Che nome dargli
La
luminosità della gioia come
cola
dalle mie dita
si
raccoglie nel mio ombelico
e
ingoia il sole
La
sete della mia gioia come
inghiotte
l’asfalto
gli
autobus i colibrì
i
miei fianchi un razzo
Una
marea di gioia come si
porta
questa città
grattacieli
spiaggia
la
brillantezza degli alberi
Delicatezza
della gioia come
scioglie
i cestini
lecca
i muscoli flessi
di
un corridore abbronzato
scioglie
la tenaglia
tesa
dei volti di ex amanti
e
li bacia al vento
Ecco
che arriva l’ombra ecco
che
arriva l’ombra benvenuta
ombra
siediti accanto alla gioia
Come
un calice tra la mani stamattina
la
rabbia la potrei accogliere
nella
tranquillità della mia gioia
La
demenza del mondo la potrei
miscelare
alla tranquillità della mia gioia
Potrei
zittire le sirene del pianeta
nella
tranquillità
nella
tranquillità
nella
tranquillità della mia
Vieni
a me come una tempesta
entrami
dentro come la pioggia
Dilagami
dentro come un monsone
poi
coltivami come una fiamma
Svegliati
in me come un sogno mai sentito
Piangi
in me come un sopravvissuto solitario
Strappami
come un parto
azzannami
per uscire dal mio corpo
Versa
e ingoia tutto quello che ci vuole
(e
ci vuole tutto)
ergiti
e porta quello che ci vuole
(e
ci vuole tutto)
tieni
con delicatezza quello che ci vuole
ogni
momento ogni respiro
non
può che volerci tutto
bisogna
mettercela tutta
per
provare un sentimento