La Palestina 70 anni fa
La rivolta in Palestina del 1936, articolo apparso sull'Humanité (organo del
Partito Comunista Francese, n.d.t.) del 26 maggio 1936. 70 anni di lotta
nazionale, 70 anni di non riconoscimento, 70 anni subendo prepotenze ed
espulsioni, 70 anni di menzogne e di accuse tendenti a giustificare la
colonizzazione.
Gabriel PeriDi Gabriel Péri [1]
Da più di un mese - per fissare una data dopo il 15 aprile - la Palestina è
in stato di aperta rivolta; le manifestazioni e gli scontri sanguinosi vi si
moltiplicano. Gli ultimi giorni hanno visto 36 morti fra la popolazione
araba, quella ebraica e il corpo di occupazione britannico. Nuovi rinforzi
di carri armati ed autoblindo sono stati inviati verso la Palestina.
Gli avvenimenti meritano di attirare l'attenzione ed è indispensabile, a
nostro avviso, correggere le interpretazioni erronee che possono sorgere a
loro proposito. Alcuni affermano volentieri che i disordini in Palestina non
sono altro, tutto sommato, che il risultato della propaganda hitleriana e
degli intrighi mussoliniani. Ci permettiamo di non sottoscrivere questo
giudizio.
Che il fascismo hitleriano e il fascismo mussoliniano si sforzino di
utilizzare tutti gli incidenti della vita internazionale e di sfruttarli per
i loro oscuri fini, nessuno lo contesta. Ma si sarebbe nel torto se ci si
riferisse a questo elemento per approcciare in maniera corretta il movimento
palestinese.
Porto di Jaffa 1936
Oggi Jaffa è un quartiere di Tel Aviv, dopo la colonizzazione
Gli Arabi si sono rivoltati nel 1929, quando l'hitlerismo non era ancora
giunto al potere e non esisteva alcuna rivalità fra la Gran Bretagna e
l'Italia. la rivolta palestinese si collega al generale movimento di
ribellione che scuote tutto il mondo arabo, in Egitto, in Siria ed anche in
Palestina.
Questa rivolta era giustificata? Noi crediamo che sia assolutamente
giustificata e aggiungiamo che, a nostro avviso, ci si inganni pesantemente
assimilandola ad un movimento antisemita. L’antisemitismo ci è profondamente
odioso. Ma non è contro gli Ebrei in quanto tali che gli Arabi si ribellano,
bensì contro una forma di sfruttamento pensata e messa in opera
dall'imperialismo britannico.
In fondo, sotto il pretesto del focolare nazionale ebraico, in palestina è
stata organizzata una vera e propria spoliazione degli Arabi. La grande
società sionista Keren Hayessod [2] è specializzata in queste spoliazioni.
Approfittando dell'assenza di contratti di proprietà fra i contadini e i
beduini, essa si accorda con un feudatario - Sceicco - arabo per
appropriarsi delle terre. Dopodichè, avvisa i contadini che devono
abbandonare la terra suula quale i loro antenati hanno faticato per secoli.
Se i contadini non ottemperano, la società chiama i soldati britannici.
Confezione delle arance
Lavoratori arabi palestinesi confezionano le celebri arance di Jaffa -
1936C'è di peggio: un'altra organizzazione, l’Histadrut [3], ha organizzato
una vera e propria caccia agli operai arabi.Ogni anno, alla festa della
raccolta delle arance, le truppe d'assalto sioniste organizzano spedizioni
punitive ai cantieri, nelle fabbriche da cui gli operai arabi vengono
spietatamente cacciati.
Ecco come il sionismo organizza dei pogrom al contrario. I metodi di cui
stiamo parlando sono esattamente gli stessi che l'hitlerismo impiega verso
gli Ebrei in Germania.
In queste condizioni, la popolazione araba come avrebbe potuto non
insorgere? I capi di questa rivolta hanno ripetuto cento volte che non si
trattava di antisemitismo. Loro vogliono lottare contro l'imperialismo
britannico e contro il suo alleato, il sionismo. Essi chiedono di fermare
l'immigrazione ebraica, passata da 80.000 unità nel 1914 a 450.000 nel 1935.
Questo non è quel che si definisce una parola d'ordine antiebraica. e' nel
rispetto del diritto di asilo, è nella solidarietà internazionale contro il
fascismo, e non con la complicità con un'impresa sospetta di spoliazione,
che noi vogliamo difendere la causa degli Ebrei perseguitati
dall'hitlerismo.
Gli Arabi reclamano inoltre l'interdizione di ogni vendita di terre arabe e
preconizzano la costituzione di un governo nazionale arabo. Queste
rivendicazioni sono giuste. Esse si ispirano alla volontà di un popolo di
scuotersi da una dominazione soffocante. La causa dei lavoratori ebrei,
perseguitati dalle dittature fasciste, non è quella degli espropriatori
delle grandi società sioniste e delle loro truppe d'assalto. Essa si
confonde con quella degli oppressi di ogni colore e di ogni razza che non
vogliono lasciarsi sfruttare.
Articolo apparso sull’Humanité del 26 maggio 1936
[1] "Gabriel Péri curava la rubrica degli esteri dell’Humanité e fu uno dei
pochi a denunciare sullo stesso giornale l’accordo Germano-sovietico
Hitler/Stalin", uomo politico comunista e giornalista, fucilato dai nazisti
il 15 dicembre 1941 dopo aver rifiutato di firmare una dichiarazione di
condanna degli "atti di terrorismo".
[2] Keren Hayessod : principale strumento finanziario dell'Agenzia ebraica,
fra il 1934 e il 1938 ricevette dalla Lloyds Bank un ammontare totale di
circa 675.000 sterline.
[3] Histadrut: organizzazione "sindacale" sionista.