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Medio Oriente » Ismail Haniyah interv.VII conf.int.diritto ritorno  

UNA VOCE DA GAZA

VII conferenza internazionale sul diritto al ritorno

di Ismail Haniyah (*)

 

Cari fratelli e care sorelle,

Figli della Diaspora palestinese e della comunità araba e musulmana d'Europa, gentili ospiti, la pace di Dio sia su di voi.
Permettetemi di portarvi il saluto dalla benedetta Palestina e Striscia di Gaza, terra di orgoglio.
Ai fratelli e alle sorelle organizzatori di questo evento va tutto il rispetto e il nostro ringraziamento.
(...) In seguito alle vostre manifestazioni e iniziative a sostegno della questione palestinese contro l'ultima vile aggressione contro la Striscia di Gaza si è potuto sensibilizzare l'Occidente.
Questo per noi è un motivo di grande orgoglio. Perciò vi invitiamo a considerare le seguenti proposte:
 -invitare le associazioni per i diritti umani in Europa a inviare delegazioni che possano indagare sui crimini commessi dall'occupante sionista, e monitorare la situazione.
 -fondare musei della Memoria nelle varie capitali europee che non facciano dimenticare i crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese.
(...)
E' necessario coordinare gli sforzi con le organizzazioni umanitarie e gli attivisti per la pace in Europa, e incoraggiare il loro arrivo nei Territori occupati di Cisgiordania e Striscia di Gaza, e per facilitare spedizioni di aiuti via mare. Tutto ciò per rompere l'assedio imposto contro la Striscia di Gaza.
Un ringraziamento particolare a George Galloway e a tutte le delegazioni europee che hanno operato in tal senso.
Attendiamo e diamo un caloroso benvenuto al Convoglio "Amal" (Hope, Speranza) che si dirigerà verso l'assediata Gaza subito dopo questo evento. E' nostro obiettivo convincere coloro che detengono il potere in Occidente a rispettare la volontà del popolo palestinese e a condannare la politica dei due pesi e due misure.
Gerusalemme, capitale 2009 per la cultura araba, subisce una pericolosa aggressione.
Il suo aggressore sta tentando di strappare la città al suo ambiente arabo attraverso  l’ebraicizzazione, la costruzione di colonie, gli scavi e la continua demolizione di case palestinesi, come sta avvenendo per il quartiere al-Bustan.
Urge una mobilitazione effettiva per proteggere Gerusalemme ed i suoi abitanti.
Guardiamo alla Conferenza come opportunità per prendere decisioni in questa direzione e sostenere le nostre famiglie a Gerusalemme.
Per questo ringraziamo le nostre famiglie sia nella Città Santa sia nei Territori del ’48, con un particolare riconoscimento  al “protettore” di Gerusalemme, Shaikh Raed Salah.
Il nemico sionista ha sfidato il popolo palestinese cercando di soffocarlo e opprimerlo. Presto però ha dovuto fare i conti con la sua resistenza, forza di volontà e voglia di libertà.
Assistiamo ad un nuovo clima tra la popolazione araba e islamica sintomo di buona salute della Ummah, la comunità musulmana.
Il nemico che aveva scommesso sull'imminente sconfitta palestinese si è dovuto ricredere registrando lui stesso una sconfitta.
La volontà di sacrificio del nostro popolo si è rivelata forte e le persone libere nel mondo hanno mostrato una posizione lodevole.
Dopo l'aggressione, ci siamo mossi per un serio dialogo nazionale sotto il patrocinio egiziano ed arabo. Siamo partiti dalla necessità di ristabilire un equilibrio nazionale e mettere fine alle divisioni interne per riorganizzare la Casa palestinese. Questo, attraverso l’accordo per la formazione di un governo di unità nazionale e la costituzione di forze di sicurezza che rispettino l’agenda internazionale. L’obiettivo principale è la ricostruzione dell’Olp. Con la sua riorganizzazione, abbiamo la garanzia che il dialogo interno può proteggere qualsiasi accordo futuro.
Perciò invitiamo questa Conferenza a sostenere il dialogo e gli accordi  basati sull’interesse nazionale a favore del popolo palestinese, lontano dalle intromissioni esterne.
Stimati signore e signori
Ricorre quest'anno il 61° anniversario della Nakba: noi continuiamo a vivere accanto al nostro popolo condividendo la sofferenza e la crisi della diaspora. Nonostante le dure condizioni in cui i palestinesi si trovano a vivere, la politica di colonizzazione, la costruzione del Muro, la presenza di piu di 11 mila eroi palestinesi rinchiusi nelle prigioni dell'occupante sionista (compresi il rappresentanti del Parlamento, primo tra tutti il dott. Aziz Dwaik, presidente del Consiglio legislativo palestinese) e nonostante le aggressioni, il nostro popolo ha dimostrato al mondo che è in grado di continuare a vivere.
Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai nostri padri e nonni: essere garanti della terra e dei luoghi sacri senza rinunciare a un solo palmo di essa.
Non rinunciamo al Diritto al Ritorno di 6 milioni di palestinesi che vivono fuori dalla patria: un diritto irrinunciabile già garantito dalla risoluzione Onu 194.
Il nostro cammino di lotta per difendere i nostri diritti nazionali proseguirà finché non raccoglierà i suoi frutti.
La  Conferenza di quest'anno, intitolata “Il Ritorno è un Diritto irrinunciabile”, testimonia che il diritto non decade con il passare del tempo, ma che ha una forza che lo sostiene e protegge, generazione dopo generazione.
Fratelli e sorelle,
confermiamo il nostro interesse al dialogo e all'apertura alla comunità internazionale e guardiamo con interesse ai favorevoli contatti internazionali con Gaza.
Da qui evidenziamo la necessità di prendere una decisione europea coraggiosa, per eliminare dalla black list delle “organizzazioni terroristiche” il nome di Hamas e delle fazioni della resistenza palestinese. La scelta di inserirlo nella lista nera è errata, in quanto si tratta di un movimento di liberazione nazionale che opera nei territori palestinesi: la sua lotta è contro l'occupazione sionista. Non c’è una volontà di allargare il conflitto alla comunità internazionale.
Infine, vi confermiamo il nostro impegno per un progetto volto a difendere i nostri diritti, la legalità della resistenza e l'impegno di creare l'unità nazionale reale, adoperandoci per mantenre viva la nostra questione all’interno della nazione arabo-islamica e nelle generazioni palestinesi future.
Un saluto a voi uomini e donne, giovani e bambini e arrivederci nella Gerusalemme libera, Dio volendo.

(dal sito www.infopal.it)

(*) Intervento del premier del governo della Striscia di Gaza, svoltosi in video-conferenza in apertura dei lavori della VII Conferenza sul Diritto al Ritorno (2 maggio 2009)


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