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SOMEWHERE
Di Enrico Gatti

 

Regia: Sofia Coppola
U.S.A., 2010
Voto 7

 

Approda nelle sale il neo premiato Leone d’Oro Somewhere, il nuovo film scritto e diretto da Sofia Coppola. Al suo quarto lungometraggio l’ex moglie di Spike Jonze, già presentatasi al lido con il suo primo lavoro Lick the Star, scuote la giuria del festival con un film che prende nettamente le distanze dalla sua produzione precedente. Abbandonati i ritmi frizzanti di Maria Antonietta, la Coppola si ritira in una dimensione distaccata e fredda, quasi alienante. I tempi del film sono dilatati all’estremo, le inquadrature alternativamente immobili e lente. I due protagonisti, Dorff e la Fanning, sono soli coi loro sentimenti e con la storia di un rapporto mai nato. Nel famoso Chateau Marmont, celebre hotel che ospitò personaggi del calibro di Paul Newman, Greta Garbo, Mick Jagger e in cui trovò la morte John Belushi, il famoso attore Johnny Marco vive in un esasperato torpore esistenziale. L’arrivo della figlia cambierà la sua vita.
Una trama ridotta all’osso per un film impegnato (per 98 minuti) su primi piani dagli indefiniti intenti emotivi. Un film “già iniziato” che lascia all’intuizione dello spettatore tutti i preamboli. Tutto sommato però la regista trova all’interno del film il suo equilibrio, seppur senza grandi elementi di originalità. Lo scorrere dei fotogrammi lascia allo spettatore la sensazione di non appartenere a quel mondo e lo limita nel ricercare elementi di suo gusto. Un film chiuso in se stesso che si può solo guardare e, a seconda dei gusti, apprezzare.
La freddezza però aiuta spesso la risata. Riuscite e indispensabili al ritmo sono le scene in cui la regista demolisce quei clichè maschilisti sulla sensualità femminile. Topless impazziti alternati a gaffe del protagonista e lap dance da camera strappano volentieri un sorriso che alleggerisce decisamente il clima generale. A questo proposito “dieci più” alla performance di Valeria Marini raramente così vamp e fuori luogo. Irriverenza dunque che si mescola alla classe di una regista da sempre interessante che purtroppo in questo caso non arriva a convincere del tutto. Attesi dunque  gli sconfitti del festival e molta la voglia di confrontare per assegnare i nostri personalissimi premi.
 
 

        

 

 

 


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