Internet
interrotto: prova generale?
Maurizio
Blondet
Internert
cafè¨ a Teheran
Da
mercoledì, le comunicazioni internet
sono interrotte in
gran parte dell'Asia, Nordafrica e Medio Oriente.
La causa: sono
stati spezzati tre, forse quattro cavi sottomarini.
Secondo CNN,
«Egitto, Arabia
Saudita, Katar, gli Emirati, Bahrein, Pakistan ed India stanno
subendo gravi danni economici»
perchè molti affari (fra cui le prenotazioni aeree) avvengono
ormai via web.
Aggiunge sempre la CNN (1),
e lo scrivo in grassetto: «Alcune
nazioni sono state risparmiate dal caos: Israele - che usa una sua
differente via di traffico - il Libano e l'Iraq».
Il
primo cavo, FLAG (Fiber-Optic Link Around the Globe) è stato
troncato alle ore 8 del 30, sembra al largo di Alessandria d'Egitto,
causando la paralisi del 70% del traffico Internet in Egitto, e il
60% in India.
FLAG è un cavo che collega Australia e
Giappone all'Europa via India e Medio Oriente, e si estende per 28
mila chilometri sotto il mare.
Il
tragitto delle dorsali FLAG e SEA-ME-WE 4
Un
secondo cavo, SEA-ME-WE 4 (la sigla sta per South Easth Asia, Middle
East West Europe) è stato spezzato poco dopo, all'altezza di
Dubai, Golfo Persico.
Lo stesso giorno, navi di riparazione stanno
giungendo sul punto della presunta rottura, ma non arriveranno prima
del 5 febbraio.
A causa di questi «incidenti», tutto
il traffico viene sopportato dal più vecchio cavo SEA-M-WE-3,
che unisce l'Europa al Medio Oriente via Egitto, e che è molto
più «lento».
Venerdì
1 febbraio un terzo cavo viene spezzato, il «Falcon»,
della stessa ditta che opera il FLAG, e apparentemente sempre nel
Golfo Persico, stavolta tra Dubai e Muscat.
Il Falcon collega Sri
Lanka a Suez (2).
Al
Jazeera parla di un altro cavo spezzato «nel
Mediterraneo, tra l'Egitto e la Francia»:
non è chiaro se si tratti di un quarto «incidente»,
oppure del primo cavo danneggiato, visto che il FLAG tocca anche
Palermo (3).
Ovviamente
anche le comunicazioni voce e TV sono praticamente paralizzate
nell'area, vastissima, che abbraccia due continenti ed ha come
epicentro il Golfo Persico.
India ed altri Paesi, per cui internet
è la spina dorsale della nuova economia, stanno compiendo
sforzi enormi per riconvogliare il traffico sui cavi del Pacifico,
oppure su satellite.
Il
Dubai International Airport segnala problemi, e le linee aeree
ritardi dei voli.
Le Borse dei Paesi musulmani sono chiuse il
venerdì e ciò ha attenuato i danni ai mercati.
Varie
fonti attribuiscono le tre interruzioni a «tempeste tropicali»
o a «una nave che ha gettato l'ancora».
Data
la congestione di navi da guerra nel Golfo Persico (dove dovrebbero
trovarsi due portaerei USA con le rispettive squadre d'appoggio) e la
tensione strategica che interessa quel tratto di mare nel cuore
dell'Oriente musulmano, è possibile immaginare altre
ipotesi.
Due dei quattro sottomarini israeliani Made in Germany, e
dotati di missili con testate atomiche, si troverebbero nel Golfo per
minacciare l'Iran di rappresaglia nucleare.
Fatto
degno di nota, mentre Israele è miracolosamente immune dal
grave problema (dispone evidentemente di sue reti o satelliti
protetti), l'Iran è
il paese che appare il più colpito: Teheran è
completamente isolata dal mondo, come riporta il sito specializzatowww.internettrafficreport.com/asia.htm
Si
sono sentiti cali in tutta l'Asia ieri: ma Teheran è
stata scollegata, per
contro, l'Iraq occupato è esente da questi problemi, come
Israele (e il Libano).
Fatto ancora più curioso, mentre
Teheran è isolata, ci si può tuttavia collegare al blog
personale di Ahmadinejad, «per
quanto con lentezza».
Come
sappiamo, immagini e blog hanno mostrato gli orrori dell'invasione
dell'Iraq, che l'amministrazione USA avrebbe preferito il mondo non
conoscesse.
Anche le foto delle torture di Abu Ghraib circolarono
su internet, e così i video girati da soldati americani,
smentendo la narrativa ufficiale della propaganda americana.
Ora le
tre rotture - sicuramente deliberate - possono essere preordinate in
vista di «qualcosa che sta per accadere», e che è
meglio che il mondo non veda? E che apprenda dalla narrativa dei
media ufficiali e controllati?
La
sola fonte alternativa potrebbe essere il blog di Ahmadinejad, o ciò
che viene fatto passare per tale.
O forse è una prova
generale di paralisi di Internet a livello globale, dato che la rete
ha dato troppi dispiaceri alle «versioni ufficiali» ?
Le due
ipotesi non si escludono a vicenda.
Il fatto che l'interruzione
sia in corso nel Golfo Persico giustifica le peggiori previsioni.
*
Direttore di EFFEDIEFFE.COM
Note
1)
«Internet
failure hits two continents»,
CNN, 31 gennaio 2008.
2)
«New
cable cut compounds net woes»,
BBC, 1 febbraio 2008.
3)
«Internet
outages hit Middle East»,
Al-Jazeera, 30 gennaio 2008.