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Medio Oriente » Libano: maggioranza e opposizione distanti  
Libano: maggioranza e opposizione distanti, con un gesto delle forze armate che sminuisce l'autorità del governo Siniora

Beirut, 27 dicembre
Il clima politico libanese a due
giorni dalla sessione parlamentare fissata per l'elezione del presidente sembra tesa come non mai. Il gruppo parlamentare di Hezbollah ha accusato il governo Siniora di aver premeditato di usurpare i poteri presidenziali dopo che l'esecutivo, con un colpo di mano, ha prepararo un disegno di legge che darebbe il via all'emendamento costituzionale che sbloccare l'elezione a capo dello Stato del comandante dell'Esercito Michel Suleiman. L'opposizione, con il presidente del Parlamento Nabih Berri, considera irricevibile il disegno di legge, in quanto il governo è privo di legittimità non avendo rappresentanti sciiti.

Oggi dieci deputati della maggioranza parlamentare hanno presentato una petizione all'ufficio di Berri, perché si proceda all'emendamento a partire dal primo gennaio, qualora fallisse la seduta del 29 dicembre. Il dirigente di Hezbollah Hajj Hassan Khalil ha accusato gli Stati Uniti di aver spinto la maggioranza a compiere passi che hanno compromesso l'intesa sull'elezione di un presidente scelto consensualmente. L'opposizione era favorevole a cooperare trovando un accordo globale che includesse la costituzione di un governo di unità nazionale, un'intesa sul nome del futuro comandante delle forze armate, e un impegno per una nuova legge elettorale, ma la maggioranza ha preferito ricorrere ai diktat suggeriti dagli Usa, ha osservato Khalil all'emittente Al Alam.
Intanto, secondo il quotidiano As Safir, i vertici delle forze armate libanesi hanno tenuto un incontro al Ministero della difesa, presieduto dal generale Michel Suleiman, in cui è stato deciso all'unanimità che i 1500 ufficiali delle forze armate che nel 2008 avranno maturato una promozione accetteranno il provvedimento solo se verrà firmato dal nuovo presidente della Repubblica. Un gesto di chiara sconfessione dell'autorità del governo di Fouad Siniora.
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