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Home1 » I valori della Resistenza » Nessuna vergogna del nostro passato?  

IL PAESE CHE NON HA VERGOGNA NEMMENO

DEL SUO PASSATO PEGGIORE
Anna Parigi



L'ammiraglio di squadra Luigi Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della marina militare italiana si è fatto ritrarre l'11 luglio 2012 mentre riceve dalle mani di due aderenti alla X Mas una targa con lo stemma che la formazione militare in questione ha avuto dal 1943 al 1945, costituito da un teschio con una rosa tra i denti e la scritta "Xa Flottiglia MAS".
Lo stemma, ideato da Junio Valerio Borghese che fu il comandante della formazione sin dalla costituzione, è assolutamente inconfondibile con quello di qualsiasi altro corpo militare e ciò non poteva sfuggire all'ammiraglio Binelli Mantelli, che è oltretutto uno storico profondo della marina, quindi se ne deduce che egli abbia inteso volontariamente onorare la memoria di quella che deve essere considerata una vera e propria organizzazione criminale responsabile dei più atroci crimini nei confronti della popolazione civile italiana in combutta con i nazisti durante l'ultima guerra.
La foto è stata pubblicata dal giornale "La Cambusa" organo dell'associazione "Xa Flottiglia MAS", che ha commentato l'avvenimento con enfasi, sottolineando addirittura la normalità del fatto che il capo di stato maggiore della marina italiana tributi onori ad una tale sigla, che ha alle spalle una storia di morte e di vergogna.

In un paese normale tutto questo non sarebbe vissuto con tanta indulgenza, perché non esiste che il capo di stato maggiore della marina al servizio della Repubblica nata dalla Resistenza s'intrallazzi con una organizzazione che ha rappresentato non solo la negazione più assoluta dei principi di quella lotta di popolo ma che ha significato torture, esecuzioni sommarie, massacri, brutalità, bestialità pari a quelle commesse dai nazisti contro la popolazione civile italiana e non solo. In Germania una personalità tanto rilevante dell'esercito andrebbe mai a rendere gli omaggi alle SS? Proprio no!
Tuttavia bisogna comprendere che cosa fu la decima flottiglia MAS che operò al servizio della repubblica sociale italiana, poichè oggi in Italia non c'è memoria delle "eroiche gesta" della X Mas. Essa trae origine dagli speciali reparti della marina militare italiana che operarono già durante la prima guerra mondiale sugli appena nati motoscafi, "animati" dal motto latino Memento Audere Semper, coniato da Gabriele D'Annunzio  e che significa: "ricordatevi di osare sempre" e "ricordatevi di essere sempre audaci". La "Prima Flottiglia MAS" si costituì nel 1939 partecipando alla prima fase della seconda guerra mondiale come reparto scelto della Regia Marina fino all'8 settembre 1943, quando oltre la metà dei suoi ufficiali che erano rimasti nel territorio controllato dai nazifascisti decise di proseguirne l'attività militare ribattezzandola "Decima Flottiglia MAS", che rimase sotto il comando del capitano di fregata Junio Valerio Borghese e che già comandava la "Prima Flottiglia MAS" dal maggio di quello stesso anno.
Borghese strinse immediatamente accordi con il capitano di vascello Max Berninghaus della marina da guerra tedesca ponendo se stesso insieme alla "X MAS" sotto il comando dell'ufficiale tedesco nell'ambito dello Stato fascista repubblichino ed impiegando la sua formazione sia come forza di contrasto all'avanzata alleata, sia in operazioni dirette contro i Partigiani e contro la popolazione civile che dava loro appoggio, ordinando alla sua formazione militare metodi di repressione di una violenza e ferocia inaudita. Dopo la Liberazione la "X MAS" fu sciolta e numerosi suoi aderenti furono condannati per crimini di guerra insieme al suo comandante e in numerose sentenze il reparto militare venne apertamente definito come una organizzazione criminale, tuttavia nessuno di loro pagò per quanto commesso ai danni del popolo italiano, primo fra tutti lo stesso Borghese, che pochi anni dopo tentò il colpo di stato ai danni della Repubblica.
È chiaro a questo punto che il capo di stato maggiore della marina non dovrebbe più rimanere al suo posto dopo questa chiara, imbarazzante ed intollerabile manifestazione di simpatia per il fascismo,  governo e Presidente della Repubblica hanno il dovere di destituirlo immediatamente.
 
26/11/12

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