lunedì 7 ottobre 2024   
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Medio Oriente » Che nome dargli  

Che nome dargli


La luminosità della gioia come
cola dalle mie dita
si raccoglie nel mio ombelico
e ingoia il sole

La sete della mia gioia come
inghiotte l’asfalto
gli autobus i colibrì
i miei fianchi un razzo

Una marea di gioia come si
porta questa città
grattacieli spiaggia
la brillantezza degli alberi

Delicatezza della gioia come
scioglie i cestini
lecca i muscoli flessi
di un corridore abbronzato
scioglie la tenaglia
tesa dei volti di ex amanti
e li bacia al vento

Ecco che arriva l’ombra ecco
che arriva l’ombra benvenuta
ombra siediti accanto alla gioia

Come un calice tra la mani stamattina
la rabbia la potrei accogliere
nella tranquillità della mia gioia
La demenza del mondo la potrei
miscelare alla tranquillità della mia gioia
Potrei zittire le sirene del pianeta
nella tranquillità
nella tranquillità
nella tranquillità della mia

Vieni a me come una tempesta
entrami dentro come la pioggia
Dilagami dentro come un monsone
poi coltivami come una fiamma
Svegliati in me come un sogno mai sentito
Piangi in me come un sopravvissuto solitario

Strappami come un parto
azzannami per uscire dal mio corpo

Versa e ingoia tutto quello che ci vuole
(e ci vuole tutto)
ergiti e porta quello che ci vuole
(e ci vuole tutto)
tieni con delicatezza quello che ci vuole
ogni momento ogni respiro
non può che volerci tutto
bisogna mettercela tutta
per provare un sentimento

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