I Profughi Palestinesi in Libano
di Mirca Garuti
Alkemia è tornata, anche quest'anno (settembre 2011), in Libano, nei campi profughi palestinesi con il Comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, nella settimana del ricordo del massacro del 1982.
Alkemia, anno dopo anno, insieme ai compagni attivisti di tutto il territorio nazionale, continua a raccontare ed a ricordare le sofferenze e le speranze di questo popolo. Lo dobbiamo a loro ed a Stefano Chiarini che ha creato il Comitato, proprio per essere con i profughi palestinesi, per non dimenticare e per lottare affinché sia fatta giustizia e sia riconosciuto il loro diritto al ritorno, di avere una terra su cui vivere ed un proprio Stato libero ed indipendente.
Speriamo sempre di trovare, come ogni anno, anche solo un piccolo miglioramento, ma la realtà è ben diversa! Tante promesse, ma tutte ancora volteggiano nell’aria del Paese dei Cedri.
Le visite si susseguono incalzanti tra i campi dei profughi palestinesi ed i vari rappresentati della società civile, giornalisti, esponenti di governo e di partiti.
L’anno scorso l’argomento centrale di ogni incontro o discussione era la trattativa di pace in corso tra Abu Mazen e Netanyhau, quest’anno invece è stata la richiesta, da parte del Presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) all’Assemblea Generale dell’ONU, del riconoscimento dello Stato Palestinese.
Il primo incontro è con il ricercatore indipendente, Jaber Suleiman, specializzato nella causa dei profughi palestinesi, docente universitario, attivista della società civile con il movimento “Il Ritorno”, membro fondatore in Libano del gruppo “Ritorneremo”, coordinatore del centro “Aidoun” e del comitato che ha cercato di portare Ariel Sharon davanti ad un tribunale internazionale. Senza indugio evidenzia, contrariamente a quello che sostiene Israele, che i palestinesi non hanno lasciato le loro terre per libera scelta ma unicamente a causa dei massacri, delle minacce e dell’occupazione del 1948, che ha dato inizio alla pulizia etnica della Palestina. I palestinesi che vivono in Libano sono poco più di 400.000 ed il 52% vive distribuito nei 12 campi esistenti sul territorio libanese. Affronta e confronta la situazione dei palestinesi in Libano rispetto agli altri paesi arabi. Parla direttamente, senza indugi, sul loro stato d’emarginazione totale, considerati, dalla legislazione libanese, come una categoria a parte, meno dei normali stranieri.
Suleiman continua a parlarci dei diritti negati ai palestinesi qui in Libano, argomento, purtroppo già conosciuto da molti di noi, ma, resta comunque molto drammatico dover sentire, sempre, Tutto quello che non possono fare e, non essere in grado di contribuire a cambiare la situazione. Prosegue il suo intervento con “il diritto al ritorno” sancito dalla Risoluzione Onu n. 194, spiegandoci il perché della sua importanza ed il rischio che si corre, oggi, con l’approvazione del Riconoscimento dello Stato Palestinese (N. d’ordine 194) alle condizioni d’Israele.
Suleiman, infine, chiude il nostro incontro rispondendo ad alcune domande che riguardano la scolarizzazione, il sistema sanitario e l’economia palestinese in Libano.
Intervento di Suleiman
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