La
Palestinian Medical Relief Society (PMRS) di Gaza lancia un appello
urgente.
PMRS
– Striscia di Gaza
13/04/2008
La
situazione attuale nella Striscia di Gaza sta sprofondando in un
terribile disastro umanitario. La PMRS, una delle maggiori ONG che
forniscono servizi sanitari in Palestina, che nel 2007 era a
disposizione di 1,4 milioni di palestinesi in oltre 490 città,
centri abitati e villaggi, a causa dell’assedio ininterrotto di
Gaza, si trova al momento in condizioni di rischio critico tali da
dover sospendere il suo servizio nella Striscia di Gaza senza
possibilità di scelta in quanto priva di medicine, carburante,
e nei prossimi giorni potrebbe esserci anche la mancanza dell’
elettricità per carenza totale di combustibile per le
operazioni e per il trasporto dei dipendenti.
L’assedio
di Gaza ha terminato il suo secondo anno e 1,5 milioni di persone non
hanno avuto li permesso di andarsene da Gaza, molti farmaci
essenziali non sono più reperibili negli scaffali delle
farmacie locali come pure nei dispensari ospedalieri; decine di beni
essenziali sono mancanti e solo a 15 tipi di medicine è
permesso l’ingresso a Gaza regolarmente. Ci sono scorte ridotte di
detersivi, nessuna parte di ricambi di auto, la fornitura della
corrente elettrica è discontinua. La maggior parte delle
piccole industrie locali hanno chiuso i battenti per la mancanza di
materie prime e centinaia di impiegati locali sono divenuti
superflui: 130 pazienti sono morti prima di aver ottenuto il permesso
di lasciare Gaza per essere operati all’estero: per lo meno 2000
pazienti con necessità sanitarie diverse e urgenti,
comprendenti bambini con disturbi cardiaci e pazienti ammalati di
tumore, stanno aspettando di essere trasportati al di fuori della
Striscia di Gaza per ulteriori trattamenti.
Negli
ultimi tempi, le conseguenze dell’assedio imposto alla Striscia di
Gaza sono divenute sempre più evidenti in quanto la maggior
parte dei trasporti interni si è fermata per esaurimento del
combustibile, con conseguente interruzione delle forniture di
alimenti, di combustibile, di medicine e di altre cose essenziali. La
limitazione alla Striscia delle forniture di combustibile sta a
significare che è interrotta la principale sorgente di energia
elettrica per Gaza. Senza combustibile i generatori degli ospedali
non entrano in azione, e in tal caso dozzine di neonati mantenuti
nelle incubatrici sono destinati a morire; le medicine che devono
essere conservate a basse temperature sono danneggiate; i pazienti
soggetti alla dialisi sono a rischio; come pure ci sono moltissimi
pazienti che dipendono per i trattamenti da apparecchiature
alimentate elettricamente. Senza carburante i prodotti agricoli non
possono essere portati al mercato e la distribuzione degli alimenti è
a rischio, affrettando la fame e la malnutrizione.. L’economia
locale, già caratterizzata da un 60% di disoccupazione, sta
fermandosi completamente.
Senza
cibo, medicine, elettricità, carburante, acqua pulita da bere,
o riscaldamento, la popolazione di Gaza è vittima di una
punizione collettiva da parte di Israele. La sofferenza,
l’aggressione alla dignità umana, lo stress e la paura della
popolazione civile indifesa sono infinite.
La
PMRS fa presente i pericoli per la salute e la catastrofe umanitaria
derivante dall’impatto negativo sui servizi ed i programmi sanitari
a Gaza, i servizi di assistenza sanitaria di base, i servizi di
riabilitazione, le cliniche mobili, i servizi di emergenza, i servizi
di assistenza individuale o quelli rivolti alla comunità.
A
causa dell’attuale crisi tutti quei servizi corrono il rischio di
essere sospesi se non si interviene immediatamente, in modo efficace
e senza ambiguità. Perciò la PMRS si rivolge agli
amici, ai sostenitori, alle comunità internazionali e a tutti
coloro che in tutto il mondo credono nella santità dei
diritti umani universali e nel diritto internazionale, di richiedere
che Israele si conformi alla legge umanitaria internazionale e alle
risoluzioni dell’ONU cessando immediatamente la sua politica
di punizione collettiva e mettendo fine all’assedio della Striscia
di Gaza..
(trad.
Mariano Mingarelli)