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Medio Oriente » ISRAELE AMMETTE IN LIBANO USATO FOSFORO  

DOPO MESI ISRAELE AMMETTE, IN LIBANO USATO FOSFORO

Roma 22/10/2006

ROMA - Per la prima volta oggi il governo di Israele ha ammesso l'utilizzo di bombe al fosforo bianco in Libano, durante l'offensiva militare contro i guerriglieri Hezbollah dell'estate scorsa. Le autorità di Beirut avevano a più riprese accusato i comandi di Tsahal di aver impiegato nel conflitto questo tipo di ordigno: un'arma capace di provocare gravi ustioni, il cui utilizzo è vietato dalla Convenzione internazionale di Ginevra contro la popolazione civile o militari che si trovano in zone abitate.
A rivelare l'utilizzo delle bombe al fosforo è stato il ministro per i Rapporti con il parlamento Yaakov Edri, in risposta a un'interpellanza presentata da un deputato del partito di sinistra Meretz. "Tsahal dispone di munizioni al fosforo di vario tipo" ha detto il ministro, citato dal quotidiano Haaretz.
"Nel recente conflitto con Hezbollah ha fatto ricorso a bombe al fosforo per colpire obiettivi militari in zone aperte". Secondo Edri l'utilizzo degli ordigni in queste circostanze è consentito dal diritto internazionale. Dopo il lancio nel luglio scorso dell'operazione militare "Giusta retribuzione", il premier libanese Fuad Siniora aveva denunciato una violazione degli accordi di Ginevra da parte delle forze armate di Israele. "L'impiego di bombe al fosforo e al laser contro civili e bambini - si era chiesto il primo ministro - è consentito dalla Convenzione?".

Nel Libano meridionale, diversi medici avevano sostenuto che molti feriti ricoverati negli ospedali riportavano 'strane' ustioni, causate probabilmente dal fosforo bianco. L'esecutivo di Beirut aveva inoltre denunciato l'ampio ricorso di Tsahal al lancio di ordigni esplosivi a frammentazione nel sud del Libano. Militari e civili libanesi sono rimasti uccisi a causa della deflagrazione di ordigni rimasti inesplosi di questo tipo. Gli Stati Uniti ammisero lo scorso anno l'utilizzo nel novembre 2004 di bombe al fosforo in un'offensiva contro la roccaforte ribelle di Falluja, in Iraq. Dopo ripetute smentite e di fronte a risultanze di inchieste giornalistiche, Washington riconobbe il lancio di questo tipo di ordigni ma solo contro "combattenti nemici". Gli Usa non hanno sottoscritto la Convenzione di Ginevra.

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