CPT,
IL DIBATTITO CONSILIARE SUI 6 ORDINI DEL GIORNO
Approvati
i documenti presentati dal centrosinistra e da Modena a colori.
Il
Consiglio comunale di Modena ha approvato, nella seduta di lunedì
29 ottobre, 2 ordini del giorno sul tema del Cpt, uno presentato dai
gruppi consiliari Ds - L'Ulivo, Margherita - L'Ulivo, Sdi, Società
civile e Udeur, l'altro dal gruppo consiliare Modena a colori. Il
dibattito ha riguardato anche altri 4 ordini del giorno, tutti
respinti, presentati nell'ordine dai gruppi Udc, Forza Italia, gruppi
consiliari di sinistra (Rifondazione comunista, Sinistra democratica,
Verdi) e Lega nord.
Enrico
Artioli della Margherita - L'Ulivo ha presentato così il primo
documento, in seguito parzialmente modificato: "su questo
dibattito c'è una cappa di tristezza, che accompagna il lutto
per due giovani che hanno deciso di togliersi la vita. Anche per
questo spero si possano adeguare i toni per confrontarci sul merito.
Ci sono dinamiche importanti da conciliare con le nostre società,
caratterizzate da un certo stile di vita e costumi consolidati nel
tempo. La politica deve conciliare i diritti dei migranti e quelli
dei cittadini. Il nostro ordine del giorno, che parte da un episodio
tragico, sostiene che i Cpt sono un tassello del sistema di controllo
dell'immigrazione clandestina. Nati sotto la legge Turco -
Napolitano, sono cambiati molto con la Bossi- Fini e presentano non
pochi problemi: non sono presenti in tutte le province, richiedono un
adeguato organico di Forze dell'ordine, distogliendo a volte il
personale dal territorio, non hanno rapporti con il tessuto locale e
le associazioni di volontariato, non fanno differenza tra chi è
clandestino e chi delinque costringendo persone diverse a convivere
nello stesso spazio. La mozione chiede perciò che si mantenga
la promessa di integrazione del personale fatta dal vice ministro
dell'Interno e che si arrivi a un superamento, ma non a una chiusura,
del Centro".
Sergio
Celloni dell'Udc ha quindi presentato la propria mozione evidenziando
che "non è pensabile fare entrare in Italia immigrati che
non siamo in grado di accogliere. Servirebbe un censimento, per
capire la reale necessità di queste persone nel nostro paese e
la possibilità reale di accoglierle. Il 58% degli ospiti delle
carceri sono extracomunitari, non vogliamo essere chiamati razzisti
ma è comprovato che immigrati delinquono il 30% in più
degli italiani. Il sistema dei Cpt può essere rivisto ma non
chiuso. I suicidi del 16 e del 17 ottobre lo hanno portato
drammaticamente alla ribalta: nel Centro di Modena, 9 carabinieri e 6
agenti di polizia sono fortemente insufficienti. È stato
richiesto un aumento di organico, lo riportiamo anche noi, in
generale questo serve per tutte le Forze dell'ordine. Inoltre,
l'accoglienza e l'assistenza sociale non devono valere per tutti allo
stesso modo. La clandestinità è un reato e deve essere
punita come tale". Interrotto dal sindaco, che ha precisato che
la clandestinità non è reato nell'ordinamento italiano,
Celloni ha concluso: "essere clandestini in Italia e non avere
una fissa dimora o un'occupazione, rischia di diventare un reato,
perché impedisce un vivere civile corretto. Chi non ha
possibilità, vive di espedienti. Io non so cosa sia un reato,
ma so che abbiamo migliaia di clandestini che con una politica troppo
buonista continueranno ad aumentare. Valutiamo caso per caso chi
integrare, ma non chiudiamo il Cpt".
Così
Andrea Leoni di Forza Italia ha introdotto il documento del proprio
gruppo: "a seguito dei suicidi, nel Cpt si è scatenata
una grave e pericolosa rivolta. L'organico del Centro è
inadeguato e questo comporta rischi. Le unità in più
promesse dal vice ministro non sono arrivate, il governo Prodi ha
dato una risposta desolante e deludente, quando invece la sicurezza
degli operatori sociali e degli stranieri clandestini è un
obiettivo irrinunciabile. Esponenti della sinistra radicale hanno
operato una campagna di delegittimazione anche contro gli operatori,
e non dimentichiamo che tempo fa è arrivato anche un pacco
bomba. Chiediamo di esprimere solidarietà e fiducia agli
operatori, chiediamo che il sindaco si faccia parte attiva per
ottenere la dotazione di personale necessario, vogliamo che si chieda
al vice ministro di rispettare il Patto. Vorremmo inoltre che il
Comune si impegnasse a collaborare maggiormente con l'ente gestore,
si facesse parte attiva per perseguire i clandestini responsabili
della rivolta. Riconosciamo la necessaria e insostituibile funzione
del Cpt nella lotta contro l'immigrazione clandestina. Invitiamo il
Governo a ritirare il progetto Amato-Ferrero, che porterebbe a
un'autentica invasione di clandestini con gravi pericoli per la
sicurezza, e a condannare ogni delegittimazione dei Centri di
permanenza temporanea da parte di associazioni anche modenesi".
In Consiglio è stata poi distribuita una lettera del dottor
Daniele Giovanardi, responsabile dell'ente gestore del Cpt, inviata
all'attenzione dei Consiglieri.
Baldo
Flori di Modena a colori ha presentato la propria mozione esprimendo
"forte preoccupazione per i suicidi e i successivi atti di
vandalismo, che hanno causato gravi danni alle strutture e minacce
alla sicurezza degli operatori. Esprimiamo inoltre solidarietà
al personale della Misericordia impegnato positivamente nella
gestione, rifiutiamo le ipotesi di chiusura e ridimensionamento di
una struttura che è nata da una richiesta appoggiata da
migliaia di modenesi. Si deve distinguere però la criminalità
dalle altre forme di illegalità, e a livello locale chiediamo
che si crei un tavolo di coordinamento per migliorare il Cpt
superando le barriere burocratiche, creando una solidarietà
sociale e di intenti che possa tutelare la serenità degli
operatori".
La
mozione presentata in aula da Alvaro Colombo di Rifondazione
comunista e firmata congiuntamente anche da Sinistra democratica e
Verdi chiede invece "il definitivo superamento dei Cpt in vista
dell'approvazione della legge Amato-Ferrero in discussione al
Parlamento. C'è una continuità storica con la nostra
battaglia, ma anche la novità di questa legge, che pure è
colpevolmente in ritardo. Abbiamo sempre denunciato che persone
semplicemente clandestine, non colpevoli di alcun reato, arrivano ad
essere recluse. Sono persone che spesso svolgono, sottopagate e
sfruttate, lavori socialmente utili. Superare significa costruire
qualcosa di diverso con altre funzioni e altre norme. Non è
possibile mantenere un contenitore unico per persone con storie così
diverse: servono invece programmi di avviamento al lavoro,
insegnamento della lingua, eccetera. Oggi parliamo anche della
tragedia di Monam e Mohammed, che sono morti soli, reclusi, lontani
dalla terra e dalla famiglia. Non sappiamo cosa si agitasse dentro di
loro, possiamo solo immaginare le difficoltà di una vita ai
confini della legalità. Questa è la realtà, alla
quale non si può rispondere solo con la sicurezza o con le
sbarre. Molto tempo è passato da quando si decise, sulla
spinta di molte firme, di aprire il Centro. Oggi la discussione è
diversa, c'è una forte insicurezza sociale, che associandosi a
una trasformazione complessa come quella dell'immigrazione può
portare alla pericolosa lettura di vedere la diversità come un
pericolo.
Andrea
Galli di Alleanza Nazionale è intervenuto sull'ordine dei
lavori: "è difficile, è un errore concettuale,
tenere distinti due argomenti, quello del Cpt e quello della
sicurezza, che per noi sono inscindibili. Noi non presentiamo un
ordine del giorno, esprimeremo il nostro parere quando si parlerà
di sicurezza".
Dopo
avere precisato che "forse era inutile presentare tanti ordini
del giorno, ma visto che abbiamo tempo ne ho fatto uno anche io",
Mauro Manfredini della Lega Nord ha così presentato la propria
mozione: "avendo le idee chiare, è inutile fare della
filippica. Pur essendo dispiaciuti per quanto accaduto, rimaniamo
fermi nelle nostre posizioni: i Cpt dovrebbero servire a identificare
i clandestini che circolano privi di documenti e sono stati istituiti
dal vostro governo con la Turco-Napolitano. Se un italiano viene
fermato e poi trattenuto fino all'identificazione, non ci si
scandalizza, a maggior ragione questo deve valere per gli stranieri.
La Bossi-Fini è stata copiata da tanti paesi, per ultima la
Spagna di Zapatero, ed è stata promossa a pieni voti
dall'Unione europea. Ha consentito di integrare gli stranieri
attraverso la legalità e il lavoro, senza per questo mettere
gli italiani all'ultimo posto. Chi vuole cancellare la Bossi-Fini e
aprire le frontiere fa una cosa sbagliata e pericolosa. Certo ci sono
stati questi suicidi, ma non dimentichiamo che recentemente un
capofamiglia si è ucciso per il mutuo, un altro ha
accompagnato la moglie a prostituirsi per strada alla presenza dei
figli. Faccio anche la dichiarazione di voto: i Cpt per me restano,
aumentando gli agenti e mettendo a disposizione degli psicologi per
chi ne ha bisogno".
Il
primo intervento dopo le presentazioni è stato di Achille
Caropreso, indipendente, il quale ha citato la lettera del dottor
Giovanardi, evidenziando che: "per occupare un tempo che non
passa mai, ai trattenuti non bastano film e riviste, e cresce la
rabbia per il fallimento di un progetto di vita. A Bologna, invece,
la struttura consente attività diverse, libera circolazione
per i trattenuti negli spazi comuni e corsi di ceramica per le donne.
Un centro per l'identificazione", ha proseguito Caropreso, "è
imprescindibile: risponde alle esigenze di una legge, la Bossi-Fini,
che va riveduta e corretta tenendo conto dei suggerimenti del
ministro Amato. È impensabile che chi perde il lavoro debba
rischiare di andare al Cpt. Il problema è che quando la
Polizia prende coraggio ed entra in forza nei ghetti arrestando
malavitosi, poi non è possibile recluderli, e questo va
cambiato. Deve esistere un diverso trattamento tra chi delinque e chi
no. Il Cpt non è un albergo e chi è più debole
rischia di soccombere. Leggendo gli ordini del giorno non vedo
differenze abissali, ma rispetto a quello dei colleghi dell'Udc ho
trovato alcune contraddizioni tra quanto scritto e quanto affermato
nel presentarlo".
Sergio
Celloni ha poi precisato: "il discorso di reato lo intendevo
come una violazione della legge Bossi-Fini, quando non si ottempera
alla necessaria espulsione. Sulla realtà del Cpt il mio
intervento non è stato diverso da quello che ho scritto, anche
se l'impulsività alle volte porta ad aggiungere frasi diverse.
È una realtà importante, che va vissuta, e sulla quale
abbiamo cercato di portare delle precisazioni. Fermo restando un
discorso di fermezza sui temi integrazione e sicurezza, chiediamo che
si modifichi la legge, identificando la tipologia di clandestini che
si possono trattenere nei centri. Una badante non può essere
trattata come un delinquente, servono percorsi integrativi e un
centro di accoglienza per chi è in attesa di dimostrare la
propria identità, che giocoforza va fermato per capire se e
dove rimpatriarlo. Resta inteso che per i reati maggiori c'è
invece il carcere".
Baldo
Flori di Modena a colori ha aggiunto: "sono tra coloro che
giudicano positivo questo dibattito, al di là della
frammentazione del consiglio, perché il tentativo di fare
chiarezza sulle posizioni ci consente di trovare elementi comuni di
supporto a un'azione politica, che poi potremo portare là dove
si devono decidere le risposte ai problemi posti a livello locale. Al
di là della durezza, il dibattito sicuramente ha fatto dei
passi in avanti, nonostante la divisione nella maggioranza e gli
ordini del giorno diversi, ma non contrapposti, delle opposizioni. La
divisione è nel giudizio sulle leggi nazionali vigenti e in
discussione. Qui sono le differenze più marcate, mentre è
forte l'orientamento unitario per il mantenimento del Cpt: una parte
della maggioranza e una gran parte delle opposizioni puntano alla
continuità. Tutti insistono sul potenziamento delle Forze
dell'ordine, le differenze stanno sulle modifiche da apportare,
sostanzialmente tra un aggiustamento della Bossi-Fini o un suo
ribaltamento.
Andrea
Galli di An ha affermato: "per la politica migratoria il Cpt è
un tema fondamentale. Mi soffermo anche io su un passaggio della
lettera del dottor Giovanardi, che si conclude con l'espressione ‘che
Dio ci aiuti': al di là delle differenze tra chi crede e chi
no, mette in evidenza la gravità della situazione. C'è
un mondo di umanità disperata che si cerca di arginare anche
con il Cpt: miliardi di persone guardano con speranza alla nostra
civiltà e per questo flusso il Cpt non è che un cerotto
su una gamba di legno. Chi lavora al Cpt sa bene che non è un
lager né una prigione, ma nemmeno un albergo, un ostello o un
luogo di villeggiatura. Il problema è che lì convivono
veri delinquenti e persone che hanno semplicemente commesso una
violazione amministrativa. Oltre l'80% dei trattenuti sono malviventi
che dovrebbero stare altrove. Il Cpt dovrebbe esistere per lo scopo
per il quale è nato, ma forse è tutta la legge
Bossi-Fini ad essere un po' invecchiata. I due suicidi ci devono fare
pensare a delle soluzioni: chiudere non è pensabile perché
si rovescerebbero sulla strada persone che non devono essere libere.
Dobbiamo capire come distinguere i delinquenti da coloro che devono
essere semplicemente controllati e magari inviati al confine. Non si
deve rischiare di far pensare ai modenesi che tutti gli stranieri
siano delinquenti".
Giancarlo
Montorsi di Rifondazione comunista ha ricordato che al Cpt "uomini
e donne vivono in una dimensione kafkiana, di colpa non commessa ma
punita. Al Cpt si è reclusi senza avere commesso alcun reato.
Tante volte abbiamo chiesto una discussione approfondita, che
chiediamo ancora, per misurarci in maniera specifica con il nostro
Cpt. Dobbiamo fare i conti con ciò che fu voluto dalla città
in ragione di una maggiore sicurezza. Si disse che sarebbe stato un
Cpt modello, ma oggi chi può sostenerlo? Il tempo non è
passato invano, si è lavorato per garantire una vera
informazione, e per questo ringrazio il gruppo Immigrazione del
Social forum, i parlamentari che ci hanno consentito di entrare, e
tutti coloro che hanno contribuito. Non è un caso che la
discussione oggi sia diversa: anche all'interno del centrosinistra si
fa largo la consapevolezza che il tema dei migranti richiede altri
strumenti che la mera repressione. Si placano le imbarazzanti
dichiarazioni che dipingono il Cpt come una struttura modello: sono
fesserie. Sono potuto entrare e ho constatato le condizioni di vita
di quei cittadini stranieri: raccogliendo i dati della Prefettura e
confrontandoli con quanto visto abbiamo costruito un dossier. I dati
dicono che sono strutture inutili, crudeli, costosissime.
L'associazione Studi giuridici sull'immigrazione ricorda in un
recente comunicato che sul Cpt di modena erano già state
rilevate e segnalate evidenti criticità, suggerendo modifiche
normative e misure amministrative urgenti che non ci sono state:
potenziare l'assistenza legale, garantire la corrispondenza anche
telefonica del trattenuto con il difensore e la famiglia o gli amici
- si noti che gli stranieri al Cpt non possono avere un cellulare- e
rendere effettivo e agevole il diritto di visita. Queste strutture
sono molto costose ma rimangono luoghi di tensione e negazione dei
diritti. Continua la spirale di provvedimenti espulsivi
sostanzialmente ineseguibili. L'associazione ritiene che si debba
chiudere al più presto, e che ricondurre gli episodi che si
sono verificati alla fatalità sarebbe un semplicismo. Non è
un organismo rivoluzionario a dirlo, ma la Commissione De Mistura,
presieduta da un funzionario Onu. Questo luogo, a fronte di una
dimostrata inutilità, dispensa dolore e disperazione inutile a
cittadini che in maggioranza non sono criminali e non vogliono
diventarlo. È ancora possibile sostenere che la struttura non
si può chiudere e soffre di un semplice sottodimensionamento
dell'organico? Chiediamo che il Cpt di Modena non possa continuare a
funzionare come se niente fosse successo. Già ora, l'attività
è stata ridotta a un terzo. Dieci giorni fa, la maggior parte
delle donne recluse erano badanti, e almeno metà degli uomini
erano stati presi in tuta blu e scarponi, fuori dai loro luoghi di
lavoro. La struttura serve alla sicurezza psicologica di chi è
fuori, non per la pericolosità di chi vi è rinchiuso.
Concludo dicendo che siamo a disposizione per avviare subito una
sperimentazione di riconversione della struttura".
Michele
Barcaiuolo di Alleanza Nazionale ha fatto riferimento all'intervento
di Montorsi: "in merito a quanto detto dal collega e all'ordine
del giorno della sinistra, condivido solo l'espressione di dolore e
partecipazione al lutto. Tutto il resto, per noi, non può
essere condivisibile e la riteniamo una visione pericolosa per gli
stessi stranieri, perché l'impressione di accoglienza a tutti
i costi renderà sempre più probabili questi episodi. Se
non analizziamo il problema migratorio alla radice è difficile
fare osservazioni solo quando il fenomeno provoca problemi
all'interno della nostra società. Credo che i Cpt concepiti
dalla Turco-Napolitano siano insostituibili. Posso anche capire
l'approccio ideologico di Montorsi, ma dobbiamo regolare il fenomeno
migratorio. Se non accettiamo che la clandestinità, che pure
non è reato ma è un fatto certo ed empirico, possa
essere sanzionata, non possiamo controllare il fenomeno, e su questo
non si può transigere. Non basta distinguere chi delinque e
chi no: il Cpt non è un carcere, se ci sono problemi di
vivibilità si devono discutere, ma non è necessario
chiuderlo. Il sottosegretario Mantovano definì il nostro Cpt
uno dei migliori d'Italia. Non credo si debba partire dalla tragedia
dei due morti per cavalcare una posizione ideologica, credo invece
sia necessario un sostegno per migliorare il Cpt, soprattutto
incrementando gli operatori e le Forze dell'ordine. La chiusura non
farebbe altro che aumentare la criminalità".
Fausto
Cigni dei Ds - L'Ulivo ha osservato: "oggi ci sono ben 6 ordini
del giorno e il dibattito è molto aperto. Il Cpt, sorto con la
legge Turco-Napolitano, è nato per volontà di almeno 20
mila modenesi. Poi, la legge Bossi-Fini ha apportato modifiche
sostanziali: ha impedito a tutti noi di entrare nei Cpt, ha portato
la permanenza da 30 a 60 giorni. Se è vero che l'80% dei
trattenuti sono malviventi, c'è parecchio da riflettere su
modalità e obiettivi di gestione di queste strutture. Sono
convinto che un luogo serva per intervenire sulla clandestinità,
poi è chiaro che un conto è il malvivente e un altro è
la badante. La clandestinità deriva dalle storture della legge
Bossi-Fini: se ci vuole un anno per rinnovare il permesso,
chiaramente moltissimi stranieri sono a rischio. A Modena gli
immigrati sono 15 mila, in provincia 60 mila, credo sia opportuno
fare un discorso generale, non palare solo di Cpt ma anche di lavoro,
casa, scuole. Dovremmo verificare quanti sono gli immigrati necessari
al nostro tessuto produttivo, ma fare anche capire agli imprenditori
che la responsabilità del loro benessere non è solo del
sociale".
Giorgio
Prampolini di Sinistra Democratica ha proposto di "riflettere in
senso critico sul fenomeno e sugli interventi che si possono
realizzare, tenendo conto anche dell'articolo 13 della Costituzione,
che tutela la libertà individuale dei cittadini e degli
stranieri. L'immigrazione è cambiata, siamo cambiati noi, è
cambiato il paese, e le esigenze normative sono nuove. I dati
presentati in occasione dell'apertura dell'anno scolastico devono
fare pensare: i figli di stranieri sono il 14% a scuola, la
percentuale è più elevata della media
emiliano-romagnola. Il professor Bosi del Centro di analisi delle
politiche pubbliche ci ha poi dimostrato che la fascia bassa di
reddito a Modena è in aumento, ed è costituita in
prevalenza da famiglie di origine straniera e di recente
immigrazione, che vivono in aituazioni di grande disagio e povertà.
Inoltre, con l'allargamento dell'Unione europea una serie di flussi
migratori hanno cambiato status giuridico. Manfredini e altri hanno
sostenuto che non abbiamo bisogno degli immigrati, ma non è
vero: si pensi alle assistenti familiari e a quante famiglie
andrebbero in crisi senza il loro lavoro. Mi sembra che l'esperienza
dell'Usl in Romania e Polonia sia stata una modalità
interessante di programmazione dell'immigrazione, con corsi
specialistici nei paesi d'origine e sostegno all'immigrazione
regolare. Non dimentichiamo che l'illegalità è un
circolo vizioso che genera altra illegalità. Credo si debbano
dividere i criminali dai semplici clandestini, mentre trasformare la
clandestinità in un reato sarebbe anticostituzionale. Credo
che i Cpt debbano essere profondamente cambiati e che si debba andare
nella direzione di un superamento: serve una sperimentazione che fa
sparire il Cpt e poi lo riqualifica nella direzione dell'integrazione
e dell'accoglienza. Nella nostra terra solidale, questo si può
fare".
Il
capogruppo Ds - L'Ulivo Michele Andreana è poi intervenuto
proponendo una modifica all'ordine del giorno di parte della
maggioranza: "che il tema sia complesso lo dimostrano i 6 ordini
del giorno presentati, e la divisione che c'è a sinistra come
a destra. Flori diceva che solo uno degli ordini del giorno si
distingue dagli altri, perché chiede la chiusura del Cpt. Io
credo invece che a monte ci sia una volontà trasversale di
arrivare al trattenimento solo per le forme di clandestinità
che sono associate a pericolosità sociale. La clandestinità
di molti dipende solo da una normativa assurda, che non ha saputo
governare i flussi e le quote. I drammi dovuti ai tentativi di
immigrazione clandestina sono sotto gli occhi di tutti. Noi siamo per
distinguere e credo che l'elemento più forte sia la volontà
di superare la Bossi-Fini, un elemento che c'è tra le righe
nella mozione di Modena a colori, della quale condivido anche la
volontà di un adeguamento dell'organico del Centro. Chiederei
a Flori di ritirare la mozione e votare la nostra, poiché le
differenze sono minime. Rispetto a Udc e Lega, invece, c'è
stato un abisso tra quanto scritto e quanto presentato in aula,
perciò nonostante il testo abbia qualcosa di condivisibile noi
voteremo contro. Tra il nostro ordine del giorno e quello dei
compagni di Rifondazione trovo infine una forte sintonia sull'approdo
finale dell'evoluzione normativa: chiediamo che si distingua la
clandestinità di chi delinque e chi è in condizioni di
disagio sociale, e che si approvi la legge Amato-Ferrero. Ciò
che ci distingue è il ragionamento sulla chiusura transitoria
e sulla sperimentazione legata alla normativa Amato-Ferrero. Crediamo
che un Cpt riformato possa servire come funzione di custodia per
alcune situazioni. Capiamo il senso della richiesta della chiusura,
di fronte ai due suicidi, ma non la condividiamo. Vorremmo che il
loro ordine del giorno fosse emendato, ed emendiamo il nostro
proponendo che il sindaco possa chiedere al governo di autorizzare a
Modena, con un apposito decreto, una sperimentazione innovativa che
anticipi la legge Amato-Ferrero, escludendo dal trattenimento chi non
delinque. Inoltre vorremmo istituire un osservatorio locale con
rappresentanti dell'associazionismo e della società civile".
Sergio
Rusticali dello Sdi ha definito il dibattito "interessante al di
là delle posizioni diverse dei singoli gruppi", per poi
ribadire: "il Cpt e gli altri strumenti che accompagnano la
tematica dell'immigrazione hanno bisogno di un'analisi più
concreta e complessa. Quanto accaduto in questi giorni ci costringe a
modificare l'attenzione, ragionando a partire da una tragedia, il
suicidio di due giovani, che una comunità civile non può
ignorare. Non basta il cordoglio, serve la capacità di
affrontare il contesto e cercare un equilibrio per dare una risposta
non ideologica. Dobbiamo verificare se le problematiche dipendono
dalla struttura in sé o da altre condizioni. Io sono convinto
che i Cpt in quanto tali non vadano chiusi ma che oramai presentino
elementi sui quali occorre intervenire dal punto di vista strutturale
e funzionale. Sono cambiate molte cose con la Bossi-Fini e
bisognerebbe analizzare chi sono le persone trattenute. Voterò
contro i documenti di Udc, Lega e Forza Italia, mentre trovo vicino
alla sensibilità della maggioranza quello di Modena a colori.
Per quanto riguarda il documento di Rifondazione, capisco la
posizione, ma per noi la chiusura non è una prospettiva
ragionevole".
Mauro
Tesauro dei Verdi, ricordando che "clandestino non può
essere sinonimo di delinquente", ha dichiarato: "i
clandestini fanno comodo, sono una manodopera usa e getta, senza
garanzie e senza diritti, messa a disposizione dalla legge
Bossi-Fini. I fatti drammatici di questi giorni sono una sconfitta
per tutti e non solo per una parte politica. Sono stati seguiti da
rivolte e proteste e devono portarci a decisioni certe, senza
ambiguità di sorta. Sarebbe troppo facile e impietoso dire che
l'avevamo detto, ma il report del Forum sociale già
evidenziava con nettezza l'inutilità pratica e l'elevato costo
sociale ed economico di questa struttura inammissibile del punto di
vista del diritto, per non ripetere quanto già detto in
precedenza sulla commissione De Mistura. Il bacino di utenza del Cpt
sono prostitute, manodopera nera, irregolari amministrativi: questi
sono i profili principali degli internati. Quelli che hanno commesso
reati sono il 2,7%, e dovrebbero stare a Sant'Anna. Sono violati i
diritti più elementari, sulle visite dei familiari e
l'assistenza legale. Ci sono fatti reali che conclamano l'inefficacia
e lo sfregio del diritto di questi obbrobri e dovrebbero spiegare che
il clima invivibile, anche a chi crede che bastino un pasto caldo, un
lenzuolo pulito o un corso di ceramica per rendere la situazione
accettabile. Gli aumenti di organico servirebbero a ben altre
funzioni sul territorio. Senza inutili tecnicismi, tanti oramai hanno
dichiarato che questo luogo non serve più - se mai è
servito - a garantire la sicurezza che veniva chiesta dai tanti
comitati di questa città. I Verdi auspicano una veloce
conclusione dell'inchiesta sui fatti che si sono verificati,
ribadiscono la richiesta di chiusura del Centro di permanenza
temporanea e, una volta abrogata la Bossi-Fini, anche la chiusura di
tutti gli altri Centri, proprio per permetterne la debita
riconversione in luoghi di accoglienza, emersione dalla clandestinità
e formazione al lavoro. Per chi invece è aduso a delinquere,
altri devono essere i percorsi. Proprio per questo, abbiamo
sottoscritto con convinzione la nostra mozione e voteremo questa. È
tragicomico pensare che questo muro possa arginare una domanda oramai
ineludibile, quella dei milioni di persone che guardano alle nostre
società come a una speranza".
Alvaro
Colombo di Rifondazione comunista ha ripreso il filo del suo primo
intervento affermando: "credo che il dibattito investa sia il
quadro locale sia quello nazionale. Il superamento del Cpt è
un successo per le forze politiche che da anni lo contrastano. Sono
lieto che si sia superato nel centrosinistra il concetto di
clandestinità come reato, credo sia una vittoria di civiltà
e che molta acqua sia passata sotto i ponti. Oggi come oggi,
sicurezza significa politiche attive che incidano sulla condizione
degli stranieri: il tema epocale della migrazione non si risolve con
queste strutture. Dal 2003 al 2005 abbiamo accolto 1400 stranieri,
meno di un terzo dei quali era modenese. Tra questi 1400, meno di un
quarto sono stati espulsi, mentre gli altri hanno lasciato il Cpt con
le proprie gambe. A livello nazionale, su 22 mila transitati dal Cpt,
ne sono stati espulsi meno di 6000: non è così che si
affronta il tema politico dell'immigrazione, ma con il contrasto al
racket e al lavoro nero, con le politiche per la casa. Sul
superamento siamo d'accordo, ma ci divide una risposta da dare oggi
su un Cpt che è già stato condannato dalla commissione
De Mistura, ancora prima dei suicidi. Ci chiediamo se superamento
significa che da oggi si comincia a mettere in pratica le nuove
funzioni".
Isabella
Massamba di Sinistra democratica ha sostenuto: "concordo
sull'importanza di frenare e regolamentare un'immigrazione che
rischia di essere devastante sia per i paesi di origine sia per
quelli di destinazione, ma il Cpt non è la risposta. I suicidi
sono il prodotto della paralisi istituzionale che parla di
superamento ma mantiene la Bossi-Fini e il suo circolo vizioso Cpt
carcere. La soluzione va cercata in un rapporto serio con i problemi
degli immigrati e attraverso un rapporto con gli immigrati regolari.
I Cpt servono solo a illudere gli italiani che aumenterà la
legalità e la sicurezza: sono un'acqua benedetta che fa
credere al malato di stare bene. Trovo la frase finale del dottor
Giovanardi fuori luogo: secondo me, di fronte a Dio tutti i cittadini
sono uguali e Dio non ammette certo l'esistenza di un luogo di
reclusione per gli innocenti. I dati dimostrano che il Cpt non serve
a nulla: il 60% dei trattenuti è stato rilasciato. Questo
istituto non è una particolarità italiana, ma il vero
problema a livello europeo sono gli accordi di riammissione, cioè
gli accordi tra stati per la deportazione dei migranti. Albania e
Tunisia hanno in essere contratti con l'Italia a fronte di
sovvenzioni e sulla Nigeria ci sono addirittura i dubbi che accolga
cittadini di altri paesi africani. Addirittura a livello europeo si è
suggerito l'uso del carcere in alternativa al Cpt, dunque servono
ancora molti passi per confermare l'idea di una Europa di
solidarietà".
Antonio
Maienza, Udeur, ha definito "doveroso" un dibattito
"sull'utilità, sulla funzione sociale, sull'opportunità
di queste strutture nate in un altro contesto sociale. Per una larga
parte dell'opinione pubblica i Centri sembrano non avere più
ragione di esistere. In un paese civile come l'Italia questi Centri
vanno riformati, nel contesto di una nuova legge sull'immigrazione
che porti al superamento e alla riconversione in centri di
accoglienza sociale, soprattutto per il rispetto delle persone umane
che vengono nel nostro paese per lavorare onestamente. Vanno distinti
i lavoratori clandestini e sfruttati da quanti mettono a repentaglio
la sicurezza e la vivibilità delle città. Si deve
gestire la struttura in un'ottica di prevenzione di autolesionismi e
violenza, trasformandola in un centro di incontro tra culture. La
nuova legge deve essere più dura con chi delinque e più
tollerante con chi invece è semplicemente in attesa di
regolarizzarsi. I Cpt vanno riformati ma non chiusi. Farò
pervenire personalmente questa intenzione al Ministro Mastella, per
la riconversione del Cpt su due filoni: uno di integrazione e l'altro
pre-carcerario destinato a chi delinque".
Alberto
Caldana della Margherita - L'Ulivo ha affermato: "porre il tema
dell'immigrazione soltanto nei suoi aspetti legati alla devianza e
all'insicurezza non ci aiuta. Nella nostra realtà, se si
guarda ai dati sul lavoro e sulle nuove imprese, sulla quantità
di rimesse inviate nei paesi di provenienza, ci sono talenti giovani
sui quali dobbiamo porre l'attenzione. Una riflessione più
vera sull'immigrazione a Modena è improcrastinabile.
L'immigrazione non si può appiattire solo sulla sicurezza. Se
parliamo invece del Cpt parliamo di una necessità per lo stato
di poter identificare chi commette reati, per garantire delle
politiche di sicurezza, che sono altra cosa dalle politiche
sull'immigrazione. La sicurezza è uno dei problemi principale
della nostra città: non è possibile che le donne
abbiano timore a girare per la strada la sera e che interi quartieri
sentano messa in discussione la propria qualità di vita. In
questo senso, il Cpt diventa necessario. Personalmente, ho visto
gente che in assenza del Cpt aveva accumulato anche 15 provvedimenti
di espulsione: arrivare a questo punto significa dare l'idea di
istituzioni che non riescono a farsi rispettare. Se gli incidenti
mortali non portano a chiudere le autostrade, lo stesso vale per i
Cpt: servono più forze dell'ordine, più qualità
professionale all'interno, una migliore distinzione tra chi deve
essere identificato ed espulso e chi ha solo pendenze amministrative.
Dobbiamo soprattutto cambiare la legge Bossi-Fini. Nel dibattito
politico c'è un aspetto che potrebbe essere divertente se non
fosse tragico: il centrodestra rimprovera il Governo locale e
nazionale, dimenticando quale è l'origine dei problemi. Oggi i
Cpt servono a garantire la sicurezza della città, ma questo
tema non va sovrapposto con il tema generale dell'immigrazione, sul
quale credo che serva un consiglio tematico".
Andrea
Leoni, capogruppo di Forza Italia, ha evidenziato che "qui si
scontrano due visioni ben diverse. La Bossi-Fini è stata già
smantellata attraverso decreti ministeriali nelle parti riguardanti
l'asilo, i ricongiungimenti familiari, il maxi ampliamento delle
quote. Dai 175 mila ingressi stabiliti dal Governo Berlusconi si è
passati agli attuali 500 mila con relativi ricongiungimenti, quindi 2
milioni di persone cui si aggiungono un milione e mezzo di
clandestini stimati. Se poi per caso si approvasse la legge delega
Amato-Ferrero, per la quale evidentemente si teme il confronto
parlamentare, si arriverebbe alla truffa politica che la sinistra
porta avanti con la parola superamento. Se si fa in modo che chi
entra per cercare lavoro sia automaticamente regolare, il nostro
paese si riempirà di immigrati che già oggi non siamo
in grado di recepire. Neanche nel nostro Comune, che ha sempre fatto
un vanto dei propri servizi sociali. Si sta scatenando una guerra tra
poveri, tra gli extracomunitari e gli italiani che si vedono passare
davanti nell'accesso ai servizi. Il Cpt va mantenuto, perché
chi vuole combattere l'immigrazione clandestina ha bisogno di uno
strumento di controllo. Non siamo interessati ai giochini della
politica, una parola più o una meno, ma a un reale intervento
politico. Serve, secondo noi, un inasprimento delle regole nei Cpt:
se non ci fosse troppa libertà, non avrebbero potuto metterlo
a ferro e fuoco. Noi non distinguiamo i clandestini buoni e cattivi:
chi è clandestino deve andare a casa sua. Siamo stanchi di
avere le nostre strade invase da persone che non ci devono stare.
Regolarizzarli tutti è una truffa politica, ma se trovate un
modo di mandarli via che sia migliore dei Cpt a noi sta bene. Oggi
tutta l'Europa ha Centri come questi, in Italia dovrebbero essercene
ben più di 14, almeno uno per provincia. L'unica cosa da non
fare è quella di chiuderli. Chi vuole chiuderli o superarli
forse cerca di raccattare quattro voti ma non fa un servizio al
paese".
Adolfo
Morandi di Forza Italia ha aggiunto che "stiamo assistendo agli
effetti disastrosi della politica delle porte aperte e stiamo
constatando il fallimento del multiculturalismo. I roghi delle
banlieue in Francia e gli attentati di Londra dimostrano il
fallimento di un modello di integrazione fondato sul facile
ottenimento della cittadinanza. Il passaporto non basta, bisogna
dimostrare di appartenere a un popolo che ha dei principi comuni
fondanti. La società multiculturale mette insieme persone che
hanno culture diverse, crea dei ghetti nei quali ognuno rivendica la
propria appartenenza e contemporaneamente pretende dei diritti. Chi
vuole diventare cittadino deve dimostrare di condividere le nostre
leggi e i nostri ideali, la sacralità della persona, la parità
tra uomo e donna. Cinque anni per diventare cittadini sono troppo
pochi e anche lo ius soli, cioè la possibilità di
essere cittadini se si nasce qui, è inaccettabile. Inoltre, ci
sono molti che potrebbero avere la cittadinanza e non la chiedono. Si
diventa cittadini soprattutto per matrimonio, e sono soprattutto
donne. Evidentemente c'è un numero rilevante di stranieri ai
quali la cittadinanza non interessa, perché non hanno fino in
fondo assimilato i nostri principi e la nostra o cultura".
Il
vice presidente della Consulta stranieri Ihebom Chijioke Reginald ha
affermato "è giusto portare le nostre condoglianze ai
parenti dei due giovani. Il numero degli irregolari in Italia è
di circa 300mila, una cifra che assume proporzioni maggiori se si
pensa ai numeri dei Cpt, 14 in tutto con 1940 posti in totale. I Cpt
sono stati costruiti per tenere in stato di fermo chi ha commesso
atti illeciti amministrativi, che non comportano la carcerazione.
Bisogna fissare un confine tra clandestinità e delinquenza,
senza demagogie politiche. Ritengo clamorose le dichiarazioni
dell'onorevole Bertolini che ha chiesto condizioni più dure
per il Cpt, senza nemmeno pensare di promuovere un'inchiesta sulla
situazione del Cpt. Le cause che portano al suicidio, comunque, non
sono così semplici. Al Cpt ci sono spesso anche donne, minori
e vittime di tratta, che si trovano ingabbiati insieme ad altre
persone, anche ex carcerati. Questo è un fatto gravissimo. Il
sistema attuale di trattenimento non risponde adeguatamente alle
problematiche e richiede di essere migliorato dal punto di vista dei
diritti umani. È inoltre molto costoso e non serve a risolvere
la clandestinità. Mia figlia di 18 anni, nata qui, rischia di
diventare clandestina grazie alla Bossi-Fini, che deve essere
cambiata a ogni costo".
Rosa
Maria Fino della Società civile ha espresso "cordoglio
per queste due morti, ma anche per i tanti detenuti che si suicidano
nelle carceri ordinarie. Uno dei due suicidi è un 23enne, ma
questo non deve nascondere che aveva precedenti per spaccio,
resistenza e violenza alle donne. Aveva un foglio di via, era stato
più volte fermato, insomma era un delinquente. Il secondo
ragazzo era un tossicodipendente che cercava il recupero dentro il
Cpt. Evidentemente la gestione non è all'altezza, mancano
esperti in psicologia e anche sulle tossicodipendenze. Anche io ho
firmato l'ordine del giorno che auspica l'approvazione della legge
Amato-Ferrero. Il Cpt è diventato un centro di detenzione:
l'identità si può verificare in tempo utile anche in
carcere, per i criminali. Non dimentichiamo però che ci sono
al Cpt anche tante prostitute, quindi non conviene difendere tutti a
oltranza. Sono comunque strutture che assorbono risorse operative
delle forze di polizia e alimentano tensioni sociali. Non si può
chiudere gli occhi su un organico così sottodimensionato che
non è stato neanche in grado di gestire i rivoltosi. Molti di
coloro che transitano nei centri tornano, poi, nel vortice della
delinquenza o dello sfruttamento. A queste strutture va dato un
valore umano trasformandole in centri di integrazione, eliminando le
restrizioni di tipo carcerario, fornendo orientamento, formazione
linguistica e professionale e favorendo l'ingresso nella società.
Non pochi immigrati sono importanti risorse culturali ed economiche
per la nostra città. Solo con un modulo solidaristico
applicato anche al Cpt la società può trarre beneficio
dall'integrazione".
Il
Presidente della Consulta stranieri Bueno Kinderlan Liubertsi ha
espresso a nome proprio e della Consulta "dolore per la morte
dei due ragazzi che si trovavano dentro al Cpt", ricordando poi
che "del Cpt si è parlato tantissimo in questa e altre
sedi. La Consulta ha portato questo tema al proprio interno due anni
fa e abbiamo cercato un punto di intervento e di collaborazione, per
realizzare un progetto di monitoraggio, per risolvere i problemi e le
lamentele sulla struttura, soprattutto in termini di diritti umani,
presenza di donne e di minorenni".
Mario
Tamburi di Forza Italia ha precisato che "il Cpt si è
adoperato in questi anni per aggiungere al proprio nome anche la
quarta lettera, la A di assistenza. Fino a dicembre 2006 sono stato
uno dei 6 medici responsabili della assistenza sanitaria nel Cpt. In
questo ‘lager' sono entrati dei tossicodipendenti e molti sono
usciti puliti. Addirittura una gravida si è rifugiata al Cpt
per partorire. Serve più rispetto degli operatori e dei
clandestini, e serve la collaborazione delle istituzioni, della
Caritas, dell'Asl, dei gruppi di solidarietà sociale".
Giorgio
Prampolini di Sinistra democratica ha dichiarato che "nell'ordine
del giorno del centro sinistra come emendato da Andreana ci sono
aspetti importanti sia di valore sia di proposta, come l'impegno per
una sperimentazione innovativa e per un osservatorio. Sulla base di
questo impegno, il nostro atteggiamento come Sinistra democratica,
Verdi e Rifondazione è di astensione".
Il
sindaco Giorgio Pighi ha concluso affermando: "il dibattito di
oggi fa onore alla città, ai suoi valori, alla sua abitudine
di confrontarsi con i problemi, dopo i fatti drammatici delle scorse
settimane. Questo comportamento estremo ci impone di interrogarci e
dare risposte: non si può fare finta di niente, pensare che la
spinta dei migranti sia comunque negativa o che bastino le vecchie
norme a fare andare avanti i sistemi. Dobbiamo invece farci carico di
governare i nuovi processi con risposte adeguate. Spesso questo si
dimentica, come si dimentica che gli ordinamenti trovano la linea
giusta in base all'esperienza e alla correzione dei difetti delle
leggi passate. Chiarito questo, da quando si è parlato del
Centro di permanenza a Modena, esiste una parte dei migranti per i
quali non c'è solo il tema della clandestinità,
dell'ingresso irregolare nel paese. Non ci sono solo questi sans
papiers, una caratteristica tutta formale, ma anche spinte che
andrebbero governate: dietro la clandestinità ci sono
complessità, come il lavoro nero, rispetto alle quali si
devono cercare soluzioni da introdurre negli ordinamenti. In questo
caso, non resta che cercare lo strumento giusto di intervento. Si è
parlato di Spagna, ma là per il trattenimento serve un
provvedimento della magistratura, qui basta una semplice convalida.
Si è parlato di Bossi-Fini: l'operazione più forte è
stata eliminare il foglio di via prefettizio e sostituirlo con il
semplice permesso di soggiorno scaduto. Quello che a mio avviso si
deve recuperare è che, negli ultimi giorni del Governo di
centrodestra, anche Pisanu parlò di necessità di una
revisione della Bossi-Fini che non aveva funzionato nel
trattenimento. Non tutti gli immigrati scendono dalle navi. Il 75%
arriva in Italia con permesso turistico e inizia a lavorare
clandestinamente. Per alcune categorie, la possibilità di
entrare in Italia per cercare lavoro è una necessità,
in fase di applicazione in tanti paesi europei. La clandestinità
è aggravata dalle difficoltà di accedere al posto di
lavoro. Non possiamo permetterci un ordinamento che fa finta di non
vedere. Al di là delle contrapposizioni ideologiche, che vanno
dall'elogio incontrastato della Bossi-Fini alla chiusura senza
appello dei Cpt, ho visto con favore il documento di Modena a colori,
e ho condiviso un'affermazione di Galli sulla necessità di
riformare periodicamente queste leggi. Ci serve una risposta che
faccia a meno il più possibile del trattenimento. Il
trattenimento produce problematiche umanitarie ma non aiuta a
risolvere i problemi. Vedo con favore lo sforzo e l'apertura del
maggiore gruppo del centrosinistra. Oramai, tutto ci possiamo
permettere tranne il gratuito scontro ideologico".
Alvaro
Colombo di Rifondazione Comunista, a nome anche di Verdi e Sinistra
democratica, ha annunciato: "ci asterremo dopo l'emendamento
presentato da Partito democratico, Socialisti e Società
civile, nel quale si ribadisce che il consiglio richiede una
sperimentazione che di fatto superi il Cpt, si separano i concetti di
clandestinità e pericolosità sociale e si afferma
l'importanza di superare la Bossi-Fini con la Amato-Ferrero. La
nostra posizione non è analoga, ma riconosciamo il superamento
di posizioni precedenti. Ci sarebbe piaciuto vedere riconosciuta
anche la nostra capacità di mediazione, e purtroppo non
abbiamo visto neanche nelle conclusioni del sindaco un riconoscimento
dei nostri passi avanti.
Paolo
Ballestrazzi di Modena a Colori ha ribattuto: "non è vero
che non siete stati bravi, lo siete stati. Dopo l'emendamento della
mozione del centrosinistra diventa per noi estremamente difficile
votare a favore. Non sappiamo, signor Sindaco, cosa potrà
portare a casa sul vuoto pneumatico che è espresso in questi
due capoversi, sia sulla sperimentazione e sia sull'osservatorio.
Nutriamo un grande rispetto per il mondo del volontariato, ma
crediamo che difficilmente si possa trovare completa attuazione di un
osservatorio in una situazione come questa. Se dovessero verificarsi
le condizioni previste in questo primo capoverso dell'emendamento,
non si capisce a cosa serva il Cpt e di cosa abbiamo parlato finora.
Non siamo assolutamente d'accordo con il testo del disegno di legge
Amato-Ferrero, ma siamo convinti che uno stato serio non risponde con
ipocrisia a problemi reali. Ad ogni modo, speriamo che arrivi presto
all'approvazione, confidando che l'approvazione rapida di questo
mirabolante disegno di legge risolva magicamente il problema dei
clandestini in Italia".
Mauro
Manfredini, Lega Nord, ha aggiunto che "quando fu approvato il
Cpt sarebbero dovuti arrivare 70 agenti in servizio esclusivo. Nel
patto per Modena sicura i 25 agenti servono per la città, non
per il Cpt. A differenza di Ballestrazzi, auspico che il decreto
Amato-Ferrero salti per aria presto, così come questo Governo.
Le leggi vanno aggiornate ai tempi che cambiano, ma la visione di
questo Governo tra garanzie e ricongiungimenti non la condivido".
Adolfo
Morandi, Forza Italia ha dichiarato: "l'ordine del giorno non è
migliorato con l'emendamento e ovviamente non lo possiamo
condividere. Crediamo che la Amato-Ferrero porterà a un grande
peggioramento delle condizioni degli immigrati in Italia. È un
problema serio, che non riguarda l'Italia ma tutta l'Europa. Bisogna
porre dei vincoli e regolare il flusso migratorio, invece con la
figura dello sponsor si consente a tutti di arrivare in Italia, di
rinnovare con facilità i permessi di soggiorno e di stare qui
senza un motivo serio e valido, senza una possibilità di
trovare lavoro. Discutibile anche la formulazione dell'ordine del
giorno, generica e vuota. Non credo che le badanti vadano a finire al
Centro di permanenza temporanea. Diciamo che chi è in Italia
con un serio motivo di lavoro merita di starci, ma non possiamo certo
consentire cose diverse a parte i ricongiungimenti familiari. Altre
situazioni devono portare sicuramente all'espulsione. Le situazioni
di lavoro nero devono poi essere denunciate ai sensi di legge, la
Bossi-Fini lo dice chiaramente e infatti ha ottenuto di regolarizzare
oltre 600 mila stranieri pur regolando i flussi migratori".
Sergio
Celloni, Udc, ha aggiunto: "non trovo in questa mozione
contenuti importanti per trovare soluzioni alla realtà dei
Cpt. Se non ci sono delle alternative, c'è il vuoto. Chiudere
i Cpt vuole dire trovarsi persone, non so se badanti, criminali o
delinquenti, che non hanno un posto dove essere identificate. Mi
spiace che non ci siano certezze istituzionali. Non si può
appoggiare una realtà così importante a una fase
sperimentale o a delle associazioni, servono invece pene certe e
regole certe: sono i cittadini che lo vogliono. Io credo più
all'amico consigliere Tamburi che a un rappresentante dell'Onu, che
viene a Modena senza conoscere la realtà e definisce il Cpt un
lager. Non è un albergo a cinque stelle, ma non deve esserlo,
perché se fossero onesti questi stranieri sarebbero a
passeggiare sotto al portico del Collegio".
Achille
Caropreso, indipendente, ha espresso "perplessità sulla
prima parte dell'emendamento. Credo che non servano misure speciali,
forse anche difficili da concedere da parte del Governo, ma leggi
dello stato che valgono da nord a sud. Un buon ordine del giorno, con
questa modifica, è un po' peggiorato".
Andrea
Leoni di Forza Italia è intervenuto "proprio per rispetto
di una prerogativa, perché il regolamento lo consente",
precisando che "questa innovazione da portare avanti ci
meraviglia. C'è stato il tentativo di un impossibile connubio
tra chi vuole superare, innovare o chiudere. Mi meraviglio di lei,
Sindaco, perché se il Consiglio le darà questo mandato
si farà ridere dietro dal suo Ministro dell'Interno. Quello
stesso Amato, che predica la tolleranza zero, non credo vorrà
concedervi quanto richiesto, vanificando totalmente il Cpt dopo che
lui stesso ha sconfessato la commissione De Mistura. Non si è
capito perché dopo il loro pronunciamento i lager - Cpt non
siano stati chiusi. Si possono avere delle idee diverse, si può
proporre la chiusura, ma con questa proposta vi fate ridere dietro".
Nelle
votazioni l'ordine del giorno presentato da Ds, Margherita, Sdi,
Società civile e Udeur è stato approvato con il voto
favorevole dei proponenti, l'astensione di Rifondazione, Sinistra
democratica, Verdi, Modena a colori e gruppo indipendente e il voto
contrario degli altri gruppi di minoranza: il documento chiede al
Sindaco di richiedere al Governo di poter mettere in atto una
"sperimentazione innovativa" che anticipi di fatto la
riforma Amato-Ferrero e consenta di non trattenere le presone
clandestine che siano "inoffensive" e "socialmente
deboli". Chiede anche che possa essere istituito un Osservatorio
sul Cpt composto da rappresentanti delle Istituzioni e
dell'associazionismo modenese, ed esprime cordoglio per la morte dei
due giovani stranieri trattenuti al Centro che si sono tolti la vita
nei giorni scorsi. Approvato anche l'ordine del giorno presentato da
Modena a colori, in base al quale il Consiglio comunale rifiuta le
ipotesi di chiusura o ridimensionamento del Centro, chiede un
adeguamento degli uomini e dei mezzi per la sua gestione e la
creazione di un tavolo di coordinamento che lavori per migliorarlo,
superando le barriere burocratiche. Il documento è passato con
i voti favorevoli dei gruppi di minoranza, più Achille
Caropreso del gruppo indipendente e Antonio Maienza dell'Udeur,
l'astensione di Ds, Margherita, Sdi e Società civile e il voto
contrario di Rifondazione, Sinistra democratica e Verdi.
Il
Consiglio comunale ha invece respinto le altre 4 mozioni: sul
documento dell'Udc, che ha definito il Centro "una realtà
da mantenere", si sono espressi a favore i gruppi di minoranza e
contro tutta la maggioranza, mentre Achille Caropreso non ha
partecipato al voto. Analogo risultato anche sulla mozione della Lega
Nord, che ha chiesto di aumentare l'organico e mettere a disposizione
personale laureato in psicologia. Respinto, col voto contrario anche
del consigliere indipendente, anche l'ordine del giorno con il quale
il gruppo di Forza Italia ha espresso solidarietà agli
operatori del Cpt, chiesto un aumento della dotazione di personale e
rifiutato ogni tentativo di delegittimazione della struttura. Solo
cinque voti favorevoli, quelli dei gruppi proponenti, ha raccolto
infine il documento con il quale Rifondazione, Sinistra democratica e
Verdi hanno chiesto al Sindaco di attivarsi per la chiusura del
Centro di permanenza temporanea.