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Oggi, con la lista “L'ALTRA MODENA – SINISTRA IN COMUNE”, siamo a concretizzare l'Appello per una Lista Civica Unitaria dei Movimenti di Cittadinanza Attiva, Ecologisti e delle Sinistre. Una lista con un profilo alternativo alle politiche di austerità che a Modena come in Europa stanno procurando povertà, disoccupazione e riduzione dei diritti e delle tutele.
Siamo cittadine e cittadini che con questa lista vogliono dare a questa città una chiara impronta alternativa a questa maggioranza, traduzione locale delle politiche neoliberiste che stanno impoverendo il paese. Per questo riteniamo necessario anche a Modena, uscire dalla crisi morale, politica, sociale ed economica prodotta dall’affermarsi delle speculazioni socialmente devastanti ed ecologicamente irresponsabili dell’alta finanza europea e mondiale.
Per attuare questo, riteniamo urgente e opportuno superare l'omologazione politica sostenuta da ormai troppo tempo anche a Modena dalle amministrazioni comunali che dall'inizio degli anni 90' si sono susseguite alla guida della nostra città. Dalla privatizzazione della gestione dei beni comuni, all'accettazione passiva di un progressivo degrado occupazionale ed economico. Dallo scempio ambientale che ha visto l'avvio del terzo inceneritore di rifiuti danno reale alla salute dei cittadini, all'urbanizzazione selvaggia anche in aree verdi ad alto rischio d'inquinamento per le falde acquifere. Tutti beni sociali in pericolo, che differentemente avrebbero dovuto, in questi anni, essere protette da una giunta e dal un primo cittadino, anche e soprattutto per le generazioni future.
Per questo è necessario favorire la riconversione ecologica dei sistemi produttivi, delle logiche di consumo e distribuzione delle risorse e dei prodotti; la qualificazione del concetto di bene comune e di interesse generale anche attraverso attività culturali finalizzate; la ridefinizione di un quadro dei diritti dei lavoratori pubblici e privati massacrati dalla distruzione dei contratti nazionali di lavoro che da ormai troppo tempo non contengono più un salario minimo di vita; potenziare gli strumenti d'inclusione e di assistenza sociale e sanitaria considerata da tempo solo un costo d'abbattere.
Fare questo significa agire anche e soprattutto in termine di sicurezza sociale, oltre che personale.
E' ora di cambiare passo. I cittadini non possono più tollerare che in nome di “equilibri di bilancio” imposte dall'attuale Governo e dall'Europa, la disoccupazioni dilaghi e le strutture pubbliche cadano a pezzi. Impedire questo significa avviare da subito un piano di risanamento per scuole, strade e strutture pubbliche; finanziare la manutenzione dell'ambiente come fiumi e parchi per mantenere l'ambiente sano per i suoi abitanti e al riparo da catastrofi.
É necessario combattere la disoccupazione potenziando e snellendo anche le burocrazie che consentano una maggiore capacità di accedere ai finanziamenti europei o nazionali e non impediscono, con lungaggini, lo svilupparsi di nuove forme di produzione ecocompatibili e innovative, o blocchino la possibilità di accedere a possibili finanziamenti.
In questi ultimi anni abbiamo visto progressivamente allontanarsi le istituzioni dai suoi referenti anche rendendo inutili o considerando superficiali tutte le richieste a loro rivolte dai cittadini. Pareri legittimi che sono stati nei fatti definitivamente eliminati o superati con accrocchi istituzionali. Ogni tentativo onesto di cittadini, anche se organizzati in comitati, che chiedevano all'amministrazione una risposta reale alle loro problematiche e paure non hanno ricevuto risposte utili. Basti pensare cosa erano diventate in questi ultimi anni le circoscrizioni svuotate completamente del loro ruolo decisionale e quindi poi definitivamente chiuse.
I cittadini hanno bisogno di tornare a essere parte attiva della città e delle sue decisioni con un Sindaco loro reale rappresentate. Un assenza che non ha certamente impedito la penetrazione malavitosa anche in diversi ambiti produttivi ed importanti, come le cooperative di servizi o pulizia, aziende edili, terziario o trasporti.
Da troppi anni i luoghi Democratici di decisione sono state scatole vuote e le trasformazioni nei fatti, sono state principalmente guidate da quei pochi che economicamente ancora oggi la vogliono continuare a controllare.
LA COSTITUZIONE IN MANO
L'OCCASIONE DELLA RIVOLUZIONE CIVILE
Intervista a ANNA PARIGI
candidata alla Camera per Rivoluzione Civile - Reggio Emilia
Ciao Anna, presentati agli amici di Alkemia…..
Mi chiamo Anna Parigi, sono una giovane mamma da poco licenziata, vivo a Reggio Emilia, sono una attiva volontaria dell’Anpi e novità di questi giorni, mi hanno chiesto di candidarmi alla Camera per l’Emilia Romagna per Rivoluzione Civile. Cosa che ho accettato molto volentieri, perché come ha fatto Ingroia al congresso dei comunisti italiani, anche io mi sento “partigiana della Costituzione”. Il mio impegno va in questo senso, perché nel Parlamento italiano, soprattutto negli ultimi vent’anni ed in questi cinque appena passati, in modo particolare, manca completamente un riferimento culturale per quanto riguarda l’antifascismo.
Una bella novità quella di Rivoluzione Civile, Ingroia ha fatto discutere parecchio…
Non c'è che dire, la candidatura di Ingroia ha dato fastidio a molti, non solo a destra, sentimenti avversi ha suscitato persino l'adesione convinta alle proposte del pm palermitano, del giornalista Sandrino Ruotolo. Nessun baccano guarda caso attorno a chi per convenienze elettorali si è persino spinto a pericolose aperture nei confronti di associazioni e partiti ultra fascisti. Antonio Ingroia ha invece più volte rimarcato l'orgoglio di sentirsi "partigiano della Costituzione", rivendicando quella sua scelta di parte come fu quella dei partigiani; antifascismo dunque come valore morale e politico primario per iniziare un percorso politico differente rispetto a quello a cui la politica ci ha abituati negli ultimi venti anni.
Ci sono tanti nomi nuovi nelle liste di Rivoluzione Civile, tu ne sei l’esempio…..
Ingroia in poco meno di 15 giorni dalla sua candidatura, ha catalizzato attorno alla sua persona nomi eccellenti di quella che oggi a tutti piace chiamare "società civile". Con lui rinasce una speranza, quella di un reale e diffuso rinnovamento generale non soltanto dei partiti, ma di tutta la politica e della società, intesa come tutto ciò che ruota attorno alle manovre ed agli accordi della politica stessa. L'Italia di oggi è a un punto di non ritorno, il sogno di una rivoluzione che ha rappresentato per tante generazioni un' utopia, rivoluzione intesa come culturale, morale e delle coscienze, diventa adesso la possibilità per cambiare tante di quelle logiche scriteriate che hanno ridotto in queste condizioni il nostro Paese, attraverso quella che è stata chiamata giustamente Rivoluzione Civile.
Messa così, Rivoluzione Civile, non ha dunque avversari…..
Non esageriamo, tuttavia va detto con onestà che e come tutte le cose che nascono spontaneamente, non è immune da difetti, proprio perché in essa ci sarà l’apporto di tanti soggetti differenti, molti dei quali con orientamenti politici non sempre coincidenti, tuttavia Rivoluzione Civile non nasce dal caso, non nasce come freddo cartello elettorale, non è esatto nemmeno definirlo movimento, ma è piuttosto un'occasione, l'occasione che tanta parte della società di oggi messa ai margini, ha per riscattarsi. C'è in questa nuova proposta politica la grande voglia di battersi per quei valori che per vent'anni sono stati sviliti e calpestati, come la Costituzione, i diritti civili, la legalità, il lavoro, temi questi che faticano nonostante tutto a trovare posto nelle varie "agende" della politica.
Ingroia li ha saputi mettere tutti al primo posto del suo programma o pensi che manca qualcosa?
Secondo me non è stato dimenticato nulla, Ingroia si è espresso molto chiaramente sull’articolo 18 ad esempio e su una efficace legge sul conflitto di interessi, tuttavia nemmeno la sua candidatura, per quello che da tutti è stato definito come il successore di Borsellino, è riuscita a smuovere l'indifferenza dei media su principi così importanti, perché Ingroia ha scelto di stare consapevolmente da una parte ben precisa, quella che forse gran parte dell' opinione pubblica reputa "sbagliata".
Parli del “voto utile”?
Certamente, la politica a reti unificate, da destra a sinistra e che ha sostenuto il governo Monti, fa appello a questo “voto utile” ancora una volta: se non voti per me, favorisci "quello". Ma dai, è ora di finirla, abbiamo visto tutti questa "politica" dove ci ha portati, abbiamo visto tutti come il voto utile si sia rivelato invece un voto di inciucio, terminate le elezioni quel voto diventerà merce di scambio per accordi diversi da quelli che sono stati spergiurati di fronte agli elettori. E poi dove sta scritto che un voto è più “utile” di un altro, secondo quale criterio e soprattutto chi decide che un voto sia in qualche modo più importante rispetto a quello dato ad un altro? La Costituzione di cui tanti si riempiono la bocca, parla in maniera completamente differente, poiché garantisce il voto libero e uguale per tutti i cittadini. E' evidente dunque ancora una volta che la Costituzione va bene solo quando si tratta di tutelare interessi di parte e i cittadini questo ormai lo hanno capito, credo non si faranno ingannare un’altra volta.
Allora Anna fai un appello finale per il “tuo” voto utile…..
Con Rivoluzione Civile ci batteremo in nome di Pio la Torre ucciso dalla mafia, in nome di Gabriele Cucchi ucciso dallo Stato e dopo lo scandalo Monte Paschi, in nome di Enrico Berlinguer e della questione morale irrisolta, con Rivoluzione Civile ci batteremo in nome di quei principi irrinunciabili sanciti nella Costituzione italiana, quella per la quale tutti da oggi ci sentiamo partigiani.
UN QUARTO POLO IN ALTERNATIVA A MONTI
Modena 17/12/2012
Né col centrosinistra né con Beppe Grillo. Ormai non è più un proposito ma una realtà il quarto polo che si dichiara “alternativo agli attuali schieramenti” e annuncia per le elezioni politiche del 2013 “una lista di cittadinanza politica, radicalmente democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche liberiste che lo caratterizzano e alle forze che lo sostengono”.
Queste le parole d’ordini annunciate anche a Modena Lunedì 17 dicembre, nella sala di via Ciro Menotti 155. Una prima uscita pubblica di questo movimento/partito che da tutt’Italia si sta proponendo come reale alternativa al sistema politico ed economico vigente.
Un percorso “dal basso” che ha visto diversi incontri nazionali, da nord a sud del nostro paese, per discutere e racchiudere in 10 punti fondamentali, il progetto per una nuova Italia.
Una sala gremita e attenta dove i firmatari del Manifesto di Convocazione hanno espresso il loro parere su quale politica e quale possibile futuro partito costruire.
Non sono mancate le polemiche e le prime indiscrezioni inerenti al possibile simbolo da utilizzare. Dal dubbio per il colore arancione al posto del rosso, all’oggetto/simbolo da proporre per non disperdere simbolismi cari ai militanti che in questi anni, anche fuori del parlamento e nei movimenti, hanno provato a resistere al dilagante sfascio sociale. Dalla critica a non vedere nel movimento operaio l’unica forza possibile oggi per cambiare lo stato vigente, alla necessità di proporre un'alternativa radicale partendo da un nuovo progetto di sviluppo ecocompatibile.
Un dibattito però che non ha esitato ad entrare nel merito delle politiche sociali ed economiche europee e nazionali. Un bel confronto costruttivo le cui somme saranno portate dai delegati designati sabato 22 dicembre a Roma nell’ennesima plenaria nazionale dove dovrebbe prendere definitivamente corpo il nuovo partito. Nodo da sciogliere tra le candidature, la possibile adesione del sindaco De Magistris e del PM Ingoia che non hanno ancora sciolto la riserva e le loro possibili future alleanze.
Un primo ed interessante dibattito d’ascoltare nell'attesa dei prossimi futuri.
Romagnoli Sandro - Comitato Sisma.12 - Ricostruiamo la bassa dal basso
Noi sulle conseguenze del terremoto abbiamo provato cosa significa il neoliberismo.Nonostante abbiamo spesso tutto e le nostre case sono state distrutte, dobbiamo pagare senza sconti tutto ciò che sino ad oggi ci era stato sospeso. Non solo senza sconti ma tutto in unica rata. Per di più se non paghiamo rischiamo che tutto vada all'asta. Potete immaginare voi cos significa per chi è in cassa integrazione o non lavora proprio a causa della distruzione del terremoto.
Amendolagine Diana – Coordinatrice Modenese Alba (Alleanza Lavoro Benicomuni Ambiente)
Ha illustrato le motivazioni che ci ha spinto a intraprendere questa iniziativa e della necessità di ricostruire un movimento “dal basso” che sappia opporsi al liberismo proposte da Monti e dal suo governo
Romagnoli - Amendolagine
Novara Flavio - Dir. Resp. ALKEMIA.COM
Importante avere un idea chiara di cosa sta rappresentando questa crisi economica e quale percorso intraprendere per invertire questo progetto progressivo di distruzione dello stato sociale.
Mai come oggi l'offensiva neoliberista ha sferrato il suo più duro attacco.
Siamo passati dalla rappresentanza democratica espressa dai partiti del 900', al domino dei mercati e della finanza sulla politica dei partiti. Quindi sulla libertà stessa dei suoi cittadini.
Un processo di smantellamento che ha radici nelle trasformazioni sociali cominciate nei lontani anni 90' con i governi di centro sinistra e in particolare Amato-Dini-Ciampi.
Necessario chiarirci però su tre domande fondamentali: “cosa fare?, per interrompere tutto questo, come farlo? e con chi farlo?”, senza esclusioni aprioristiche o sotterfugi tattici strategici.
De Vito Alessandra - rsu comune di Modena
Lavoro nei servizi pubblici e pretendo che sia restituita la verità e la dignità nei servizi pubblici.
E' trascorso un anno dalle dimissioni di Berlusconi ma nulla è cambiato anzi si è puntato alla riduzione dei costi non in rispetto dei servizi alla persona.
Leggi di stabilità spending review e l'accordo dei pubblici sono stati un attacco ai diritti dei lavoratori e dei servizi. Questo rischia di avere ripercussione enorme sul sistema sociale. Per non parlare dei problemi causati dalla riforma delle pensioni.
Mannino Francesco – Lega dei socialisti Modena
Oggi sono maturate le condizioni per proseguire a questo progetto perchè le disuguaglianze sono troppo alte. Oggi è necessario costruire un assemblea e movimento alternativa a questo sistema. Un movimento trasversale che sappia convogliare il disagio attuale dilagante. Dobbiamo battere questo capitalismo finanziario. Il rischio è che le piazze “domani” non riusciranno più ad avere la possibilità di mobilitarsi.
Novara - De Vito - Mannino
Severino Stefano - Coordinatore Regionale FISAC CGIL Unicredit
La fiducia che chiediamo agli elettori devono essere le nostre regole e i nostri obiettivi.E' necessario avere un organizzazione paritetica di generi. Noi maschi dobbiamo lasciare da parte il dominio dell'apparato partitico. E' necessario creare delle liste di cittadinanza cercando le eccellenze per specifici argomenti. Dobbiamo superare il limite delle simbologie perchè il mondo fuori cambia e non saremo ancora una volta pronti al possibile cambiamento dal basso
Castagnoli Lidia - Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica
La battaglia dell'acqua parlava di tutto quello per il quale oggi sono qui. Questa specificità ci ha consentito di trasformarla in una battaglia politica effettiva. Ovvero dare concretezza alle proposte nonostante l'attacco e la passività degli enti locali alla privatizzazione. Siamo arrivati a un punto di non ritorno e la battaglia dell'acqua ha posto un freno all'avanzata del progetto neoliberista. Le difficoltà sono molteplici ma comunque il movimento dell'acqua è stata capace di mettere in crisi i poteri forti.
Lugli Stefano - segretario PRC Federazione di Modena
Sta nascendo una lista antiliberista contro uno stupito programma liberista basato solo sul rigore.
Quale vantaggio c'è stato nell'aumentare le pensioni o i diritti ai lavoratori per rilanciare lo sviluppo economico? Vanno riviste soprattutto le politiche europee e occorre inserire una legge dello stato che metta in sicurezza il nostro territorio in modo anche che tutti i cittadini siano rimborsati integralmente. Sul simbolo deve essere bel riconoscibile da quello del centro sinistra.
Severino - Castagnoli - Lugli
Pinnok Judith - scrittrice ed esperta di politiche di genere
Va considerata prioritaria la rappresentanza femminile facendosi carico di rendere effettive le norme contro la violenza alle donne. Se il lavoro sancito dall’art.1 della Costituzione è diventato una concessione di chi lo può concedere, vuol dire che tutta la nostra società non è più fondata sui diritti. Voglio che questo movimento si definisca a chiari lettere antifascista perché è fascista chi pensa che poche persone possano decidere per le altre, come una minoranza possa decidere di negare i diritti a tutti gli altri.
Lettura del contributo di Silvano Tagliavini – Portavoce del Coord. Cispadano No Autostrada
Sicuramente ci troviamo di fronte ad una situazione dove le classi meno abbienti soffrono di
più non solo per la crisi generale ma anche per la volontà di un mondo elitario di non rinunciare a privilegi dati da una economia capitalista dove spesso e sempre di più gli investimenti vengono fatti in termini speculativi e non produttivi, gli ultimi dati sulla ricchezza accumulata dal 10% dei cittadini italiani che si attesta attorno al 50% è di per sé una vergogna.
La crisi è solo finanziaria ? Non credo. Se si pensa ad un futuro diverso bisogna incominciare a ripensare anche al tipo di sviluppo che si vuole dare all’economia, è ora di interrompere questa spirale perversa per cui è necessario consumare per produrre e produrre per consumare, il tutto fine a se stesso dove naturalmente chi specula ha gioco facile ingrassare (finanziariamente) con i risultati sopra riportati.
Solmi Mauro – Comitato Modenese per l’Acqua Pubblica
I politici hanno cercato da subito di raggirare il valore e il risultato referendario. Come se il referendum non avesse sciolto il problema delle privatizzazioni. Tutti dovrebbero essere preoccupati del fatto che uno strumento di democrazia partecipata viene elusa o non presa in considerazione.
Pinnok - Lettura di Tagliavini – Solmi
Valentini Massimo – rsu Civ & Civ Modena
Questo è uno di quei treni che ogni tanto passa e anche se in modo disorganizzato va preso. Perchè finalmente in Italia si può costruire un alternativa reale al pensiero unico di questi ultimi anni.
Dobbiamo cercare di ripartire dai movimenti e dalla repressione subita nel 2001 a Genova. Quello è stato il punto più alto e noi non siamo stati capaci di farlo ripartire. Non basta parlarne tra noi ma va esaltata tutto l'attività di resistenza che si propone nella società civile.
Beniamino Grandi – Presidente Circolo il Manifesto di Modena
No cera provvedimento preso da questo governo che non fosse presentato con la parola equità.
Anche dal comune di Modena la parola giustizia sociale non rispondono più alle esigenze.
Credo dobbiamo ridare dignità al lavoro. Coesione sociale a Modena è stata creata e difesa dalle associazioni di volontariato e in particolare da tutti quei pensionati che liberati del lavoro hanno costruito in questi anni. Ciò non avverrà più perchè quando smetti di lavorare a 70 anni sei fuori da tutto questo.
Fausto Gianelli – presidente Giuristi Democratici
Il dramma è che nel nostro paese non esiste alternativa a Monti, che dopo lui solo il precipizio. E questo non è vero perchè nella storia dell'uomo c'è sempre stata una possibilità di scelta. Come cambiare è il problema fondante. Dobbiamo praticare la democrazia ridando senso a questa parola.
Valentini – Grandi – Gianelli
Bevilaqua Ferdinando - docente liceo Fanti Carpi
Ho abbandonato il progetto di Sel. Credevo fosse un tentativo di ricominciare con una spinta dal basso ma tale non è stato. Anche nella scuola pubblica bisogna ricominciare a parlare e ad ascoltarsi su temi specifici. Guardare ad esempio alle attività di lotta del sindacato Cobas o altri conflittuali di questi ultimi anni.
Maurizio Montanari - psicoanalista
L'alleanza di centro sinistra è una modalità che non ha un idea alla base se non quello del un consiglio di amministrazione. Si basa sulla simbologia data di appartenere alla sinistra.
Viviamo in una società dove l'uso di psicofarmaci è considerato un vanto. Un paese dove il bere e la depressione è compagna di quelli espulsi dalle aziende o costrette a subire ricatti o proseguire in un lavoro sottopagato e affaticante.
Francesco Giuliani – Segretario PRC circolo Modena
Sono critico rispetto all'appello perchè i lavoratori sono sempre stati merce per il padrone.
La democrazia nel nostro paese non è mai stata rispettata nel momento in cui i lavoratori hanno chiamato i loro diritti. Questo appello è un appello classista che non vede nella classe lavoratrice il cuore e la forza trainante. E’ un appello della “sinistra perbene” che non tiene conto dei movimenti antagonista. Un approccio che non ci avvicina alla realizzazione dei nostri obiettivi e il colore arancione è il simbolo di questo limite.
Maria Cristina Ferraguti – Assessore al comune di Cavezzo
Chiedo che si prenda atto della situazione disastrosa in cui stanno operando gli enti locali e quanti sono stati lasciati soli sul territori dallo Stato. Presente solo per approfittare delle situazioni. Mi piacerebbe parlare con voi del ruolo della Protezione Civile che ti impedisce di mantenere il controllo sul territorio succhiando denari in continuo durante la sua presenza.
Eliana Ferrari – segretaria provinciale PRC
Dobbiamo valorizzare il bene della cultura e dell'istruzione come fondamento. Solo così sarà possibile cambiare nel tempo le cose. Credo in questo progetto perché non possiamo restare passivi a quanto sta avvenendo.
Bevilaqua - Montanari - Giuliani – Ferraguti – Ferrari
REFERENDUM DEL 12 GIUGNO
PER IL GOVERNO IMPORTANTE E NON PARLARNE
Lettera di Mariachiara Alberton
Quello che Vi porto è solo un piccolo esempio. Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell'acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche.
E’ arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l'argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure.
Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui "il servizio pubblico" viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della repubblica.
Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente.
Il referendum è evidentemente anche questo!
RICORDATI DI PUBBLICIZZARE IL REFERENDUM
Perché il Governo non farà passare gli spot ne' in Rai ne' a Mediaste così i cittadini,
non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il 12 giugno!
Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per i governanti ma stupendo per tutti i cittadini italiani!
In Italia i militanti neofascisti sono più di cinquantamila
Nicola Tommasoli, un disegnatore grafico di 29 anni aggredito la notte
del primo maggio da cinque giovani
neofascisti nel centro storico di Verona, è morto ieri all'ospedale
Borgo Trento. Tre dei suoi aggressori sono già stati arrestati e hanno
confessato di aver partecipato al pestaggio. Erano tutti ultrà del
Verona, legati al Veneto Fronte Skinheads, ed erano già stati
indagati per altre aggressioni razziste. Secondo un'informativa dei
servizi segreti, in Italia sono attivi 65 gruppi ultrà di
ispirazione neonazista e neofascista, che mobilitano circa 55mila
militanti.
APPELLO
COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI
Dopo il crollo della Sinistra Arcobaleno, ci rivolgiamo ai militanti e
ai dirigenti del Pdci e del Prc e a tutte le
comuniste/i ovunque collocati in Italia Siamo comuniste e comunisti del
nostro tempo. Abbiamo scelto di stare nei movimenti e nel conflitto
sociale. Abbiamo storie e sensibilità diverse: sappiamo che non è il
tempo delle certezze. Abbiamo il senso, anche critico, della nostra
storia, che non rinneghiamo; ma il nostro sguardo è rivolto al presente
e al futuro. Non abbiamo nostalgia del passato, semmai di un futuro
migliore.
Il risultato della Sinistra Arcobaleno è disastroso: non solo essa
ottiene un quartodella somma dei voti dei tre
partiti nel 2006 (10,2%) - quando ancora non vi era l’apporto di
Sinistra Democratica - ma raccoglie assai
meno della metàdei voti ottenuti due anni fa dai due partiti comunisti
(PRC e PdCI), che superarono insieme
l’8%. E poco più di un terzo del miglior risultato dell’8,6% di
Rifondazione, quando essa era ancora unita.
Tre milioni sono i voti perduti rispetto al 2006. E per la prima volta
nell’Italia del dopoguerra viene azzerata ogni rappresentanza
parlamentare: nessun comunista entra in Parlamento.
Il dato elettorale ha radici assai più profonde del mero richiamo al
“voto utile”:risaltano la delusione estesa e
profonda del popolo della sinistra e dei movimenti per la politica del
governo Prodi e l’emergere in settori
dell’Arcobaleno di una prospettiva di liquidazione dell’autonomia
politica, teorica e organizzativa dei
comunisti in una nuova formazione non comunista, non anticapitalista,
orientata verso posizioni e culture
neo-riformiste. Una formazione che non avrebbe alcuna valenza
alternativa e sarebbe subalterna al progetto
moderato del Partito Democratico e ad una logica di alternanza di
sistema.
E’ giunto il tempo delle scelte: questa è la nostra Non condividiamo
l’idea del soggetto unico della sinistra
di cui alcuni chiedono ostinatamente una “accelerazione”, nonostante il
fallimento politico-elettorale.
Proponiamo invece una prospettiva di unità e autonomia delle forze
comuniste in Italia, in un processo di
aggregazione che, a partire dalle forze maggiori (PRC e PdCI), vada
oltre coinvolgendo altre soggettività
politiche e sociali, senza settarismi o logiche auto-referenziali.
Rivolgiamo un appello ai militanti e ai dirigenti di Rifondazione, del
PdCI, di altre associazioni o reti, e alle
centinaia di migliaia di comuniste/i senza tessera che in questi anni
hanno contribuito nei movimenti e nelle lotte a porre le basi di una
società alternativa al capitalismo, perché non si liquidino le
espressioni organizzate dei comunisti ed anzi si avvii un processo
aperto e innovativo, volto alla costruzione di una “casa comune dei
comunisti”.
Ci rivolgiamo:
-alle lavoratrici, ai lavoratori e agli intellettuali delle vecchie e
nuove professioni, ai precari, al sindacalismo di
classe e di base, ai ceti sociali che oggi “non ce la fanno più” e per
i quali la “crisi della quarta settimana” non è solo un titolo di
giornale: che insieme rappresentano la base strutturale e di classe
imprescindibile di ogni lotta contro il capitalismo;
-ai movimenti giovanili, femministi, ambientalisti, per i diritti
civili e di lotta contro ogni discriminazione
sessuale, nella consapevolezza che nel nostro tempo la lotta per il
socialismo e il comunismo può ritrovare la sua carica originaria di
liberazione integrale solo se è capace di assumere dentro il proprio
orizzonte anche le
problematiche poste dal movimento femminista;
-ai movimenti contro la guerra, internazionalisti, che lottano contro
la presenza di armi nucleari e basi militari
straniere nel nostro Paese, che sono a fianco dei paesi e dei popoli
(come quello palestinese) che cercano di
scuotersi di dosso la tutela militare, politica ed economica
dell’imperialismo;
-al mondo dei migranti, che rappresentano l’irruzione nelle società più
ricche delle terribili ingiustizie che
l’imperialismo continua a produrre su scala planetaria, perchè solo
dall’incontro multietnico e multiculturale
può nascere - nella lotta comune - una cultura ed una solidarietà
cosmopolita, non integralista, anti-razzista,
aperta alla “diversità”, che faccia progredire l’umanità intera verso
traguardi di superiore convivenza
e di pace. Auspichiamo un processo che fin dall’inizio si caratterizzi
per la capacità di promuovere una riflessione problematica, anche
autocritica. Indagando anche sulle ragioni per le quali un’esperienza
ricca e promettente come quella originaria della “rifondazione
comunista” non sia stata capace di costruire quel partito comunista di
cui il movimento operaio e la sinistra avevano ed hanno bisogno; e come
mai quel processo sia stato contrassegnato da tante divisioni,
separazioni, defezioni che hanno deluso
e allontanato dalla militanza decine di migliaia di compagne/i.
Chiediamo una riflessione sulle ragioni che hanno reso fragile e
inadeguato il radicamento sociale e di classe dei partiti che
provengono da quella esperienza, ed anche gli errori che ci hanno
portati in un governo che ha deluso le aspettative del popolo di
sinistra: il che è pure all’origine della ripresa delle destre.
Ci vorrà tempo, pazienza e rispetto reciproco per questa riflessione.
Ma se la eludessimo, troppo precarie si
rivelerebbero le fondamenta della ricostruzione.
Il nostro non è un impegno che contraddice l’esigenza giusta e sentita
di una più vasta unità d’azione di tutte le forze della sinistra che
non rinunciano al cambiamento. Né esclude la ricerca di convergenze
utili
per arginare l’avanzata delle forze più apertamente reazionarie.
Ma tale sforzo unitario a sinistra avrà tanto più successo, quanto più
incisivo sarà il processo di
ricostruzione di un partito comunista forte e unitario, all’altezza dei
tempi.
Che - tanto più oggi - sappia vivere e radicarsi nella società prima
ancora che nelle istituzioni, perché solo
il radicamento sociale può garantire solidità e prospettive di crescita
e porre le basi di un partito che abbia una sua autonoma organizzazione
e un suo autonomo ruolo politico con influenza di massa, nonostante
l’attuale esclusione dal Parlmento e anche nella eventualità di nuove
leggi elettorali peggiorative.
La manifestazione del 20 ottobre 2007, nella quale un milione di
persone sono sfilate con entusiasmo sotto una marea di bandiere rosse
coi simboli comunisti, dimostra – più di ogni altro discorso – che
esiste nell’Italia di oggi lo spazio sociale e politico per una forza
comunista autonoma, combattiva, unita ed unitaria, che sappia essere il
perno di una più vasta mobilitazione popolare a sinistra, che sappia
parlare - tra gli altri - ai 200.000 della manifestazione contro la
base di Vicenza, ai delegati sindacali che si sono battuti per il NO
all’accordo di governo su Welfare e pensioni, ai 10 milioni di
lavoratrici e lavoratori che hanno sostenuto il referendum sull’art.18.
Auspichiamo che questo appello – anche attraverso incontri e momenti di
discussione aperta - raccolga un’ampia adesione in ogni città,
territorio, luogo di lavoro e di studio, ovunque vi siano un uomo, una
donna, un ragazzo e una ragazza che non considerano il capitalismo
l’orizzonte ultimo della civiltà umana.
I PROMOTORI
Ciro ARGENTINO operaio Thyssen Krupp - Mariano TREVISAN comitato No Dal
Molin Vicenza – Piero CORDOLA comitati No TAV Val di Susa - Francesco
BACHIS comitato sardo “Gettiamo le Basi” - Filippo SUTERA comitato NO
PONTE Messina - Giovanni PATANIA comitato di lotta Alluvionati Vibo
Valentia - C. BALLISTRERI- D. PAOLONE - G. MODIC - F. LISAI - M.
PUGGIONI operai e delegati Fiat Mirafiori -
Margherita HACK astronoma - Domenico LOSURDO filosofo - Gianni VATTIMO
filosofo - Luciano CANFORA filologo – Angelo D’ORSI storico - Marco
BALDINI conduttore televisivo - Raffaele DE GRADA comandante
partigiano, storico dell’arte - Alberto MASALA scrittore – VAURO
vignettista – Enzo APICELLA vignettista - Giorgio GOBBI attore –
Michele GIORGIO giornalista de il Manifesto - Manlio DINUCCI saggista,
collaboratore de il Manifesto - Bebo STORTI attore - Gerardo GIANNONE
operaio RSU Fiat Pomigliano d’Arco - Wladimiro GIACCHE’ economista -
Marino SEVERINI musicista, “La Gang” - STATUTO gruppo musicale -
Wilfredo CAIMMI partigiano, medaglia d’argento al valor militare – Ugo
DOTTI docente letteratura Università Pavia - Guido OLDRINI docente
filosofia Università Bologna - Mario GEYMONAT docente filosofia
Università Venezia - Mario VEGETTI professore emerito università Pavia
- Andrea CATONE presid. centro studi transizione al socialismo –
Alessandro HOBEL storico del movimento operaio - Federico MARTINO
docente Diritto Università Messina - Stefano AZZARA’ docente filosofia
Università Urbino - Fabio MINAZZI docente filosofia della Scienza
Università Lecce – Sergio RICALDONE partigiano, consiglio mondiale per
la pace - Wasim
DHAMASH docente lingua e letteratura araba Università Cagliari - Gigi
LIVIO storico del teatro - Teresa PUGLIATTI docente storia dell’Arte
Università Palermo – Maria Luisa SIMONE pittrice - Delfina TROMBONI
storica, femminista - Silvia FERDINANDES presid. centro interculturale
nativi ed
immigranti “ALOUAN” - AEROFLOT gruppo musicale - Francesco ZARDO
giornalista e scrittore - Carlo BENEDETTI giornalista - Siliano
INNOCENTI segret. circolo Prc Breda Ansaldo Pistoia - Domenico MORO
economista - Giusi MONTANINI direttivo reg.le CGIL Marche - Alberto
BALIA musicista - Hallac SAMI comitato di solidarietà con il popolo
palestinese - Fabio LIBRETTI impiegato tecnico, delegato RSU gruppo
Form, direttivo FIOM Milano - Antonello TIDDIA operaio, RSU Carbosulcis
Carbonia Iglesias - Dario GIUGLIANO docente filosofia Accademia delle
Belle Arti Napoli – Fabio FROSINI docente storia della filosofia
Università Urbino - Albino CANFORA docente analisi matematica
Università Napoli - Francesco SAVERIO de BLASI docente analisi
matematica Roma - Franco INGLESE astrofisico – Vito Francesco POLCARO
astrofisico - Adele MONICA PATRIARCHI docente storia e filosofia Roma -
Helene PARASKEVAIDES filologa classica - Laura CHIARANTINI docente
biochimica Università Urbino - Micaela LATINI docente storia
letteratura tedesca Università Cassino - Nico PERRONE docente di storia
dell’America, Università di Bari - Alfonso NAPOLITANO regista teatrale
- Tiziano TUSSI comitato nazionale ANPI - Luigi Alberto SANCHI
ricercatore CNRS, Parigi - Omar Sheikh E. SUAD mediatrice
interculturale - Sergio MANES editore - Orestis FLOROS medico CPT –
Massimo MUNNO “Luzzi Clan” curva sud Cosenza calcio – Rolando
GIAI-LEVRA direttore “Gramsci oggi” on line – Cristina CARPINELLI
centro studi problemi transizione socialista -
Vittorio GIOIELLO centro ricerca Fenomenologia e società - Vito
Francesco POLCARO primo ricercatore INASF – Adriano AMIDEI MIGLIANO
regista e critico cinematografico – Renato CAPUTO docente storia e
filosofia Università Roma - Emanuela SUSCA docente sociologia
Università Urbino - Alessandro VOLPONI docente filosofia Fermo -
Maurizio BUDA operaio, RSU Iveco Torino - Giuseppe BRUNI operaio, RSU
Magnetto Weels Torino - Mariano MASSARO delegato regionale ORSA Sicilia
- Armando RUSSO operaio, RSU Bertone Torino - Luigi DOLCE operaio,
Itca, Torino - Giovanni ZUNGRONE segretario FLM Uniti Torino -
Ferruccio GALLO, Pino CAPOZZI operai, RSU Fiom Idea Institute Torino -
Manola MAURINO RSU ASL 1, Torino - Roberto TESTERA operaio,Comau Torino
- Pasquale AMBROGIO operaio, Frigostamp Torino - Nicola
BORELLO operaio, RSU ItalCementi Vibo Valentia – Mirko CAROTTA
dirigente sindacale Trentino Alto Adige – Paolo AMORUSO segretario SLC
Caserta - Daniele ARCELLA, Antonio BELLOPEDE, Vincenzo MEROLA,
Salvatore BRIGNOLA operai, RSU Ericsson Marconi Marcianise, Caserta -
Mario MADDALONI operaio, RSU Filcem Napoletana Gas - Eugenio GIORDANO
operaio, RSU Alenia Pomigliano D’Arco - Franco ROMANO
operaio, RSU Filcams Napoli - Ilaria REGGIANI comitato precari Mantova
- Franco BOSISIO operaio, RSU Sag Bergamo - Francesco FUMAROLA
lavoratore Atesia Roma - Riccardo DE ANGELIS RSU Telecomitalia Roma -
Federico GIUSTI RSU Comunedi Pisa N.B.= l’Appello è stato pubblicato il
17 aprile 2008 su diversi quotidiani: Liberazione, il Manifesto, la
Repubblica, il corriere della sera, ecc..
e su diversi siti
web:
http://www.comunistiuniti.it –
http://www.gramscioggi.org –
http://www.resistenze.org –
http://www.lernesto.it –
http://www.piazzaliberazione.it ed altri….
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