Da La REPUBBLICA
del 7 gennaio 2008:
GERUSALEMME
- Erano gli ebrei più prolifici di Israele, ma da qualche
anno, i falascià provenienti dall´Etiopia quasi non
fanno più figli. Il fenomeno è il risultato della
politica di contraccezione di massa decisa dal governo. A molte
donne, viene proposta un´iniezione di «Depo-Provera»
, un anticoncezionale che dura tre mesi. L´effetto è
stato drastico: nella comunità dove i bambini erano 5-6 in
media per famiglia vanno sparendo i nuclei numerosi.
Gli «ebrei
neri» non fanno più figli. E al fenomeno Yedioth
Ahronoth ha dedicato ieri un´inchiesta, che mette sul banco
degli imputati la Mutua generale israeliana, braccio operativo del
ministero della Sanità, accusata di voler limitare le nascite
di una popolazione spesso ai margini della società. È
un quadro amaro quello che scaturisce dall´articolo, e che fa
riflettere alcuni intellettuali israeliani, come Yossi Yonah,
professore di Filosofia alla Ben Gurion University: «Questa,
come altre cose fatte contro i falascià - dice - ha odore di
razzismo».
Israele non ama più i suoi figli "neri"?
Eppure, per portare a Gerusalemme gli ebrei di origine etiope, il
governo organizzò memorabili ponti aerei nel 1984 e nel 1991.
L´integrazione di questi 80 mila immigrati si è rivelata
difficile. Molti sono i disoccupati, gli anziani e i bambini da
assistere. Una spesa elevata per lo Stato, che ha deciso di varare la
contraccezione di massa per limitare i costi del Welfare. «Sono
centinaia le donne che ricevono questa iniezione - spiega a Yedioth
Ahronoth Tuaba Fakada, medico che lavora in centro di "smistamento"
dei falascià di Gerusalemme - È un segno della scelta
di ridurre la natalità nella comunità, ma nessuno
spiega loro gli effetti collaterali di questo contraccettivo:
depressione, osteoporosi, aumento di peso, mal di testa».
Nel
quartiere di Pardes Katz, nella città di Beni Berak (vicino
Tel Aviv), tra le cento famiglie etiopi, negli ultimi tre anni è
nata solo una bambina. «Quando siamo arrivati - spiega una
donna - ci hanno detto che mantenere qui bambini è molto
difficile. Poi, ci hanno proposto una medicina di cui non so nulla».
Entmar Hillel, assistente sociale, racconta che «Agli uomini
non viene detto che le mogli fanno l´iniezione e le donne non
vengono informate che ci sono metodi alternativi come la pillola».
Il
Portavoce della Mutua Generale respinge le accuse: «Il
"Depo-Provera" viene fornito indistintamente a tutta
popolazione e le donne vengono informate correttamente» . Yossi
Yonah non è d´accordo: «in Israele - riflette - si
incoraggia la natalità in maniera selettiva. Non si
proporrebbe mai l´iniezione anticoncezionale agli ebrei
ortodossi». «La comunità etiope di sente rifiutata
- aggiunge il professore di Filosofia dell´educazione - Cosa
dire del sangue donato dai falascià e poi gettato?, e della
discriminazione nelle scuole? Tutto questo puzza di razzismo».