DEMOLIRE
IL CCNL DEI LAVORATORI PUBBLICI PER
DEMOLIRE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Roma,
20 maggio 2007
Dopo
17 mesi dalla scadenza, continua il balletto intorno al rinnovo dei
Contratti del Pubblico Impiego.
Le
iniziative di lotta della RdB/CUB P.I. culminate con lo sciopero
generale del pubblico impiego del 30 marzo, avevano costretto il
Governo, con l’accordo del 6 aprile, ad un impegno per reperire
ulteriori risorse rispetto a quelle già stanziate e a
rispettare le scadenze che il biennio economico impone (1°
gennaio 2006 e 1° gennaio 2007).
La
riunione di governo del 20 maggio rimette in discussione non solo gli
impegni assunti ma anche lo stesso assetto contrattuale ventilando la
possibilità di passare da due a tre anni la vigenza dei
contratti demolendo nei fatti il Contratto Nazionale del pubblico
impiego.
Cgil,
Cisl e Uil, oltre che minacciare due scioperi generali di categoria,
ora sono in procinto di ritirare anche il terzo sciopero annunciato,
accettare i 5-6 euro in più dal 1° gennaio 2008 e mettere
una pietra sopra i biennio economico trasformandolo in triennio.
L’attacco
ai contratti dei dipendenti pubblici è propedeutico alla
demolizione della pubblica amministrazione attraverso la riduzione
della spesa per i servizi pubblici, la chiusura di uffici e servizi
sul territorio, la riduzione di personale in pianta organica, la
mobilità coatta degli esuberi e il relegare la dirigenza ad un
ruolo di cane da guardia dei dipendenti “fannulloni”.
La RdB/CUB ha comunicato a Prodi
la propria contrarietà ad un simile progetto che se non verrà
ufficialmente sconfessato porterà al ritiro della propria
firma dall’accordo del 6 aprile.
Inoltre,
la RdB/CUB P.I. annuncia una settimana di mobilitazione da oggi al 25
maggio con assemblee in tutti i luoghi di lavoro e iniziative sotto
le Prefetture delle maggiori città per rivendicare il diritto
dei lavoratori pubblici al contratto, contro lo smantellamento della
pubblica amministrazione e la riqualificazione dei servizi pubblici
forniti alla cittadinanza.
La definizione del DPEF,
annunciato per fine giugno, determinerà la portata
dell’attacco al pubblico impiego definendo, per quanto riguarda le
risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti, le quantità e
le modalità di erogazione e, per quanto riguarda il Tesoretto,
l’impegno del governo ad investire nella Pubblica Amministrazione
oppure nei profitti delle imprese.
A
questo appuntamento è necessario arrivarci facendo sentire la
voce dei lavoratori pubblici annunciando fin da ora mobilitazioni
territoriali che coinvolgano anche la cittadinanza che insieme ai
lavoratori è la parte più colpita da questi
provvedimenti.
Federazione
RdB/CUB Pubblico Impiego