APPELLO CONTRO LE GUERRE
Ho ricevuto questo intenso appello
che chiede al governo di rivedere al più presto la politica estera del nostro
paese: ci vuole un coraggioso no alla guerra in Afghanistan e alla base Dal
Molin di Vicenza. L'appello è promosso da Teresa Mattei (Partigiana e membro
della Costituente), Padre Alex Zanotelli, Vauro (Emergency e giornalista)
Giorgio Cremaschi, (segretario nazionale FIOM-CGIL) e Mauro Revelli, scrittore.
In queste ore
stanno aderendo molti intellettuali e personalità del mondo dell'arte e delle
scienze.Se lo condividete, vi chiedo di sottoscriverlo inviando il vostro nome,
cognome e professione all'indirizzo mail "nobasenoguerra@gmail.com".
E' necessario manifestare il nostro
dissenso, e quindi importante diffondere questo messaggio, farlo firmare a più
persone possibili, affinchè diventi un coro di voci per la pace e la fine di
tutte le guerre.
Franca
Rame
Siamo donne e uomini impegnati da
sempre per la pace. Abbiamo marciato in questi anni nelle straordinarie
manifestazioni contro la guerra globale divampata in Iraq ma nata nel 2001 in
Afghanistan. Lo abbiamo fatto nella convinzione che la guerra deve uscire dalla
storia e che la politica si riduce a gestione tecnica se non fa di questo
obiettivo, di questa grande aspirazione umana la sua bussola
regolatrice.
Quando nel 2006 abbiamo contribuito, ciascuna e ciascuno nel suo
ambito e con le modalità proprie, a sconfiggere Berlusconi e le destre lo
abbiamo fatto anche in nome della pace di quell'impegno, con la speranza che si
sarebbe potuto iniziare a cambiare strada. Il ritiro dei soldati italiani
dall'Iraq ce lo ha fatto sperare. E invece oggi guardiamo con sconcerto alle
scelte dell'attuale governo in politica estera e militare: mantenimento delle
truppe in Afghanistan, al seguito della guerra statunitense. Piena fedeltà alla
Nato, aumento spropositato delle spese militari fino alla sciagurata decisione
di permettere la costruzione di una nuova base (e non allargamento!!) Usa a
Vicenza; intesa di assemblare in Italia, presso Novara, i micidiali bombardieri
Joint Strike Fighter, acquistati dagli Stati Uniti per la bellezza di 13
miliardi di euro! La costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra e che per
di più siamo in Afghanistan come missione di pace. E allora che cosa ce ne
facciamo di aerei d'attacco e distruzione che possono trasportare testate
atomiche? Bisogna fermarsi, fermarsi e riflettere.
Bisogna ricostruire una
connessione con il proprio popolo e il proprio elettorato. Crediamo che la
sacrosanta protesta della popolazione di Vicenza vada non solo sostenuta ma
ascoltata e indurre il governo a cambiare idea. Così come crediamo che
l'avventura senza ritorno della guerra in Afghanistan debba
cessare.
Invitiamo il governo e i politici tutti ad ascoltare queste parole e
invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la pace di
essere conseguenti con le loro idee votando no al rifinanziamento della missione
in Afghanistan.
Se qualcuno pensa che dalla base di Vicenza debbano partire
le forze d'azione per ogni tipo di guerra mediorientale ed esportare "un
cimitero di pace e democrazia"in cambio di petrolio e di quotidiani massacri,
noi pensiamo che dalla guerra bisogna invece cominciare a uscire.