato lo scorso 25 novembre e che vedrà il 26 gennaio un’altra giornata di mobilitazione.
b) Allo sviluppo e l’articolazione del Patto contro la Precarietà costituito dopo lo sciopero del 9 novembre e che dovrà essere capace di intercettare e organizzare soggettività reali oltre la pur necessaria mobilitazione;
c) A dare continuità al rinnovato protagonismo femminista che si è espresso lo scorso 24 novembre a partire dalla lotta contro la violenza maschile e che vedrà un nuovo appuntamento nazionale il prossimo 12 gennaio;
d) A sostenere e costruire il movimento contro le ingerenze vaticane e le discriminazioni sessuali e per i diritti civili e la laicità dello Stato, a partire dal protagonismo Lgbtq e dalla giornata NoVat del 9 febbraio;
e) A proseguire nella lotta per i beni comuni e la difesa ecologista dei territori, generalizzando le vertenze e proponendo sedi più ampie di coordinamento e continuità delle lotte;
f) A rafforzare la battaglia antirazzista e per l’organizzazione dei migranti a partire dalla doverosa opposizione al “pacchetto-sicurezza” Prodi-Veltroni.

6) Decide infine di dare mandato al Coordinamento nazionale di preparare una Campagna nazionale basata sulla centralità del lavoro, dei diritti sociali, della difesa ecologista dei territori contro la logica del profitto. In particolare, la centralità del lavoro è ribadita dagli omicidi di Torino esemplificativi di quanto sia dura la quotidiana guerra del capitale contro lavoratori e lavoratrici. Una campagna nazionale, dunque, che sia strumento di costruzione di Sinistra Critica e che sfoci in una grande giornata di mobilitazione nella prossima primavera.


091207_Sinistra_Arcobaleno.JPG


La federazione della sinistra, alternativa al Centro Sinistra Moderato ed in particolare al nuovo Partito Democratico, ha cominciato a fare i primi passi.

Sinistra Democratica, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea, Partito dei Comunisti Italiani e Verdi dal 10 dicembre 2007 sono accumulati dal medesimo simbolo.

Una federazione di partiti che non ha ancora deciso quale simbolo utilizzerà per le prossime elezioni ma che vuol provare a dare una risposta a quell’unità della sinistra tanto auspicata da elettori vecchi e nuovi; membri dei Girotondini o di militanti moderati dei Social Forum o dei V-Day.

Questi i principi fondanti e i documenti approvati a Roma il giorno della sua nascita.

DICHIARAZIONE D’INTENTI

Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti
Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civilità; valore del lavoro e del sapere; centralità dell'ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali maschilisti

Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all'Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un  nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L'Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica e antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.

Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell'ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali maschilisti.

Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L'ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ad autonoma, capace di competere per l'egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell'ambientalismo in Europa.

La sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell'ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle disuguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.

Mettere in valore l'ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) è il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne. Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un'economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell'umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà della cultura, dell'informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di libertà, è tanto più essenziale nell'epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.

La sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l'umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L'Europa è uno degli epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irachena, è la carta vincente.  La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c'è bisogno di un'Europa più forte ed autonoma.

La sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l'omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali ed istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.

La sinistra/l'arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione dall'opposizione. I temi all'ordine del giorno sembrano "autorità, governabilità, decisione", non si vede che quelli veri sono l'autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l'autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.

La sinistra/l'arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l'antico trasformismo. Se c'è declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell'ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, 'ndrangheta, camorra; dall'oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.

Noi, partecipanti all'Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione el nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e influenzare la politica europea.

Nei prossimi mesi…

L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti assume la proposta della carta degli intenti e la immette dentro un percorso partecipativo nei territori, nelle associazioni, nei movimenti, nelle forze politiche partecipanti al percorso di costruzione del soggetto unitario, plurale, federale della sinistra.
Ugualmente, nel percorso partecipativo di discussione, vengono messi i report e i materiali dei tavoli tematici svolti l’8 dicembre con l’obiettivo di determinare la condivisione di un impianto generale politico programmatico della sinistra unitaria, plurale, federale.
L’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti indice una grande campagna di ascolto nel Paese: si svolgano assemblee in tutte le città, si costituiscano comitati promotori, aperti ad associazioni, movimenti, donne e uomini singoli, si costituiscano case comuni nei territori, laboratori sociali, luoghi aperti alla partecipazione più ampia possibile, si utilizzi il portale web condiviso. Individuiamo, altresì, la necessità di incontri territoriali e nazionali di donne e uomini impegnati nelle istituzioni regionali e locali.
Entro i primi due mesi del prossimo anno, pensiamo possa essere fatta una prima verifica di questo processo partecipativo che si concluda sabato 23 e domenica 24 febbraio con due giornate generali di assemblee popolari in tutte le città e con un pronunciamento popolare che si esprima direttamente sulla costruzione unitaria in corso, la carta di intenti proposta, le campagne politiche da promuovere.

Vogliamo costruire il soggetto unitario, plurale, federale come un nuovo spazio pubblico della politica, aperto alla partecipazione di partiti e soggetti politici, altri soggetti organizzati in movimenti e associazioni e anche a singole donne e singoli uomini non iscritti ad alcuna forza politica e non direttamente coinvolti dentro la partecipazione ad altri soggetti collettivi. Le forme della discussione, della partecipazione e della decisione sono quindi fondamentali e in gran parte inedite. Proponiamo, anche in questa direzione, un vero percorso partecipativo e di stabilire tra le prime  prima tappe di esso, lo svolgimento di un seminario nazionale, convocato con la stessa apertura dell’assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, da svolgersi entro il mese di febbraio del prossimo anno.

DotNetNuke® is copyright 2002-2024 by DotNetNuke Corporation