PRIMA STRAORDINARIA VITTORIA DEL
MOVIMENTO PER L’ACQUA!
Ad un anno esatto dal deposito del
testo della nostra legge d’iniziativa popolare, che ha dato il via
alla straordinaria campagna di raccolta firme, il movimento per
l’acqua ottiene una prima importantissima vittoria: il 25 ottobre
2007 il Senato ha approvato, all’interno del Decreto Fiscale
collegato alla Legge Finanziaria, l’articolo 26-bis che introduce
la moratoria.
Arriva a compimento il primo degli
obiettivi del movimento per l’acqua, richiesto con forza sin dalla
manifestazione nazionale del 10 marzo scorso a Palermo, approvato in
prima istanza alla Camera, ma che sembrava essersi definitivamente
arenato al Senato.
La costante mobilitazione dei territori
di questi mesi e l’incessante lavoro di pressione sulle istituzioni
a livello nazionale, hanno invece consentito di rimettere al centro
dell’agenda politica l’istanza della moratoria e di giungere alla
sua approvazione.
Di seguito il testo approvato, cui
seguono alcune annotazioni e commenti:
Art. 26-bis.
(Disposizioni in materia di servizi
idrici)
1. Al fine di assicurare la
razionalizzazione e la solidarietà nell’uso delle acque,
fino all’emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della
legge 15 dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della
disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici
integrati, e comunque entro e non oltre dodici mesi dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto non
possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi dell’articolo
150 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152. La titolarità
delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è
assegnata ad enti pubblici.
2. Nell’ambito delle procedure di
affidamento di cui al comma 1 sono ricomprese anche le procedure in
corso alla data di entrata in vigore della presente legge fatte salve
le concessioni già affidate.
3. Entro tre mesi dalla data di entrata
in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare e del Ministro per gli affari regionali e le
autonomie locali, predispone e trasmette alle Camere una relazione
sullo stato delle gestioni esistenti circa il rispetto dei parametri
di salvaguardia del patrimonio idrico e in particolare riguardo
all’effettiva garanzia di controllo pubblico sulla misura delle
tariffe, alla conservazione dell’equilibrio biologico, alla
politica del risparmio idrico e dell’eliminazione delle
dispersioni, alla priorità nel rinnovo delle risorse idriche e
per il consumo umano".
Alcune annotazioni:
a) il decreto, per sua natura giuridica
ha validità immediata; questo significa che, a partire dalla
sua approvazione e per un periodo di 12 mesi, non sono possibili
nuovi affidamenti;
b) sono vietati tutti i nuovi
affidamenti a SpA di qualsiasi tipo; questo significa che non si
possono fare affidamenti a SpA a capitale interamente privato, a SpA
a capitale misto pubblico-privato e anche ad SpA a totale capitale
pubblico;
c) sono bloccati anche tutti i
procedimenti in corso di affidamento a qualsiasi tipo di SpA, che non
siano già stati conclusi; questo significa che anche quegli
ATO che hanno già deliberato la forma di gestione ma non hanno
proceduto ad aggiudicazione diretta o attraverso gara non possono
procedere.
Il provvedimento non interviene – e
non poteva farlo- sugli affidamenti già conclusi.
Il provvedimento non interviene –e
non poteva farlo- sulle aggregazioni fra società.
Per ribaltare queste situazioni, lo
strumento è la nostra legge d’iniziativa popolare e la
mobilitazione costante dei territori e a livello nazionale per
riuscire a determinarne l’approvazione.
Il risultato fondamentale
dell’approvazione della moratoria risiede nell’aver finalmente
imposto un “bocce ferme” in attesa della nuova legge quadro e
comunque per almeno 12 mesi.
Bocce ferme per chi stava spingendo
sull’acceleratore delle privatizzazioni, terreno aperto perché
la parola d’ordine del superamento delle SpA e della totale
ripubblicizzazione dell’acqua si affermi come inderogabile.
Per questo diventa ancor più
importante che tutte e tutti assieme lavoriamo con le menti e con i
cuori per una grande riuscita della manifestazione nazionale a Roma
del prossimo 1 dicembre.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE DEL FORUM
ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA