Scoperto traffico armi tra Reggio Emilia e Crotone: tre gli arresti
di Ermanno Bugamelli
Il romanzo contemporaneo che narra delle mafie alla conquista dell’Emilia Romagna, si arricchisce di un nuovo capitolo. Protagonista in questo caso è l’Ndrangheta calabrese ed il soggetto è il traffico d’armi. Lo scorso 15 settembre, la Polizia di Stato su ordine del Gip di Catanzaro Camillo Falvo, ha provveduto all’arresto di tre uomini: Carmelo Tancrè, 35 anni di Isola Capo Rizzuto, Vincenzo Chiaravallotti, 42 anni di Cutro, e Giovanni Trapasso, 60 anni di San Leonardo di Cutro. I primi erano due residenti a Reggio Emilia, il terzo nel crotonese. I tre soggetti sono accusati di detenzione, porto e compravendita illegale di armi da fuoco.
L’aspetto più inquietante della vicenda è costituito proprio dallo scoprire che malavitosi della ‘Ndrangheta trasferitisi stabilmente al nord, organizzano un commercio di armi da indirizzare verso la Calabria. Un segnale ulteriore che pone in rilievo il sempre maggiore attecchimento delle radici mafiose nel nostro territorio, oramai organizzate a tal punto, da invertire le tradizionali direttrici dei traffici criminosi.
Al termine delle perquisizioni operate dalla Polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia sempre di Catanzaro, sono stati rinvenuti 9 fucili e 8 pistole. Secondo quanto è emerso, il Tancrè vestiva il ruolo di chi in Emilia provvedeva ad acquistare le armi, per poi girarle alla famiglia cutrese di Trapasso. Il Chiaravallotti invece, sembrava svolgesse nel commercio illecito attività di intermediazione. Tra le altre pistole è stata ritrovata una Magnum 357 che Tancrè, per sua stessa ammissione, avrebbe fornito ad un altro indagato, Giuseppe Mercurio di anni 38, nativo anch’egli di Isola Capo Rizzuto. Il revolver in questione era "un’arma caldissima", in quanto ritrovata sul luogo in cui nel marzo del 2008 venne assassinato il boss di Papanice Luca Megna, nell’ambito della guerra tra le cosche del crotonese. Un agguato che scosse l’opinione pubblica, in quanto i killer non si fermarono nemmeno dinanzi alla presenza della figlioletta di 4 anni del Megna, che nel corso della sparatoria rimase ferita. Dalle indagini avviatesi da quella esecuzione, gli investigatori sono risaliti a Tancrè e interrotto il traffico di armi.
17 settembre 2009