IL SIONISMO
Ricordo di Marek Edelman
(Forum Palestina)
Ebreo laico, giovane militante socialista del Bund, comandante militare dell’insurrezione del ghetto di Varsavia, combattente per la libertà contro il fascismo e poi contro lo stalinismo e il socialismo reale che socialismo non è mai stato, molte volte incarcerato e pacatamente indomito, medico bravo e generoso, consigliere testardamente laico del movimento operaio polacco egemonizzato dal cattolicesimo, uomo capace di tenere insieme forza e temperanza.
"La vita è la cosa più importante in linea di principio. E fin quando c’è vita, la libertà è la cosa più importante. Ma allora se la vita è sacrificata per la libertà, alla fine non sai cosa sia più importante”
intervista edelman
IL SIONISMO. UNA STORIA POLITICA E INTELLETTUALE (1860-1940)
interventi di:
George Bensoussan
Responsabile editoriale del Memorial della Shoah di Parigi. Storico delle idee, ha dedicato la sua opera intellettuale al ricordo ed alla comprensione dei genocidi, in particolare quello a danno degli ebrei. Einaudi ha pubblicato in Italia alcune opere, tra cui Il sionismo. Una storia politica e intellettuale (2007) e L'eredità di Auschwitz (2002). Sua ultima opera Genocidio, una passione europea. (Marsilio, 2009).
Michele Nani
Docente di Storia contemporanea presso la facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Padova
Roma 29/29 novembre 2009
Convegno Forum Palestina
DIECI DOMANDE SUL SIONISMO.
Quali ostacoli per una pace giusta in Medio Oriente?
presenta:
Mila Pernice - Forum Palestina
interventi di:
Miriam Marino – Rete “Ebrei contro l'occupazione”
Stefania Limiti – scrittrice e giornalista
Jeff Halper – Direttore di Icahd (Israele)
Cinzia Nachira - scrittrice e giornalista
Vera Pegna – Fondazione Internazionale Lelio Basso
Wasim Dahmash – docente Università di Cagliari
Michele Giorgio – giornalista
Salvatore – Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli
Diana Carminati – Ism Italia
Silvano Falessi – Rete Boicotta Israele (Milano)
Le origini del sionismo di Miriam Marino
Le Dieci domande sul sionismo:
1) Il sionismo nasce nell’Europa dell’espansione colonialista del secondo Ottocento. Quanto si sono influenzati e integrati reciprocamente il progetto sionista e quello colonialista europeo?
2) Il sionismo era l’unica opzione politica disponibile per i cittadini di origine ebraica in Europa? Oppure la lotta contro la discriminazione, le persecuzioni e i pregiudizi antiebraici aveva altri sbocchi politici ma di segno anticolonialista?
3) Quali sono state le conseguenze in Palestina del “sionismo reale” cioè di un progetto ideologico che “si è fatto Stato” con la nascita di Israele?
4) Come mai il sionismo riesce a funzionare ancora oggi da attrazione per le èlite dei paesi europei e degli Stati Uniti? Quanto ha influito sulla rinascita di un progetto e una cultura neocolonialista verso i paesi in via di sviluppo in questi anni?
5) Qual è l’influenza del sionismo reale nel dibattito, nella cultura politica e nelle scelte strategiche dei paesi dell’Europa, dell’Africa, dell’America Latina e degli Stati Uniti?
6) E’ storicamente, politicamente e scientificamente accettabile l’equiparazione tra antisionismo e antiebraismo che viene ripetutamente riaffermata dalle massime autorità istituzionali italiane?
7) Il governo italiano è “il migliore alleato di Israele in Europa”. L’esperienza del partito Kadima ha molti ammiratori nei partiti italiani. Tsahal ha molti sostenitori politici ed economici. La cultura sionista ha molti estimatori tra artisti e scrittori del nostro paese. Esiste il rischio di una sua egemonia nella vita politica e culturale italiana?
8) Il revisionismo storico, praticato a piene mani anche nel nostro paese, non è l’altra faccia del negazionismo messo all’indice dalla comunità intellettuale? Può esistere un unico monopolio dell’orrore e della memoria?
9)Il boicottaggio accademico verso Israele invocato da docenti universitari e sindacati di altri paesi europei, può essere ritenuto e praticato come una normale forma di pressione internazionale sulla politica di uno Stato?
10)Il progetto di uno Stato Unico per ebrei e palestinesi è da ritenersi una minaccia o una soluzione possibile per la pace in Medio Oriente?