Risoluzione ONU 1701
Di seguito, il testo della risoluzione
approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e che
prevede la cessazione delle ostilità nel conflitto tra Israele
e milizie sciite libanesi di Hezbollah, iniziato lo scorso 12 luglio.
Il testo è una versione modificata in maniera significativa
rispetto a quello introdotto la settimana scorsa da Francia e Stati
Uniti. Ha ottenuto tutti e 15 i voti dei membri del braccio esecutivo
dell'Onu, incluso quello del Qatar, l'unico Paese arabo presente al
voto.
Determinando che la situazione in
Libano costituisce una minaccia alla pace e alla sicurezza
internazionale; Il Consiglio di Sicurezza,
1. chiede una piena cessazione delle
ostilità basata, in particolare, sull'immediata cessazione da
parte degli Hezbollah di tutti gli attacchi e l'immediata cessazione
di tutte le operazioni militari offensive di Israele";
2. a seguito della piena cessazione
delle ostilità, chiede al governo del Libano e all'UNIFIL,
(United Nations Interim Force in Lebanon) come previsto dal paragrafo
11 per l'invio delle loro forze in una missione congiunta nel sud del
e chiede al governo di Israele, contestualmente all'inizio del
dispiegamento, di ritirare le proprie forze contemporaneamente;
3. sottolinea l'importanza
dell'estensione del controllo del governo del Libano su tutto il
territorio libanese come previsto dalle disposizioni della
risoluzione 1559 del 2004 e della risoluzione 1680 del 2006, e dalle
disposizioni degli Accordi di Taif, per l'esercizio della sua piena
sovranità, in maniera tale che non possano esserci armamenti
se non con il consenso del governo del Libano e non possa esserci
altra autorità che quella del governo del Libano;
4. reitera il proprio forte sostegno
per il pieno rispetto della Linea Blu, che separa Israele e il
Libano;
5. reitera il proprio forte sostegno,
come previsto dalle precedenti risoluzioni sul Libano, per
l'integrità territoriale, per la sovranità e per
l'indipendenza politica del Libano all'interno dei confini
riconosciuti dalla comunità internazionale, come contemplato
dall'armistizio del 23 marzo 1949;
6. chiede alla comunità
internazionale di attivarsi immediatamente per dare impulso
all'assistenza finanziaria e umanitaria al popolo libanese, da
compiersi anche facilitando il ritorno a casa degli sfollati e, sotto
l'autorità del governo del Libano, con la riapertura di
aeroporti e porti, nel rispetto dei paragrafi 14 e 15; e chiede che
siano presi in considerazione ulteriori aiuti in futuro per
contribuire alla ricostruzione e allo sviluppo del Libano;
7. afferma che le parti hanno la
responsabilità di garantire che nessuna azione sia compiuta in
violazione del paragrafo 1 in modo tale da compromettere in maniera
negativa la ricerca di una soluzione di lungo termine, l'accesso agli
aiuti umanitari della popolazione civile, incluso il passaggio dei
convogli umanitari, o il ritorno volontario degli sfollati, e chiede
che le parti rispettino questa responsabilità e cooperino con
il Consiglio di Sicurezza;
8. chiede a Israele e al Libano di
sostenere un cessate il fuoco e una soluzione di lungo termine
fondata sui seguenti principi e elementi: - pieno rispetto della
Linea Blu per entrambe le parti; - l'adozione di misure di sicurezza
atte a prevenire la ripresa delle ostilità, che preveda
l'istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume
Litani, di un'area priva di personale armato, di posizioni e armi che
non siano quelle dell'esercito libanese e delle forze UNIFIL come
previsto dal paragrafo 11, che operano in questa zona; - la piena
attuazione di tutti i regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e
dalle risoluzioni 1559 del 2004, 1680 del 2006, che impongono il
disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in maniera tale che non
possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello
Stato libanese, come deciso dall'esecutivo libanese il 27 luglio
2006; - l'eliminazione di tutte le forze straniere dal Libano che non
abbiano l'autorizzazione dal governo; - l'istituzione di un embargo
internazionale sulla vendita di armi e materiali al Libano, se non su
autorizzazione del suo governo; - la notifica alle Nazioni Unite
delle mappe delle mine posizionate sul territorio libanese che siano
ancora in possesso di Israele;
9. invita il Segretario Generale (Kofi
Annan) a sostenere gli sforzi per arrivare al più presto
possibile ad accordi di principio da parte del governo del Libano e
del governo di Israele sui principi e gli elementi di una soluzione
duratura come delineato nel paragrafo 8, ed esprime la volontà
di essere attivamente coinvolto;
10. chiede al Segretario Generale di
sviluppare, in collaborazione con i partner internazionali e le parti
coinvolte, delle proposte per la messa in atto dei provvedimenti più
importanti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559
del 2004 e 1680 del 2006, compreso il disarmo, e per la demarcazione
dei confini internazionali del Libano, specialmente in quelle aree
dove il confine è soggetto a dispute o incerto, compresa
l'area delle fattorie di Shebaa, e a presentare quelle proposte al
Consiglio di Sicurezza entro trenta giorni;
11. decide, per sostenere e rafforzare
la forza in dimensione, equipaggiamenti, mandato e raggio di
operazione, di autorizzare un incremento nella forza della UNIFIL
fino a un massimo di 15.000 uomini, e che quella forza debba, oltre a
portare a termine il proprio mandato come previsto dalle risoluzioni
425 e 426 del 1978: a. sorvegliare la cessazione delle ostilità;
b. affiancare e sostenere le forze libanesi nel loro dispiegamento
nel sud, compresa la zona di confine della Linea Blu, mentre Israele
ritira le proprie forze armate dal Libano come previsto dal paragrafo
2; c. coordinare le proprie attività con riferimento al
paragrafo 11 (b) con il governo del Libano e il governo di Israele;
d. estendere la propria assistenza per contribuire a garantire
l'accesso della popolazione civile agli aiuti umanitari e il ritorno
degli sfollati; e. assistere le forze armate libanesi in operazioni
mirate alla definizione dell'area prevista nel paragrafo 8; f.
assistere il governo del Libano, se da questo richiesto,
all'implementazione del paragrafo 14;
12. operando sulla base di una
richiesta del governo del Libano di inviare una forza internazionale
per assisterlo nell'esercizio della sua autorità su tutto il
territorio, autorizza la UNIFIL a prendere tutte le azioni necessarie
nelle aree in cui tutte le forze sono presenti e nelle loro capacità,
a assicurare che questa area non sia utilizzata per operazioni ostili
di nessun tipo, a resistere ai tentativi di impedire con l'uso della
forza dallo svolgere i suoi compiti come da mandato del Consiglio di
Sicurezza, e a proteggere il personale delle Nazioni Unite, le
strutture, le postazioni e gli equipaggiamenti, a garantire la
sicurezza e la libertà di movimento del personale delle
Nazioni Unite, gli operatori umanitari e, senza pregiudicare la
responsabilità del governo del Libano, a proteggere i civili
da minacce contingenti di violenza fisica;
13. chiede al Segretario Generale di
attuare con urgenza i provvedimenti necessari a consentire che le
forze UNIFIL siano in grado di portare a termine le funzioni previste
da questa risoluzione, preme perché i Paesi membri prendano in
considerazione i contributi adeguati all'UNIFIL e a rispondere in
maniera positiva alle richieste di assistenza per la forza, e esprime
il convinto apprezzamento per coloro che hanno contribuito alle forze
UNIFIL in passato;
14 chiede al governo del Libano di
controllare i propri confini e tutti gli altri varchi d'accesso per
impedire che armi e materiali siano importati in Libano senza il suo
consenso e chiede alla forza UNIFIL, come previsto nel paragrafo 11,
di assistere il governo del Libano dietro sua richiesta;
15. decide inoltre che tutti gli Stati
adottino le misure necessarie per impedire, a propri cittadini, sul
proprio territorio, o utilizzando navi battenti bandiera del Paese o
velivoli, (a) la vendita o la fornitura a nessuna entità o
individuo in Libano di armamenti e materiali di alcun tipo, incluse
armi e munizioni, veicoli militari e equipaggiamenti, equipaggiamenti
paramilitari e parti di ricambio per i suddetti, siano o no prodotti
nei loro territori, e (b) la fornitura a nessuna entità o
individuo in Libano o di qualsiasi addestramento o qualsiasi tipo di
sostegno per la fornitura, la produzione, la manutenzione o l'uso di
quanto citato nel comma (a) qui sopra, con l'eccezione che questi
divieti non si applicano a armi, materiali, addestramento e
assistenza autorizzata dal governo del Libano o dall'UNIFIL come
previsto nel paragrafo 11;
16. decide di estendere il mandato
dell'UNIFIL fino al 31 agosto 2007, ed esprime le sue intenzioni a
considerare in una successiva risoluzione ulteriori estensioni al
mandato della forza e altri passi mirati a contribuire
l'implementazione di un cessate il fuoco permanente e di una
soluzione duratura; 17. chiede al Segretario Generale di fare
rapporto al Consiglio di Sicurezza entro una settimana
sull'implementazione di questa risoluzione e di aggiornare
regolarmente;
18. sottolinea l'importanza di, e la
necessità di arrivare a una pace estesa, giusta e duratura in
Medio Oriente, sulla base delle risoluzioni 242 del 22 novembre 1967
e 338 del 22 ottobre 1973;
19. decide di continuare a occuparsi
attivamente della questione.