Bassora, Iraq: continuano gli attacchi e le provocazioni ai lavoratori
del settore petrolifero. Ucciso da fuoco statunitense ingegnere
capo.
Lunedì 17 Taleb Naji Abud, ingegnere
capo della Southern Oil Company di Bassora, è stato ucciso da una pattuglia
statunitense nei pressi degli oleodotti di Ruhmaila, uno dei siti petroliferi
più importanti del sud Iraq. Un numero imprecisato di operai è rimasto
ferito.
Taleb Naji Abud era diretto alle
istallazioni di Rumaila insieme ad altri operai per iniziare la giornata di
lavoro, quando un convoglio militare statunitense di pattuglia nell’area ha
aperto il fuoco senza nessun motivo apparente e senza lanciare nessun avviso.
Molti degli operai colpiti erano membri del
sindacato.
La reazione di condanna dell’episodio da
parte delle rappresentanze sindacali è stata immediata e ieri mattina, 20
settembre, si è svolta una manifestazione davanti ai cancelli della Southern Oil
Company, una delle maggiori compagnie petrolifere dello stato iracheno,
fortunatamente senza nessun episodio di repressione che ha coinvolto centinaia
di operai del settore.
La
IFOU (Iraqi Federation
of Oil Unions) nel condannare l’episodio di violenza chiede che il governo
iracheno stia dalla parte dei lavoratori che non possono e non devono essere
oggetto di attacchi militari. Denunciano l’attacco come l’ennesimo tentativo di
minare il lavoro sindacale. Ricordiamo che la IFOU lotta non solo per il
raggiungimento di migliori condizioni di vita per i lavoratori , ma si è sempre
espressa contro la privatizzazione del petrolio iracheno e contro la nuova
proposta di legge petrolifera che il parlamento iracheno dovrebbe cominciare a
discutere dopo mesi di contrasti, opposizioni e
trattative.
Quest’estate il più grave attacco alla
IFOU è arrivato direttamente dal governo e dal ministro del petrolio. Il primo
con l’emissione di un ordine di arresto nei confronti della leadership
sindacale, il secondo con la richiesta alle compagnie petrolifere irachene di
non trattare con la
IFOU giudicata fuori legge e non rappresentativa. Hassan Jumma
Awad, presidente della IFOU e dei suoi 26.000 iscritti, inserisce la sparatoria
contro gli operai nella campagna contro le libertà
sindacale.