L’ISM-Italia, gruppo di supporto italiano dell’ International solidarity movement, a cui Vittorio apparteneva, ha rilasciato, subito dopo aver appreso la notizia della sua uccisione, questa breve dichiarazione: “Vittorio Arrigoni è stato un non-eroe, mite e positivo, che ha percorso ogni luogo della Striscia di Gaza con la sua umanità densa e intensa.
“Gaza, Restiamo umani” deve diventare il breviario di ogni attivista per i diritti umani.
Il suo nome si iscrive nel solco dei martiri palestinesi e degli internazionali come Rachel Corrie e Tom Hurndall, come i nove attivisti turchi uccisi dall'esercito israeliano sulla Mavi Marmara il 31 maggio 2010, tra i quali il giovanissimo Furkan Doğan.
A noi tutte/i il compito di non lasciar cadere la eredità umana, morale, culturale e politica di Vittorio.
La responsabilità morale e politica della sua morte è del governo israeliano e dei suoi complici non solo occidentali, tra i quali brilla per cinismo e servilismo il governo italiano.
Siamo colpiti, non tanto e non solo come attivisti dell'International Solidarity Movement, ma come donne e uomini di coscienza che sono dalla parte dei mondi offesi e dei popoli oppressi. Dalla parte dei diritti umani. Ora dobbiamo unirci al dolore dei genitori e dei familiari.
Il silenzio deve caratterizzare il nostro cordoglio. La determinazione a proseguire il nostro dovere”.