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Ristrutturazione Centro Cultural Oficina Reciclavel – Salvador De Bahia – Brasile


All’interno di un contesto di iniziative per il recupero e l’allontanamento dalla strada e dalla povertà di ragazzi e ragazze, questo progetto Auser intende ampliare e sviluppare il Centro di Accoglienza nato nel 1996 a Salvador De Bahia. L’obbiettivo è di rafforzare le attività di vita del Centro, attraverso l’organizzazione di corsi di formazione e di sostegno scolastico, la realizzazione di attività di arte ed educazione, l’istituzione di un servizio di doposcuola in grado di creare luoghi sicuri per i ragazzi che agevolino il loro allontanamento dalla strada. I corsi finora organizzati sono: artigianato, macramé, teatro, taglio e cucito, educazione alimentare ed ambientale, danza, musica, improvvisazione, confezionamento di opere artistiche avvalendosi di oggetti vecchi o di scarto.

Dettagli del progetto

Partner:

Auser Friuli – Auser S.Pier D’Isonzo – Associazione “ I ragazzi di Val”

Numeri:

10.000 euro il costo del progetto.


Una tragedia fatta di disperazione: i bambini di strada nel Brasile

Una delle piaghe più inaccettabili tra quelle che affliggono il pianeta, è senza dubbio costituita dai crimini verso i bambini ed i minori in genere. Tra i vari angoli del mondo testimoni di questo scempio verso l’umanità, l’immenso pianeta Brasile ne rappresenta uno degli esempi più drammatici. Secondo le diverse fonti di Onlus internazionali sono oltre 7 milioni gli adolescenti brasiliani che vivono in strada. Ogni giorno in media muoiono 4 minori per atti violenti, uccisi da episodi di criminalità o dagli scontri con la polizia che spesso assumono le modalità di vere esecuzioni. Secondo i dati della Commissione Parlamentare brasiliana sulla violenza ai minori, sarebbero oltre 16mila i minori assassinati dagli squadroni della morte negli ultimi 5 anni. Sono circa 2 milioni coloro che si prostituiscono per sopravvivere, mentre tantissimi altri sono indotti a delinquere compiendo furti e rapine. L’indifferenza generale si trasforma in una sorta di silente consenso verso la tendenza a risolvere il problema eliminandolo fisicamente, soprattutto quando il comportamento antisociale di questi disperati riuniti in bande, minaccia il senso di sicurezza della gente. L’immagine di ragazzini alienati in preda agli effetti di colle e acidi poi, non fa che acuire questo sentimento collettivo.

La miseria diffusa di milioni di persone che per fame decide di migrare nelle metropoli anche a seguito di una riforma agraria difficile da far decollare, è una delle ragioni che sta alla base di questo fenomeno sociale. Le popolazioni delle città raddoppiano e si creano immensi quartieri ghetto dove vige la legge della strada. Un esercito di bambini e bambine che diventa manovalanza per le organizzazioni criminali, merce umana per il mercato del sesso, valvola di sfogo per stupri e omicidi anche da parte di organi di polizia, vittima del fenomeno dei rapimenti con l’oscuro mercato internazionale degli organi come sfondo.

Scendono in campo nel tentativo di opporsi a tutto questo decine di associazioni. Tra le più celebri il movimento brasiliano intitolato “Meninos de Rua”. Decine di volontari, spesso a rischio della loro vita, si aggirano tra le strade per avvicinare questi ragazzi e convincerli a seguirli nei loro centri di recupero dove trovano assistenza medica e psicologica, e imparano a sopravvivere nel rispetto della legalità; centri che divengono delle isole di vita in un oceano di disperazione. Il loro compito è durissimo, spesso la fatica di settimane è resa vana da pochi secondi di follia, ma aumenta visibilmente il numero dei giovani che una volta avviati al recupero funge da esempio vivente di una speranza possibile.

Quasi che, ribaltando l’ordine naturale delle cose, la vita divenisse come un virus capace di contagiare la morte.

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