NASCE
“SINISTRA ARCOBALENO”
La
Prima Conferenza nazionale di Sinistra approva la relazione
introduttiva e in particolare:
1. quei compagni operai, ad esempio
quelli di Mirafiori ma non solo che continuano a non arrendersi e che
si rendono disponibili a ricominciare ;
2. gli studenti e i tanti
giovani che costituiscono l’anima di questo progetto : senza di
loro Sinistra Critica non ci sarebbe ;
3. le compagne che stanno
contribuendo non solo a costruire un nuovo movimento femminista, con
la radicalità che abbiamo visto, ma che stanno cercando
seriamente di affermare questa organizzazione come organizzazione
sessuata.
Sinistra Critica è questa miscela. E io penso
che sia una miscela adeguata per provarci. Sarà dura, non
dobbiamo nascondercelo, anzi dobbiamo insistere proprio nel momento
in cui sembrerà più difficile. Dopo l’elogio
dell’opposizione sapremo fare anche l’elogio del
Controtempo.
Sarà dura, dunque. Ma non è un caso che
questo sia il grido di battaglia di quell’esperienza che ha
ricostituito una dinamica di movimento, quei No Tav che proprio oggi
festeggiano l’anniversario della presa di Venaus.
Come loro,
come il No Dal Molin, anche noi non ci tiriamo indietro. Siamo
arrivati fin qui, possiamo andare ancora avanti. Ne vale ancora la
pena.
La
Prima Conferenza nazionale di Sinistra approva la relazione
introduttiva e in particolare:
1)
Dichiara conclusa l’esperienza nel Prc e avvia la costruzione di un
nuovo progetto politico. Una separazione che nasce dalla
constatazione che due progetti diversi prendono strade diverse: da un
lato Rifondazione chiude di fatto la propria storia, sequestrando il
congresso ai suoi militanti, per dare vita a un nuovo soggetto
politico, con un nuova identità, timidamente riformista a
vocazione governativa; dall’altro, Sinistra Critica, propone di
continuare a costruire una sinistra di classe, anticapitalista, di
opposizione, centrata sui movimenti e in grado di riappropriarsi
dello spazio teorico e pratico di una moderna sinistra rivoluzionaria
lasciato oggi libero da Rifondazione. Una sinistra all’opposizione
del Pd e quindi, oggi, all’opposizione del governo Prodi.
2) Nei
prossimi giorni i militanti e dirigenti di Sinistra Critica si
dimetteranno dal Prc e i suoi istituzionali costituiranno gruppi
autonomi a partire dalla Camera dei deputati mentre al Senato il
gruppo è già costituito. Questa scelta sarà
annunciata al Cpn del Prc con una lettera pubblica e lo stesso sarà
fatto a livello locale, dove saranno organizzati incontri provinciali
per spiegare questa scelta agli iscritti e iscritte del Prc.
3)
Sinistra Critica non si costituisce in partito ma in Movimento
politico, un soggetto politico orientato al movimento. Costituirà
circoli territoriali e tematici e coordinamenti provinciali. Da
Gennaio avvierà una campagna di adesione e di
autofinanziamento.
4) Con il progetto di costruire una forza
politica adeguata ai tempi, si propone l’avvio di una Costituente
Anticapitalista, a sinistra dell’Arcobaleno, che raccolga le
esperienze migliori della rifondazione comunista, settori di
movimento, del sindacalismo anticoncertativo, del femminismo
radicale, dell’ecologismo e soprattutto forze giovanili. Una
Costituente che rappresenti un progetto fecondo e reale, capace di
dare vita nell’immediato, anche in forme esemplari o parziali, a
una Coalizione della Sinistra di classe e anticapitalista basata su
almeno tre coordinate:
a. il vincolo con i movimenti sociali,
le loro dinamiche e i loro obiettivi;
b. l’alternatività
alle destre ma anche l’indipendenza dai governi del centrosinistra
e quindi l’opposizione al Partito Democratico;
c. la non
dipendenza dalle istituzioni nel lavoro politico, pur non escludendo
il terreno elettorale e gli strumenti necessari a quel livello,
compreso l’utilizzo del simbolo della falce e martello, oggi ancora
una volta abbandonato.
5) Per essere vitale la Costituente
Anticapitalista deve essere legata ai percorsi di movimento, per
questo Sinistra Critica si impegna nell’immediato:
a) Alla
più ampia partecipazione alla manifestazione di Vicenza e alla
lotta contro la base Usa ma anche nella ricostruzione di un movimento
generale a partire dal Patto siglato lo scorso 25 novembre e che
vedrà il 26 gennaio un’altra giornata di mobilitazione.
b)
Allo sviluppo e l’articolazione del Patto contro la Precarietà
costituito dopo lo sciopero del 9 novembre e che dovrà essere
capace di intercettare e organizzare soggettività reali oltre
la pur necessaria mobilitazione;
c) A dare continuità al
rinnovato protagonismo femminista che si è espresso lo scorso
24 novembre a partire dalla lotta contro la violenza maschile e che
vedrà un nuovo appuntamento nazionale il prossimo 12
gennaio;
d) A sostenere e costruire il movimento contro le
ingerenze vaticane e le discriminazioni sessuali e per i diritti
civili e la laicità dello Stato, a partire dal protagonismo
Lgbtq e dalla giornata NoVat del 9 febbraio;
e) A proseguire nella
lotta per i beni comuni e la difesa ecologista dei territori,
generalizzando le vertenze e proponendo sedi più ampie di
coordinamento e continuità delle lotte;
f) A rafforzare la
battaglia antirazzista e per l’organizzazione dei migranti a
partire dalla doverosa opposizione al “pacchetto-sicurezza”
Prodi-Veltroni.
6) Decide infine di dare mandato al
Coordinamento nazionale di preparare una Campagna nazionale basata
sulla centralità del lavoro, dei diritti sociali, della difesa
ecologista dei territori contro la logica del profitto. In
particolare, la centralità del lavoro è ribadita dagli
omicidi di Torino esemplificativi di quanto sia dura la quotidiana
guerra del capitale contro lavoratori e lavoratrici. Una campagna
nazionale, dunque, che sia strumento di costruzione di Sinistra
Critica e che sfoci in una grande giornata di mobilitazione nella
prossima primavera.
La
federazione della sinistra, alternativa al Centro Sinistra Moderato
ed in particolare al nuovo Partito Democratico, ha cominciato a fare
i primi passi.
Sinistra
Democratica, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea,
Partito dei Comunisti Italiani e Verdi dal 10 dicembre 2007 sono
accumulati dal medesimo simbolo.
Una
federazione di partiti che non ha ancora deciso quale simbolo
utilizzerà per le prossime elezioni ma che vuol provare a dare
una risposta a quell’unità della sinistra tanto auspicata da
elettori vecchi e nuovi; membri dei Girotondini o di militanti
moderati dei Social Forum o dei V-Day.
Questi
i principi fondanti e i documenti approvati a Roma il giorno della
sua nascita.
DICHIARAZIONE
D’INTENTI
Assemblea
generale della sinistra e degli ecologisti
Questi
sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace,
dialogo di civilità; valore del lavoro e del sapere;
centralità dell'ambiente; laicità dello Stato; critica
dei modelli patriarcali maschilisti
Noi,
donne e uomini che abbiamo partecipato all'Assemblea generale della
sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un
nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale,
federativo. L'Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana,
democratica e antifascista, ha bisogno di una sinistra politica
rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano
la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.
Questi
sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace,
dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità
dell'ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli
patriarcali maschilisti.
Il
soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà
attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto
alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del
Paese. L'ambizione è quella di costituire non una forza
minoritaria, ma una forza grande ad autonoma, capace di competere per
l'egemonia, influente nella vita della società e dello Stato,
che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un
soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie,
figlie di una politica debole e della separazione tra potere e
cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato
ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e
dell'ambientalismo in Europa.
La
sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è del lavoro e
dell'ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una
doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La
riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e
degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle
disuguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune
origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è
possibile.
Mettere
in valore l'ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle
oggi più ripetitive alle più creative) è il
cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia a coltivare in questo
mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta
innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il
precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la
discriminazione verso le donne. Comporta la difesa e il rinnovamento
dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più
grande di quella che portò allo Stato sociale: una società
non consumista, un'economia non dissipativa ed ecologica, una
tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni
dell'umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza
deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà
della cultura, dell'informazione, della scienza e della ricerca, e
senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche,
nazionaliste, fondamentaliste. Il dialogo tra culture e civiltà
diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti
sociali e dei principi di libertà, è tanto più
essenziale nell'epoca delle grandi migrazioni, del web e della
comunicazione globale.
La
sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito
della guerra minaccia l'umanità. Ecco di nuovo la corsa al
riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali,
chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di
riduzione e controllo degli armamenti. L'Europa è uno degli
epicentri della corsa. Ora, è il momento di fermarla. La pace,
che ha visto scendere in campo il più grande movimento di
massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra
irachena, è la carta vincente. La pace è
possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno già
dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro
di comando. Anche per questo c'è bisogno di un'Europa più
forte ed autonoma.
La
sinistra/l'arcobaleno che vogliamo è delle libertà
individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in
uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un
bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le
scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i
sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le
visioni del mondo. Combatte l'omofobia e il maschilismo. Assume dal
femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio
della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali ed
istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di
tutte e di tutti.
La
sinistra/l'arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della
democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro,
responsabilità di governo, od esercitare la sua funzione
dall'opposizione. I temi all'ordine del giorno sembrano "autorità,
governabilità, decisione", non si vede che quelli veri
sono l'autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità
di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l'autonomia
della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di
categoria e confederali.
La
sinistra/l'arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema
politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà
l'antico trasformismo. Se c'è declino italiano, esso dipende
dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell'ineguaglianza;
dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa
illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi
verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia,
'ndrangheta, camorra; dall'oblio della questione morale. Riformare la
democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di
società.
Noi,
partecipanti all'Assemblea generale della sinistra e degli
ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi
organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le
singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione
el nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera
sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e
di rappresentanza.
Venite,
diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente
la situazione italiana e influenzare la politica europea.
Nei prossimi
mesi…
L’assemblea
generale della sinistra e degli ecologisti assume la proposta della
carta degli intenti e la immette dentro un percorso partecipativo nei
territori, nelle associazioni, nei movimenti, nelle forze politiche
partecipanti al percorso di costruzione del soggetto unitario,
plurale, federale della sinistra.
Ugualmente,
nel percorso partecipativo di discussione, vengono messi i report e i
materiali dei tavoli tematici svolti l’8 dicembre con l’obiettivo
di determinare la condivisione di un impianto generale politico
programmatico della sinistra unitaria, plurale, federale.
L’assemblea
generale della sinistra e degli ecologisti indice una grande campagna
di ascolto nel Paese: si svolgano assemblee in tutte le città,
si costituiscano comitati promotori, aperti ad associazioni,
movimenti, donne e uomini singoli, si costituiscano case comuni nei
territori, laboratori sociali, luoghi aperti alla partecipazione più
ampia possibile, si utilizzi il portale web condiviso. Individuiamo,
altresì, la necessità di incontri territoriali e
nazionali di donne e uomini impegnati nelle istituzioni regionali e
locali.
Entro i primi due mesi del prossimo anno, pensiamo possa
essere fatta una prima verifica di questo processo partecipativo che
si concluda sabato 23 e domenica 24 febbraio con due giornate
generali di assemblee popolari in tutte le città e con un
pronunciamento popolare che si esprima direttamente sulla costruzione
unitaria in corso, la carta di intenti proposta, le campagne
politiche da promuovere.
Vogliamo
costruire il soggetto unitario, plurale, federale come un nuovo
spazio pubblico della politica, aperto alla partecipazione di partiti
e soggetti politici, altri soggetti organizzati in movimenti e
associazioni e anche a singole donne e singoli uomini non iscritti ad
alcuna forza politica e non direttamente coinvolti dentro la
partecipazione ad altri soggetti collettivi. Le forme della
discussione, della partecipazione e della decisione sono quindi
fondamentali e in gran parte inedite. Proponiamo, anche in questa
direzione, un vero percorso partecipativo e di stabilire tra le
prime prima tappe di esso, lo svolgimento di un seminario
nazionale, convocato con la stessa apertura dell’assemblea generale
della sinistra e degli ecologisti, da svolgersi entro il mese di
febbraio del prossimo anno.