28 giugno 2006: A seguito del rapimento di
un soldato l'esercito israeliano entra a Gaza. Rasa al suolo una centrale elettrica:
l'impianto forniva ai palestinesi il 70% dell'energia necessaria.....
“....L’attacco
israeliano è stato particolarmente forte a Gaza, che ha sofferto massicci
bombardamenti dell’artiglieria e l’assedio permanente delle forze armate
israeliane. Solo ad una dozzina di camion al giorno è permesso l’ingresso
attraverso il valico di Karni (tra Israele e la Striscia di Gaza), per portare
cibo ad una popolazione di 1,3 milioni di persone (che normalmente hanno
bisogno di centinaia di camion al giorno, solamente per le necessità
alimentari). Ma anche la minaccia della fame ha fallito il tentativo di
costringere i palestinesi a rovesciare il loro governo eletto democraticamente.
L’attacco
israeliano non ha nulla a che fare con la sicurezza dei cittadini israeliani;
al contrario è parte della guerra del Primo ministro israeliano Olmert contro
il governo palestinese, con l’obiettivo di rovesciarlo. Il sequestro di 8
ministri palestinesi e di 21 parlamentari, così come la minaccia di assassinare
il Primo ministro palestinese Ismail Hanyie, sono un chiaro esempio del piano
di Olmert e del ministro della difesa Peretz per rovesciare con la forza il
governo palestinese. L’invasione non riguarda la sicurezza del prigioniero di
guerra Gilad Shalit, un soldato israeliano. Al contrario ne mette in pericolo
la vita e la sicurezza senza motivo. L’uso della forza prima di considerare la
scelta dello scambio di prigionieri dimostra che gli obiettivi politici sono
privilegiati rispetto alla vita del soldato Shalit.....” (dal comunicato
dell’Alternative Information Center)
Nuovo crimine israeliano a Gaza
caro amico
mi permetto di rubarle un minuto del suo prezioso tempo, alla mia gente
stanno rubando la vita in meno di un minuto, basta un missile mirato,
sulle spiaggie mediterranei di Gaza, in un giorno pieno di sole, una
(normale) famiglia palestinese, sta a godere un momento (raro) di tranquillità,
questa famiglia è stata massacrata da un mirato missile navale israeliano.
distino vuole che una figlia di sette anni sopravvive (per raccontare,
testimoniare, al grido tabla.. tabla, papà papà). Io cittadino Italo Palestinese
vorrei essere un porta voce di questa bimba, e Lei , vorreste fare sentire la
sua voce, per dire basta.
La prego di guardare e sentire dal vivo la voce di quella bimba, solo un
minuto.
grazie
Bassami Sale
pubblicato sabato 10 giugno 2006
Questo articolo è molto diverso da
quelli apparsi sulla stampa italiana, anche se i fatti riportati sono i
medesimi. Qui da noi, i titoli dei principali giornali e dei servizi televisivi
mettevano al primo posto la blanda rappresaglia di Hamas (alcuni razzi Qassam
che non hanno fatto, come quasi sempre, né vittime, né danni), che avrebbe così
infranto la tregua. Naturalmente, ben pochi hanno avuto l'onestà di ricordare
che la "tregua" era in realtà un cessate il fuoco unilateralmente deciso da
Hamas, che lo ha rispettato per ben sedici mesi, mentre le truppe di occupazione
israeliane non hanno mai smesso, nemmeno per un solo giorno, di colpire, dal
cielo, da terra ed anche dal mare. A tutt'oggi, non abbiamo ancora sentito una
sola voce della politica italiana che esprimesse una parola di cordoglio per le
povere vittime della spiaggia di Gaza.
BBC
Le
autorità israeliane hanno fatto bombardare una spiaggia a Gaza: sono stati
assassinati 10 civili, di cui due bambini. Un testimone oculare descrive il
bombardamento della spiaggia.
Giornalista a Gaza, Sami Yousef era sulla
spiaggia venerdì, quando una serie di colpi hanno raggiunto la sabbia.
«Io
ero lì, in visita alla regione con degli amici, quando abbiamo sentito delle
violente esplosioni. Ci siamo precipitati verso il luogo dove cadevano le
granate. Sono stato uno dei primi a giungere sul posto. C'erano persone riverse
sulla sabbia, gravemente ferite, che gridavano. C'erano resti umani sparpagliati
sulla spiaggia. C'erano tre bambini, di cui due con profonde ferite alla testa.
Una bambina urlava, piangeva, chiedendo «Papà, dov'è il mio papà?»
Ferita dalle granate
israeliane sulla spiaggia.
Era una scena terribile, c'era sangue dappertutto. Si vedeva
una nave da guerra israeliana al largo, allora ho capito cosa era successo. Sono
arrivati i medici ed hanno iniziato a raccogliere i corpi. Io li ho aiutati. E'
stato tremendo. E' la prima volta che vedo una cosa del genere da vicino.
Haitham, 1 anno, ucciso
sulla spiaggia.
Sono stati portati all'ospedale, alcuni negli ospedali del
nord della striscia di Gaza, altri a Gaza città. Nessuno si aspettava questo. I
bambini avevano finito gli esami ed erano venuti in spiaggia con le loro
famiglie per approfittare del sole.
Questa spiaggia è il posto dove le persone vanno per
divertirsi, lontano dalla folla e dalle difficoltà.
Alcune ore più tardi,
l'aviazione israeliana ha sorvolato Gaza, superando il muro del suono. E' stato
un giorno terribile per i Palestinesi. Mi sento male. Tre giorni di lutto per
onorare la memoria delle persone uccise sulla spiaggia».
BBC, 10 6 2006
Lo
stesso giorno del massacro della spiaggia, una bambina palestinese di quattro
anni, Mirjam Aman, ferita gravemente nel corso di una delle tante "esecuzioni
mirate" israeliane (nel corso della quale hanno perso la vita la madre, la nonna
e la sorellina della bimba), ha rischiato di essere dimessa forzatamente
dall'ospedale israeliano dove era stata portata per la riabilitazione, con la
motivazione che la famiglia non aveva pagato le spese di ricovero. Solo
l'intervento di alcune associazioni legali israeliane e di un deputato presso il
Ministro della Difesa, Amir Peretz, hanno per il momento impedito che la bimba
sia costretta ad interrompere il trattamento di riabilitazione. Tutto ciò è
molto interessante anche per noi italiani, viste le ingenti somme che molte
nostre Regioni versano alle strutture sanitarie israeliane per... curare i
Palestinesi! Dopo Toscana ed Emilia-Romagna, anche il Lazio di Piero Marrazzo ha
stanziato alla Fondazione Peres 300.000 euro per il biennio 2006 - 2007 "per il
tirocinio dei medici palestinesi in ospedali israeliani". Ovviamente, quando si
tratta di finanziare Israele, le difficoltà di bilancio non esistono più.