UN'ILLUSIONE DI PACE
Dopo bombe e
distruzione, forse Tregua.
Non so se questo mio scritto sia giusto definirlo un editoriale o se,
l'esprimere liberamente i miei sentimenti sia il giusto livello, la
corretta posizione che ogni giornalista dovrebbe tenere. Però sento il
dovere, il bisogno di mettere allo scoperto le mie sensazioni di questo
ultimo mese.
La guerra in Libano ora, quella in Palestina da anni, mi suscitano
un'enorme Sofferenza. Angoscia soprattutto nel costatare purtroppo
l'incapacità d'incidere, in qualche modo, l'opinione della nostra
classe politica.
Ho conosciuto il Libano, il suo popolo, ho ascoltato gli Hezbollah parlare,
ho conosciuto Palestinesi, Israeliani, ho conosciuto quindi la loro
situazione, la loro dignità, non posso,quindi oggi assistere a tutto quello
che sta succedendo, prendendone semplicemente atto, ma sento il dovere di
fare qualche cosa.
Penso che l'unica cosa possibile sia l'informazione, sia il parlare, sia
trasmettere tutto quello che siamo in grado di avere o sapere, sia
sottoscrivere appelli, fare iniziative.
Il Libano non esiste più, c'è solo distruzione totale e morte. Tutto
questo, come già scritto nell'editoriale di Flavio, non certo per due
soldati Israeliani.
Occorre fermare questa dannata macchina della guerra. L'Europa e
l'Italia non può stare a guardare, deve prendere posizione
chiara, a difesa dei semplici diritti dell'uomo e non una posizione per
far piacere a Israele/Stati Uniti/Gran Bretagna.
Questo nostro governo dovrebbe per prima cosa bloccare l'accordo di
cooperazione militare di cinque anni stipulato dal governo Berlusconi con
quello di TelAviv. Sarebbe un primo segnale di disaccordo con l'operazione
che sta facendo Israele.
A questo proposito è uscito un'articolo sul
quotidiano "Liberazione" il 10/08 a firma di Danilo Zolo "Una proposta
a Prodi: chiudiamo la collaborazione militare con Israele". Il suddetto
accordo comprende interscambi di armamenti, la formazione e
l'addestramento di personale militare, la partecipazione di osservatori
ad esercitazioni militari, programmi congiunti di ricerca e sviluppo in
campo militare e scambi di esperienze tra gli esperti di entrambe le
parti.
Prevede inoltre anche
la cooperazione nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di
tecnologie militari, inclusi i vari progetti missilistici e di guerra
elettronica nel quadro di una collaborazione che ha come fine lo lotta
contro il terrorismo.
Si tratta di un accordo, prorogabile automaticamente,che va molto oltre
gli aspetti tecnici e che si presenta come una scelta strategica con la
quale il governo Berlusconi si era proposto di scavalcare l'Unione
Europea nel quadro di un esplicito collegamento con la strategia
statunitense.
Come a suo tempo sottolinearono i ministri Frattini e Martino, si era
trattato di un preciso impegno politico assunto dal governo italiano in
materia di cooperazione con lo stato di Israele. Un accordo di questa
natura e portata, che costringe l'Italia ad una piena complicità
militare con Israele oggi e futura.
Per questo il governo di centrosinistra non dovrebbe avere la minima
esitazione in merito.
Questo non solo rappresenterebbe un piccolo segnale di discontinuità
rispetto al governo precedente ma anche una speranza per poter
intraprendere un diverso percorso di pace. Vicino ai valori che un
governo di centro-sinistra dovrebbe avere.
Purtroppo ho poca fiducia in merito. Anche perchè fintanto che le
informazioni che giungono nel nostro paese continueranno ad essere
incomplete, poco chiare ed estremamente superficiali e calibrate, non
si riuscirà mai a comprendere liberamente quanto è avvenuto e con quali
reali ripercussioni.
Se vogliamo veramente incidere per un futuro di pace in medio oriente,
fra
Palestina-Israele e Libano-Israele, dobbiamo smettere di affermare,
come fa Prodi che la guerra con il Libano è iniziata "solo" per
l'azione degli Hezbollah contro Israele.
Spero ancora in un miracolo e di poter ritornare sia a Beirut che in Palestina.
Mirca