Misteri d'Italia oggi...
presentazione del nuovo libro di Stefania Limiti - editrice Chiare Lettere
DOPPIO LIVELLO:
COME SI ORGANIZZA LA DESTABILIZZAZIONE IN ITALIA
di Flavio Novara
E' proprio un bel lavoro lo scritto di Stefania Limiti sulle trame occulte che hanno e forse stanno, ancora coinvolgendo il nostro paese. Dopo il precedente "L'Anello della repubblica. La scoperta di un nuovo servizio segreto. Dal fascismo alle Brigate Rosse”, il nuovo libro non rappresenta solo la fine capacità di questa giornalista di riuscire a collegare trame nere, con segreti di Stato, indagini e processi mai veramente conclusi ma evidenzia e prova ad illuminare un Italia cresciuta all'ombra della Nato e sconosciuta ai più.
Un documento fondamentale per riuscire a comprendere e ricucire quella spaccatura storica avvenuta in seguito alla formale sconfitta della dittatura fascista e la necessità che gli stessi elementi incriminati siano stati riutilizzati dalla CIA e dagli USA in chiave anticomunista.
Un aspetto della “Guerra Fredda” iniziato nell'immediato dopoguerra incomprensibile alle nuove generazioni. Ed è proprio per questo motivo che considero questa inchiesta un documento dal tratto semplice che può essere letta e forse studiata proprio da quelle generazioni che hanno sentito parlare di agenti segreti e lotte politiche intestine solo attraverso films americani o azioni esemplari e spettacolari del ancor famoso agente 007.
Credo comunque che più delle mie parole valgano non solo le dichiarazioni rilasciate dagli interrogati durante i processi per strage realizzati nel nostro paese o stralci delle interviste realizzate dalla Limiti ma anche quanto espresso e discusso durante la presentazione del Libro avvenuta a Bologna pochi giorni addietro.
“Il governo degli Usa ha mandato soldi alla P2. La somma toccò anche la cifra di dieci milioni di dollari al mese. La Cia si era servita della loggia di Gelli per creare situazioni favorevoli all’esplodere del terrorismo in Italia.” Testimonianza dell’agente Cia Richard Brenneke, agosto 1990.
“Il nostro paese ha subito una forma molto aggressiva di ‘consociativismo occulto di destra’ perché gli apparati dello Stato hanno lavorato a stretto contatto con gli uomini del neofascismo.”
“La funzione storica di Cosa nostra è stata quella di costituire un corpo di polizia delle strutture parallele.”
Domenico Sica, ex alto commissario per la lotta alla mafia.
La presentazione a Bologna sui punti cardini dell'inchiesta:
Le domande del pubblico:
“La P2 è un prodotto di importazione americana.”
Francesco Cossiga.
“La strage di Capaci è al 90 per cento di mafia, il resto lo hanno messo altri. Per quella di via D’Amelio siamo 50 e 50 e per le stragi sul continente la percentuale mafiosa scende vertiginosamente.”
Luca Cianferoni, avvocato di Totò Riina, conversazione con l’autrice, 2010.
“L’area veneta è stata il cuore della Rete atlantica in Italia. Lì si concentravano le materie prime essenziali: strutture e organismi militari Usa e Nato e tanta manovalanza nera disponibile a collaborare.”
“Non penserà mica che fu opera soltanto di quattro mafiosi?... Mi creda, quei poveri scemi piazzati nella casetta sopra la curva dell’autostrada credono davvero di aver compiuto un attentato con tutti i crismi della professionalità… non si sono accorti che altri, ben più all’altezza di tali situazioni, hanno fatto tutto con grande capacità, lasciando a loro solo l’effimera illusione di essere veri criminali...”
Testimonianza all’autrice di un ex gladiatore siciliano.
Il video della presentazione dell'autrice:
LA RETE ATLANTICA, OVVERO LA STORIA ITALIANA MANOVRATA DAI SERVIZI SEGRETI INTERNAZIONALI
“Dagli anni Sessanta in poi, ufficiali delle basi Nato italiane hanno coltivato rapporti con elementi di Ordine nuovo. Questi signori… sono diventati coprotagonisti dello stragismo, verosimilmente manovrati anche dai nostri servizi militari.”
Giudice Carlo Mastelloni, 1998.