FIORANI IL “DIFENSORE DEI DEBOLI”
di Linda Pastorelli
La puntata di Report di
domenica sera ha trattato un tema complicato e di non facile
comprensione, come quella delle grandi scalate bancarie del 2005 e
dei ‘furbetti del quartiere’. Alcuni messaggi però
sono arrivati forti e chiari ai telespettatori, in particolare quelli
diffusi dall'ex amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi,
Gianpiero Fiorani. Totalmente noncurante dei capi d’imputazione che
pendono sulla sua testa si è presentato in perfetta forma,
sorridente, rilassato e sicuro di sé come non mai. Ai
microfoni del bravo Paolo Mondani ha rivelato l’intenzione di fare
una trasmissione televisiva su Rai Due, o su un altro canale con cui
avrebbe dei contatti il suo nuovo 'agente' Lele Mora, “una
fascia o mattutina o pomeridiana, a servizio dei deboli.
Chi sono i deboli? Quelli che non hanno capacità e competenza
per difendersi dagli attacchi dei forti: dalle banche,
dalle assicurazioni, dagli agenti immobiliari”. Al
giornalista, e credo a tutti gli spettatori, è sembrata una
scenetta satirica, giusto per fare un po' di audience. Un'imitazione
al Max Giusti o alla Crozza. Ed invece no, lo sbigottimento di
Mondani ha riportato tutti alla triste realtà. Fiorani,
disinteressandosi completamente della sua posizione, che lo vede
indagato per aggiotaggio, ostacolo alla Consob e alla Banca d’Italia,
appropriazione indebita, associazione a delinquere e truffa, è
già in accordi con il direttore di Rai Due Marano per un
progetto di questo tipo.
Ma cosa ci si può
aspettare da una persona che Lele Mora considera il nuovo ‘Fiorello’
e che si fa fotografare al Billionaire in versione cantante da
spiaggia, abbracciato al tronista di turno? Purtroppo, non c'è
mai fine allo squallore. Le dichiarazioni successive di Fiorani hanno
toccato dei livelli di indecenza ancora maggiori. Alla domanda sui
soldi che ha versato a favore di Calderoli, Tarolli dell’Udc e di
Brancher di Forza Italia (evidenziati dall'indagine in corso) la sua
risposta è stata sorniona, quasi di eco Andreottiano. “Ma
se domani lei viene da me e mi dice, ancorché politico:
“Guarda devo pagare i manifesti per la campagna elettorale che devo
fare giù al paese giù... a Cernobbio e mi servono 30
mila euro, lei cosa fa?”. Ad inquadrare però la figura
leggendaria di questo uomo ha contribuito un'altra sua 'perla di
saggezza'.
“Dottor Fiorani, - lo
ha incalzato il giornalista - non è che Lei ad un certo punto
si è fatto i conti e ha detto: “Qui con l’indulto non mi
faccio nient’altro di carcere, le cose ce le ho, cambio linea
difensiva, una linea difensiva più robusta insomma
oggettivamente aggressiva, per quale motivo dovrei andarmi a calare
le braghe davanti alla Procura?”. La sua risposta è stata
senza possibilità di replica “No, no, dunque lei
consideri una cosa: il sottoscritto ha un rapporto coi soldi
assolutamente ininfluente. Io sono sempre stato convinto, lo diceva
mio nonno, che i soldi sono come le unghie... ricrescono! Se uno è
bravo a farli li fa un’altra volta. Li perde tutti? Pazienza”.
Cosa si deve pensare di una persona che ha una mentalità
di questo tipo e non si vergogna ad esternarla?