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Dimissioni Procuratore Capo di Reggio/Sonia Alfano: La credibilità di Italo Materia è stata danneggiata solo dalle sue stesse parole.

"Ho appreso in giornata, da fonti di stampa, delle dimissioni rassegnate da Italo Materia, Procuratore Capo di Reggio Emilia, il quale, imbattendosi in considerazioni di carattere pseudo complottistico, addebiterebbe a me la causa di tale scelta". Cosi in una nota Sonia Alfano che, nei mesi scorsi, in qualità di Presidente dell' Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, aveva denunciato le infiltrazioni mafiose sul territorio reggiano, poi confermate dal settimanale "L'Espresso", e dato lettura, nel corso di alcuni convegni organizzati dagli "Amici di Beppe Grillo di Reggio Emilia", di una deposizione testimoniale resa dal Procuratore Capo Italo Materia. "Le dimissioni di Italo Materia - ha proseguito Sonia Alfano - suscitano più di qualche perplessità poichè se il Procuratore ritiene di non avere nulla da rimproverarsi, come specifica nella lettera inviata alla stampa, avrebbe potuto e dovuto ricorrere alla giustizia ordinaria, chiedere il parere del CSM, ma continuare nella sua attività.
Se un magistrato - ha spiegato Sonia Alfano - ha svolto il proprio operato attenendosi a chiari criteri di etica e correttezza non esiste alcun motivo per il quale dovrebbe dimettersi.
Il Procuratore dimissionario avrebbe dovuto prendere spunto da una sua illustre collega, Clementina Forleo, la quale, essendo stata, a differenza di Materia, destinataria di attacchi ingiusti e strumentali, ha doverosamente mantenuto il suo incarico forte di un operato svolto in maniera lineare ed impeccabile.
Leggo nella lettera - prosegue la Alfano nella nota - che Materia definisce come "accuse" la lettura pubblica della deposizione testamentaria rilasciata da lui stesso presso il tribunale di Catania. Il lamentato danno alla sua credibilità deriverebbe dunque dalla lettura delle sue stesse parole. Evidentemente Materia si sente accusato dal suo passato, a mio parere ed a giudizio di molti assai imbarazzante, e pertanto, a rigor di logica, dovrebbe additare, quale responsabile del danno arrecato alla sua credibilità, solo se stesso ed i suoi pranzi in compagnia di falsi pentiti.
Ritengo che Materia, qualora fosse stato vittima di una "campagna persecutoria" da me orchestrata, avrebbe potuto intraprendere la via delle pubbliche spiegazioni e mantenere il suo incarico. Ma il Procuratore ha preferito gridare alla lesa maestà, senza mai entrare nel merito della vicenda, e dimettersi. Ne prendo atto.
Ad ogni modo, tralasciando le considerazioni sull'assurdità di indicare me quale responsabile delle sue dimissioni, è verosimilmente ipotizzabile che il Procuratore Capo di Reggio sia voluto uscire di scena, giocando la carta della "vittima di una campagna persecutoria", a causa della mancanza del numero sufficiente di voti per porlo a capo della Procura di Bologna e stia ora tentando di trovare un capro espiatorio per i suoi insuccessi professionali.
  

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www.soniaalfano.it
L’Ufficio Stampa
Nicolò Conti
+393466339551

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