Omicidio Verona,
polemica su Fini
"Sono più
gravi i fatti di Torino"
(5 maggio 2008 La Repubblica.it)
Veltroni: "Sbagliato stabilire
priorità. E' un episodio molto grave e sottovalutarlo sarebbe un
errore molto serio"
ROMA - Per Fini l'omicidio di Verona è
meno grave delle contestazioni a Israele a Torino. E su queste parole
scoppia la polemica. Durissima, quella della sinistra radicale. Più
morbida nei toni, ma non nella sostanza, quella del leader Pd Walter
Veltroni.
Le "priorità" di Fini.
Gli scontri e le contestazioni della sinistra radicale contro la
Fiera del Libro di Torino "sono molto più gravi" di
quanto accaduto a Verona, dice il presidente della Camera a Porta a
porta. L'aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri
sociali torinesi - afferma il Presidente della Camera- "sono due
fenomeni che non possono essere paragonati". A giudizio di Fini,
in sostanza, se dietro l'aggressione di Verona non c'è alcun
"riferimento ideologico", a Torino le frange della sinistra
radicale "cercano in qualche modo di giustificare con la
politica antisionista", un autentico antisemitismo, veri e
propri "pregiudizi di tipo politico-religioso".
Castelli duro. Meno "minimal"
il commento del leghista Roberto Castelli, già ministro della
Giustizia: "Provo una profonda tristezza per questo ragazzo
morto a causa di una stupida ferocia. Ora i magistrati non si
appellino alla necessita' di nuove leggi per punire esemplarmente i
colpevoli. Questo e' omicidio volontario non certo
preterintenzionale".
La sinistra radicale attacca. Il Pdci
reagisce e attacca il presidente della Camera. "Nel momento in
cui tutti dovrebbero piangere la morte di un ragazzo e chiedere la
massima punizione per gli assassini assistiamo, invece, ad una serie
di basse speculazioni politiche", dice Iacopo Venier, della
segreteria nazionale del Pdci, secondo il quale "tra queste la
più grave è certo quella del presidente della Camera
che assolve i picchiatori fascisti e si prepara a scatenare nuove
repressioni violente come quelle che egli comandò a Genova nel
2001". E Paolo Ferrero, di Rifondazione, aggiunge: "Credo
che quelle di Fini siano parole incredibili e indegne di chi occupa
un ruolo istituzionale di quel peso. Le sue sono affermazioni che si
commentano da sole: come si può mettere sullo stesso piano
l'omicidio brutale di un ragazzo con la manifestazione di opinioni,
che per altro io personalmente non condivido?". "La destra
- aggiunge - vuole rimuovere totalmente le proprie responsabilità
nell'aver creato un clima di odio nel paese da arrivare a fare
affermazioni assurde come quelle di Fini. Perlomeno di fronte alla
morte di un ragazzo si dovrebbe avere la decenza di dire la verità".
L'Idv critica Fini. Giuseppe Giulietti,
Italia dei Valori, si augura che le affermazioni del presidente della
Camera sulla vicenda di Verona siano precedenti alla morte di Nicola
Tommasoli". "Trovo sbagliato e pericoloso - continua -
stabilire una scala della gravità tra un assassinio e
l'intollerabile boicottaggio della Fiera del libro di Torino che
dovrà essere fermamente respinto dall'Italia civile. Tomassoli
è stato picchiato selvaggiamente da un gruppo di naziskin che,
purtroppo non rappresentano affatto un gruppo isolato ma fanno
riferimento ad associazioni e movimenti che sono stati a lungo
tollerati e troppo spesso liquidati come 'balordi' da non prendere
sul serio".
Veltroni: "Non sottovalutare".
"Io sono per non stabilire mai priorità su questi temi",
dice il leader del Pd in polemica con Fini. per Veltroni "nel
primo caso c'è la vita di un ragazzo che è stata
spezzata ed è un episodio molto grave e sottovalutarlo sarebbe
un errore molto serio; il secondo episodio è altrettanto grave
e stabilire delle priorità è assolutamente sbagliato".
Il segretario democratico dice infine che "bisogna contrastare
ogni forma di violenza e intolleranza. Quando poi diventa una
violenza fisica nei confronti di un ragazzo ucciso a bastonate, è
necessario avere un giudizio molto severo".
E' lo stesso Fini, poi, a tornare sulla
questione. "Non capisco le polemiche e casomai bisognerebbe
preoccuparsi di dichiarazioni come queste", dice il presidente
della Camera ribattendo alle polemiche dei Comunisti italiani.
"Quando ho assolto i naziskin? - dice Fini -, quando ho detto
che ci accingiamo a repressioni come quelle di Genova? Sono polemiche
non so quanto autorevoli, che dimostrano che quando non si hanno
argomenti per polemizzare si inventano".
"I naziskin di Verona sono dei
pazzi criminali assassini - aggiunge il leader di An -, la violenza
che c'è in alcune frange della società nei confronti
dello Stato di Israele è una violenza di tipo politico
ideologico, non perchè i naziskin non avessero una distorta
ideologia nazista nella testa, ma i due fenomeni non sono
paragonabili tra di loro".