|
|
|
|
LO STESSO FIUME DI VITA CHE SCORRE NELLE MIE
VENE NOTTE E GIORNO
SCORRE NEL MONDO E DANZA A TEMPO RITMICO.
E’ LA STESSA VITA CHE ESPLODE DI GIOIA
NELLA POLVERE DEL MONDO IN INNUMEREVOLI FILI D’ERBA
ED ESPLODE IN TUMULTUOSE ONDATE DI FOGLIE E FIORI.
E’ LA STESSA VITA CHE VIENE DONDOLATA NELLA
CULLA DELL’OCEANO DELLA VITA E DELLA MORTE,
NEL FLUSSO E NEL RIFLUSSO.
Rabindranath Tagore
“LA PELLE , LA NOSTRA PROTEZIONE”
A cura di DANIELA MORELLINI Riflessologa Specializzata.
Il primo approccio che si ha in Riflessologia Plantare è ovviamente con il piede, ma più in particolare è il CONTATTO che avviene fra le mani del terapeuta e il piede del cliente.
La PELLE è il primo elemento fondamentale nell’approccio con il corpo durante il trattamento.
I recettori nervosi presenti nella pelle convogliano verso il cervello un’immensa gamma di senzazioni. Le capacità sensoriali della pelle non servono solo a informare il cervello di ciò che avviene nell’ambiente esterno, ( come il caldo, il freddo, il dolore,) ma anche a consentire la comunicazione. Perché questo succede? Nella terza settimana di gestazione il nostro disco embrionale dà origine ai cosidetti “foglietti germinativi”, che daranno poi origine al nostro intero sistema nervoso. Da uno di questi “foglietti”, l’Ectoderma, si formano tutte quelle strutture che mantengono i contatti con l’esterno, e cioè: Sistema Nervoso Centrale e Periferico, Epidermide, e suoi annessi. Il sistema nervoso e la pelle hanno dunque un’origine in comune perché derivano dallo stesso foglietto embrionale. Ciò aiuta a comprendere come su questa base embriologica si fonda la fisiologia dei riflessi e l’intera Riflessologia.
La cute è la sede del più vasto organo di senso del corpo; dall’epidermide tutti gli stimoli raccolti dalle terminazioni nervose arrivano al cervello che interpreta, traduce, coordina e, a sua volta, manda risposte. Il primo approccio avviene quindi attraverso questa barriera importantissima che rappresenta il passaporto per accedere con successo ad una fase di contatto più profondo e costruttivo. Il primo impatto deve essere gradevole, dolce e rassicurante; chi riceve il trattamento deve avvertire, attraverso la pelle, una senzazione di calore, di calma e serenità.
La PELLE costituisce lo strato protettivo che avvolge il corpo, che lo difende, ma soprattutto è l’organo del tatto; tanto che possiamo dire che i problemi di pelle riguardano i nostri contatti con gli altri. La diversa qualità della nostra pelle ( morbida, secca, rugosa, brufolosa) esprime i nostri stati d’animo verso gli altri.
Se non ci sentiamo minacciati possiamo esprimere il desiderio di essere gentili, perché non sentiamo il bisogno di proteggerci dagli altri,anzi aspiriamo al fatto che gli altri si avvicinino a noi. (morbidezza). Quando siamo “ruvidi” con gli altri lo manifestiamo anche con la nostra pelle, cosi’ come possiamo esprimere la solitudine, la mancanza d’amore, la tristezza. Diamo più di quello che riceviamo. Attraverso la pelle , l’odore, il sudore, traduciamo i nostri pensieri positivi o negativi, la nostra rabbia, il nostro desiderio di non venire toccati,o il bisogno di avere più spazi.
Attraverso un trattamento riflessologico è possibile quindi intervenire sui processi interni del corpo operando nella sua periferia, in modo del tutto innocuo. Il suo approccio è” olistico” prende cioè in considerazione l’essere umano nella sua totalità.
Daniela Morellini
|
|
|
|
|
DotNetNuke® is copyright 2002-2024 by DotNetNuke Corporation |
|