INFORMAZIONE
URGENTE E DI ESTREMA GRAVITA'
Pochi
minuti fa (11,30 di giovedì 12 aprile) ho parlato al telefono
col dott.
Ghassan, responsabile del Medical Relief a Nablus. Mi ha informato che
*ieri i soldati israeliani hanno distrutto un edificio nelle
vicinanze del
campo rifugiati di Balata ed hanno ferito sei civili.
Ricordo
che lo scorso mercoledì 4 aprile, ai microfoni di Radio Rai Programmi
dell'Accesso, abbiamo registrato la trasmissione che andrà in
onda alle
14,50 di lunedì 16 aprile prossimo sulla stazione regionale
della RAI. In
essa denunciamo che l'esercito israeliano a Nablus si fa scudo dei bambini
palestinesi.
Abbiamo
valutato attentamente le testimonianze, abbiamo calibrato con molta cura
le nostre espressioni di denuncia.
Ripetiamo
a Nablus i soldati di Tel Aviv prendono bambini palestinesi come scudi
umani!
Come
abbiamo detto in trasmissione, alcuni non crederanno alle proprie orecchie,
altri semplicemente non crederanno, altri ancora diranno che stiamo
mentendo. Invece è tutto vero e documentato, persino
pubblicata da un coraggioso giornalista israeliano sul quotidiano
Haretz in un articolo del 16 marzo scorso.
Invito
chi legge questo messaggio a diffonderlo perché sino ad ora
queste notizie
sono state consapevolmente o inconsapevolmente censurate.
Giorgio
Stern
Salaam
Ragazzi dell'Olivo – Comitato di Trieste
Il
documento del sindacato dei giornalisti britannici sul boicottaggio
ad Israele
Pubblichiamo
qui di seguito la dichiarazione di boicottaggio delle merci israeliane
diramata dalla National Union of Journalists, il sindacato della stampa
britannica. Ricordiamo che nei mesi scorsi sono stati gli architetti
e i docenti
universitari inglesi a chiedere a Israele di cambiare politica verso
i palestinesi.
La
Conferenza annuale centenaria dello NUJ la settimana scorsa ha dibattuto più di 200 mozioni su temi che andavano
dall'opposizione ai piani per neutralizzare l'Atto per la Libertà
di Informazione del Regno Unito, al lancio di una campagna
giornalistica contro i bassi salari e i tagli occupazionali nell'industria
dell'informazione.
La
Conferenza ha condannato le violazioni alla libertà di stampa
in Cina, Russia,
Pakistan e Zimbabwe, e una sessione speciale è stata tenuta
sul rapimento
di Alan Johnston a Gaza e sull'incolumità dei giornalisti.
Tra le
mozioni passate nel dibattito internazionale c'era l'appello per sostenere
il "boicottaggio dei prodotti israeliani" . guidato dai
sindacati del commercio
e dal TUC in risposta alla situazione in Palestina e nel conflitto in Libano
dello scorso anno.
L'appello
per il boicottaggio è in parte legato al rapimento di Alan
Johnston.
Il
sindacato dei giornalisti palestinesi ha dato molto sostegno alla
campagna per il
suo rilascio - svolgendo dimostrazioni e scioperi contro l'Autorità palestinese
per chiedere più azione. Lavoriamo a stretto contatto con il sindacato
palestinese attraverso la Federazione Internazionale dei Giornalisti e il
boicottaggio è un gesto di sostegno al popolo palestinese -
principalmente a
quelli che soffrono nell'assedio di Gaza, la comunità che Alan
Johnston è così
orgoglioso di aiutare attraverso i suoi reportage.
Il
boicottaggio non ha nulla a che fare con i reportage giornalistici.
NUJ non sta
dicendo ai suoi membri come scrivere di Israele - oltre all'obbligo permanente
dei suoi membri di riferire in modo indipendente e onesto su tutti i temi e
non produrre testi razzisti o discriminatori -. Il sindacato non
adotta e non
adotterebbe mai una linea su come un tema deve essere trattato. Noi
ci battiamo
per la libertà di scrittura e di parola - e critichiamo quelli
che, comprese
le autorità palestinesi e israeliane, agiscono contro la
libertà di informazione
dei giornalisti.
Nel
dibattito è stato sottolineato che il boicottaggio, che dura
da un anno, dell'Autorità
palestinese ad opera della Gran Bretagna, degli Usa e dell'Unione Europea,
per non citare il governo di Israele, ha condotto a un aumento del numero
delle persone disoccupate, malate e morenti a causa della sospensione degli
aiuti economici e delle rimesse. Questo è un boicottaggio a un
governo democraticamente
eletto.
Quella
assunta dai rappresentanti eletti alla nostra Conferenza è una
decisione dei
membri del NUJ come sindacato e come cittadini per contribuire a
esercitare pressioni sul governo israeliano affinché ritiri il
blocco dei pagamenti, il rifiuto a riconoscere i giornalisti
palestinesi che hanno la tessera della stampa internazionale e il
danno generale che viene prodotto dall'occupazione continua.
Non si
tratta, come certi critici hanno affermato, di un boicottaggio istituzionale.
Lo NUJ continuerà a cercare di lavorare con tutti i sindacati gemelli
nella regione, siano essi israeliani o palestinesi. Infatti, lo NUJ
ha cercato
ogni occasione per trovare un modo di far lavorare insieme i giornalisti
di entrambe le parti. E continuerà ad operare all'interno
della rete
della Federazione internazionale dei Giornalisti per l'unità
di tutti i giornalisti
nella regione.
I
membri che non sono d'accordo con la decisione possono cercare di
cambiarla.
Lo NUJ
è un sindacato democratico e sono i delegati alla Conferenza
annuale - rappresentanti
eletti di tutti i rami del sindacato - che prendono le decisioni.
National
Union of Journalists www.nuj.org.uk/