La Valle colonizzata - una valle senza felicità
Dove sei… Stato ?
Siamo tornati dalla Val di Susa con una domanda: “ma perché quest’angolo d’Italia è tanto vituperato?” Il governo la vuole devastare con le sue grandi inutili opere, e i mass media la descrivono come un teatro di perpetui tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Una specie di terra di nessuno con tanto di fumogeni, filo spinato e barriere dove si fronteggiano due schieramenti contrapposti. Da un lato cittadini che si oppongono ad un progetto assurdo e dall’altro i poliziotti in assetto antisommossa. Chi dei due rappresenta lo Stato? Lo Stato è dei cittadini e la Polizia è l’organo di Stato deputato alla sicurezza interna… ma allora a cosa stiamo assistendo? All’ autolesionismo di Stato? Lo Stato che si picchia da solo?
I NO TAV visti dal vivo
Nemmeno i giornali sono riusciti a sminuire il successo partecipativo della manifestazione del 3 luglio 2011. C’era il rischio che si parlasse di tutte le assurdità del progetto NOTAV su cui comitati e intellettuali hanno portato serie argomentazioni. Per questo è stato necessario fare intervenire i black block (i teppisti organizzati…già ma da chi???).
Dopodiché il solito piatto da servire ai telegiornali: “violenze tra manifestanti e forze dell’ordine!”. Le solite armi di distrazioni di massa, le solite cortine fumogene dell’ informazione (più nocive di quelle dei lacrimogeni usati dalla polizia).
Noi siamo stati con i Valsusini. Abbiamo ammirato la loro fierezza, la determinazione, la ferrea volontà di difendere la propria comunità da un assalto di affaristi, cementificatori e pseudoimprenditori.
La notizia che vogliamo darvi è un’altra: la gente che vive qui ha perso (da anni) la felicità e la gioia di vivere. L’ impressione è quella di essere in un territorio dove l’Italia si comporta da paese colonizzatore: negando i diritti civili fondamentali, reprimendo le manifestazioni e sfruttando il territorio. Se il compito primario dello Stato è quello di garantire il benessere e la salute dei cittadini allora gli sbarramenti, i lacrimogeni, le forze dell’ ordine in assetto di guerra sono la testimonianza di un fallimento. Non è normale uscire di casa con la mascherina antigas e aspettare di mettersela ad una certa ora del tardo pomeriggio…come fosse una questione d’abitudine !
Abbiamo visto con i nostri occhi la gente comune prendere sassi e bastoni per usarli sui guardrail in segno di protesta: il tutto sotto gli occhi dei bambini a cui veniva insegnato a fare altrettanto. Siamo rimasti spesso attoniti nel vedere la presenza di tanti ragazzini accompagnati dai genitori ai presidi e alle manifestazioni, e ci siamo domandati: “ma perché non li lasciano a casa?”. Ripensandoci viene da credere che, evidentemente, non possono fare diversamente.
Movimento 5 Stelle Modena e Provincia (Raffaele Ganzerli)