giovedì 1 maggio 2025   
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Medio Oriente » P Chiarini - Talal Salman  

Talal Salman
Al Safir - Beirut

La situazione d’instabilità e di  preoccupazione che sta passando il Libano, mi impedisce di essere con voi, oggi,  a ricordare un grande lottatore, un collega giornalista ed amico molto caro, quale era Stefano Chiarini.

Sono felice di aver avuto l’opportunità di  conoscere Stefano, e onorato per la sua amicizia, perchè Stefano, era un combattente di eccellenza e, una penna illuminata per una giusta causa.

Lo aspettavo a Beirut, con entusiasmo, per incontrare l’uomo che ha dedicato la sua vita ai diritti, credendo ad una lotta umana legittima contro l’ingiustizia e l’oscurantismo, contro le forze coloniali e d’occupazione,  in sostegno ai popoli in generale e, in particolare, al popolo di Palestina, da quando, il movimento sionista ha confiscato, con la forza, la sua terra ed i suoi diritti irrinunciabili, per realizzare il suo stato razzista: Israele  …

Mi sedevo, lo ascoltavo raccontare , con voce calma, il suo dolore, per l’ingiustizia storica che ha subito il popolo palestinese. Questo popolo che è stato cacciato da uno Stato, impiantato dalle forze imperialiste, sulla terra di Palestina, con la forza delle armi. E ora i leaders israeliani vogliono che Israele diventi lo Stato degli ebrei di tutto il mondo … Così, cittadini che godono di tutti i diritti nei paesi dove sono nati, li lasciano e vengono qui, come occupanti stranieri armati e forti di un dichiarato sostegno internazionale; per sradicare un popolo dalla sua storia, dalla sua terra, dove sono sepolti i propri antenati da migliaia di anni, e buttarlo nella diaspora, profughi di nessuno…

Con Stefano avevamo, come minimo, due appuntamenti all’anno. Nel primo, Stefano veniva per preparare il programma di commemorazione  di settembre.  Nel secondo, a metà settembre, tornava a capo di una delegazione di combattenti, donne e uomini, per ricordare con noi, i martiri  uccisi dai boia sotto copertura e con la partecipazione diretta dell’esercito occupante israeliano, che con la forza voleva ottenere l’egemonia sul Libano.
Ho imparato tanto da Stefano.  La presa di posizione non avviene gridando, né creando disordini, ma con la militanza continua come espressione di fede per affermare e difendere i diritti dell’uomo alla dignità ed alla giustizia. Come quando, un intero popolo viene  sradicato con la forza dalla sua terra e buttato via, sia nei paesi arabi, come “profugo” e sia in terra straniera, nella diaspora, cercando un pezzo di pane, mentre i veri stranieri, occupano la sua patria, con l’approvazione del mondo, che dovrebbe, invece,  difendere il popolo oppresso.
Ho imparato da lui che il lavoro giornalistico deve essere  al servizio dell’essere umano, questo è la vera lotta. La fedeltà alla professione è un’arma che con una sincera “penna” può denunciare l’occupazione, lo sfruttamento e la schiavitù dei popoli. E cosi noi di Alsafir consideravamo, un grande onore la sua visita alla nostra redazione,  e che ognuno di noi ha imparato da lui, qualcosa.
Alsafir seguiva, con interesse, tutte l’iniziative che faceva insieme con le diverse delegazione, per commemorare le vittime del massacro di Sabra e Chatila, avvenuto nell’estate del 1982 con l’invasione dell’esercito israeliano del Libano. Da Stefano  abbiamo imparato come deve essere il ruolo della stampa al servizio della dignità dell’uomo e dei suoi diritti.
A questo lottatore eterno, dobbiamo una promessa, che ci ha insegnato:  La questione dell’uomo è unica e, la lotta contro lo sfruttamento, l’occupazione, lo sradicamento della terra dai suoi abitanti d’origine, con la pretesa, da parte di chi non l’ha mai abitata, di diventarne il proprietario,  è il modello più duro dell’imperialismo, della discriminazione razziale che umilia la dignità dell’uomo.
Ricorderemo Chiarini combattente, amico, e compagno d’armi, avanguardia di resistenza, resistenza contro l’ingiustizia, resistenza contro il colonialismo e gli insediamenti, un grande sostenitore del popolo palestinese per il diritto alla sua patria.
Stefano era un pioniere nella lotta per la giustizia, il diritto e la dignità dell’uomo.
Stefano rimarrà nella nostra coscienza un mito, una fiaccola che ci illumina la strada, affermando che il colonialismo è un aggressione dichiarata contro il diritto del popolo, e che l’occupazione è la vetta del progetto coloniale di apartheid che uccide i diritti degli altri.

Stefano Chiarini, ti saluto nel tuo anniversario, non potremo mai dimenticarti, sei nella nostra coscienza oltre che nei nostri cuori.

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