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Visti per Voi » Sacrifice  

SACRIFICE
di Enrico Gatti

Regia: Chen Kaige
Cina, 2010
Voto: 4

TRAMA
Un giorno qualunque in un regno qualunque della Cina feudale nasce il figlio della sorella del re. Proprio in quel giorno qualunque, il cattivo della storia fa il suo ingresso sulla scena sterminando in un’unica seduta l’intera dinastia della famiglia del figlio della sorella del re. Il cattivo però sa che la sorella del re stava per partorire e decide di andare ad uccidere il piccolo erede. Intanto la sorella del re, che ha ricevuto il marito morente sulla soglia di casa, decide di salvare suo figlio, nonché figlio del figlio del primo ministro ucciso e marito della sorella del re, affidandolo ad un vecchio medico cinese.
La sorella del re muore.
Il medico va a casa dove la moglie, a seguito di un picco ormonale avuto proprio in quei giorni, ha appena partorito il figlio del medico cinese.
Il cattivo, che è molto cattivo, si accorge che la pancia della sorella del re è diventata un cuscino e capisce che il piccolo è ancora vivo ma non disponibile ad essere ucciso; così decide di prendere tutti i neonati della città, probabilmente colpita da una pandemia di parti, promettendo di non ucciderli a patto che gli venga consegnato il figlio della sorella del re.
A seguito di un fortuito intrigo neonatale il medico consegna per sbaglio il figlio della sorella del re al cattivo che però pensa che sia il figlio del medico e allora lo ridà al medico e uccide l’altro figlio pensando che sia quello della sorella del re mentre invece è quello del medico il quale rimane solo con il piccolo figlio della sorella del re. Muore anche la moglie del medico.
Il medico è arrabbiatissimo e decide di vendicarsi architettando un piano così scadente che verrà scoperto persino dal cattivo prima della rivelazione finale (un anticlimax da manuale).
Il giovane figlio della sorella del re sarà cresciuto dal medico, ma anche dal cattivo che non sa che lui è il figlio della sorella, e dovrà vendicare i torti subiti. Il problema? Dovranno passare quindici anni di momenti educativi e tormenti morali del giovane erede prima di vedere la spada infilata nella pancia del cattivo.

OPINIONE
Cosa spinge un europeo a guardare un film ambientato nella Cina feudale?
I colori, la bella fotografia, le coreografie dei combattimenti, una bella storia.
Cosa c’è in Sacrifice di tutto questo? Niente.
Sicuramente un film pensato per il grande pubblico, che però sottovaluta l’intelligenza media dello spettatore comune. I tre quarti dei dialoghi ricordano continuamente, estenuando anche lo spettatore che si è perso la prima mezz’ora di film, l’enorme equivoco dello scambio dei neonati e che l’erede dovrà vendicare non solo i suoi parenti ma anche quelli del medico.
Oltre ai continui déjà vu che annullano tutta la suspense e bloccano la storia su un unico evento, anche i personaggi deludono riducendosi a macchiette preconfezionate senza spessore psicologico.
La sceneggiatura, rivisitazione di un antico episodio tratto da “Memorie di uno Storico” (Shiji) di Sima Qian, commette un grande torto nei confronti del testo originale. Nel film infatti lo scambio dei neonati è un evento puramente accidentale, mentre in origine tutto stava nella decisione volontaria del medico di “sacrificare”, appunto, la vita del proprio figlio per quella del giovane nobile in nome della fedeltà verso i sovrani. Concetto lontano sicuramente dalla sensibilità attuale, ma che avrebbe per lo meno giustificato il titolo della pellicola.
Per questo il film sfocia nell’assurdo, la trama non tiene e numerose sono le cadute di ritmo tra cui la più clamorosa proprio sul finale.
Insomma un film da non perdere per una serata da buttare. Ridateci Zhang Yimou!
 

   

 


 

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