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Piccolo di delfino ucciso da una coltellata
Probabilmente intrappolato in una rete da pesca tra Molara e TavolaraOLBIA.
Domenica 8 luglio, mattina, due pescatori sportivi che navigavano
nelle acque dell’ Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo
hanno ritrovato, privo di vita e con una profonda ferita da arma da
taglio al petto, un piccolo di delfino della specie tursiope (Tursiops
truncatus).
Il
Cetaceo, una femmina, aveva un’età stimata di 3-4 mesi, era ancora
priva di denti (fino a 18 mesi i tursiopi vengono allattati dalla
madre) e presentava il residuo delle pieghe fetali sui fianchi a
conferma della sua giovane età. Probabilmente nuotava col gruppo
avvistato proprio nei giorni precedenti da turisti che avevano
segnalato la presenza dei delfini ai ricercatori del Centro Ricerca
Mammiferi Marini (CRiMM) Associazione Onlus con sede a Porto San Paolo.I
due pescatori, Galliani e Battaglia, che collaborano con il Centro,
hanno subito segnalato il ritrovamento e trasportato il piccolo delfino
a riva. I ricercatori del CRiMM dopo aver effettuato la necroscopia
hanno confermato che la morte della piccola delfina è avvenuta a causa
della coltellata e non per annegamento. Accade ancora spesso infatti
che i delfini vengano deliberatamente uccisi in vari e spietati modi da
alcuni pescatori perchè sottraggono il pesce dalle reti danneggiandole.
Si tratta di un gesto gravissimo e comunque ingiustificato soprattutto
se si considera che si tratta di una specie protetta.Francesca Magnone, biologa Ricercatrice del CRiMM Onlus: “Il
ritrovamento della piccola delfina senza vita ha lasciato in tutti i
presenti, ricercatori, turisti e collaboratori, una profonda tristezza
accentuata dalla conferma che la piccola fosse morta a causa della
ferita e non per cause naturali. Molti turisti sono tornati a chiederci
informazioni, esprimendo le loro opinioni tutte concordi sull’inciviltà
di quanto accaduto. Purtroppo
è molto difficile cambiare la mentalità radicata ancora in troppe
persone in Italia e nel Mondo, che vedono i delfini come una minaccia
alle risorse ittiche e per questo li giustiziano accoltellandoli,
sparandogli o addirittura tagliandogli le pinne e lasciandoli
dissanguare mentre muoiono annegando. Per
quanto mi riguarda, da ricercatrice, spero che le collaborazioni con i
pescatori e con tutte le persone che frequentano il mare aumentino sia
per scoraggiare questi gesti incivili e crudeli, sia per raccogliere
sempre più dati tramite segnalazioni, che possano essere d’aiuto per
poter elaborare adeguate strategie di tutela di questa specie. I
delfini sono, come l’uomo, predatori all’apice della piramide
alimentare, per questo il grasso e gli organi dove si accumulano le
sostanze inquinanti, vengono analizzati. Anche i tessuti della piccola
delfina verranno in futuro analizzati e forse potranno aiutarci a
conoscere lo stato dell’ambiente in cui viveva e aggiungerà
un’informazione in più sulla popolazione che frequenta le acque della
Sardegna nord orientale.Cercheremo
di incrementare ulteriormente le attività di Informazione e
Sensibilizzazione all’interno della nostra Area di Ricerca, per
scoraggiare questi gesti incivili.”COS’E’ IL CRiMM
Il
Centro Ricerca Mammiferi Marini (CRiMM) è un’ Associazione Onlus con
sede a Porto San Paolo (OT), Sardegna. In collaborazione con l’Area
Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo si occupa del
monitoraggio e ricerca sui Cetacei e più in generale della tutela degli
ecosistemi marini e costieri, approfondendo le conoscenze sulla
biologia delle specie e adoperandosi affinchè vengano adeguatamente
tutelate.La ricerca ha come
obiettivo principale lo studio della popolazione di tursiope (Tursiops
truncatus) che vive lungo le coste nord orientali della Sardegna. Lo
studio viene condotto con l’utilizzo della fotoidentificazione,
fotografando ed analizzando l’immagine della pinna dorsale. Questa
tecnica permette il riconoscimento individuale degli esemplari che
presentano marker naturali evidenti come graffi ed intaccature.I
“soci whale watcher” potranno osservare i delfini in natura
partecipando ad una delle uscite di monitoraggio con i ricercatori del
CRiMM.Inoltre il CRiMM Onlus
organizza programmi di Educazione Ambientale rivolti alle scuole e
programmi di Sensibilizzazione per il grande pubblico.Il CRiMM fa parte del Network Regionale MARINET delle Aree Protette per il recupero e la riabilitazione della fauna marina.E’possibile sostenere il CRiMM Onlus associandosi e/o attraverso donazioni e ricevendo in omaggio t-shirt, shopper, fotografie.Per
le Aziende è possibile, sponsorizzando la Ricerca ed il CRiMM,
associare il proprio marchio o attività all’immagine dei delfini in
libertà.Per qualsiasi
informazione non esitate a contattarci:
info@crimm.org
www.crimm.org
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