Udite, Udite!!!!
Carissime/i tutte/i,
Quest'anno e' possibile devolvere il 5x1000 della dichiarazione dei redditi alla Associazione di Amicizia Italo/Palestinese Onlus, V.le Matteotti, 27, 50129 Firenze. Dovete firmare la parte "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita' sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute" . Il codice fiscale da indicare e': 94117120488. Vi prego inoltre di diffondere questa iniziativa il piu' possibile!!!!! Un abbraccio e grazie!
Sciopero
della fame a tempo indeterminato
I
responsabili delle organizzazioni kurde lanciano uno sciopero della
fame.
Mercoledì
11 Aprile 2007, davanti al Palazzo del Consiglio d'Europa a
Strasburgo, alcuni cittadini kurdi hanno incominciato uno sciopero
della fame, che proseguirà poi presso la residenza in Rue
d'Obernai 13. La loro protesta è stata avviata per il
Presidente del popolo kurdo Abdullah Öcalan che è
detenuto da otto anni nell'isola-prigione d'Imrali. Il Signor Öcalan
secondo le dichiarazioni dei suoi avvocati è vittima di un
avvelenamento dovuto all'ingestione, già da lungo tempo, di
metalli tossici.
Sono
questi i riscontri di un tossicologo francese, confermate da
laboratori d'analisi
sia ad Oslo che a Roma, i quali hanno identificato, a partire da indagini
svolte su campioni di capelli, dosi di cromo "sette volte
superiori alla media" oltre che dosi estremamente elevate di
stronzio. "Non possono esserci che due casi possibili che
spiegano tale avvelenamento: acqua o cibo" concludono
gli avvocati italiani.
Va
notato che Abdullah Öcalan, che in maniera particolare dal '99,
non si è risparmiato
per trovare una soluzione pacifica alla questione kurda, non ha nemmeno
potuto godere dei diritti di cui beneficiano tutti i detenuti. Il comportamento
dello Stato turco non è accettabile e i kurdi considerano
questo fatto
dell'avvelenamento di Abdullah Öcalan come un crimine contro
l'umanità.
La
situazione di Abdullah Öcalan è un tema di grande
inquietudine per il popolo kurdo.
Questo sciopero della fame ha come scopo quello di richiamare l'attenzione
del Comitato di Prevenzione contro la Tortura (CPT) al fine di prendere
l'iniziativa ed inviare una "delegazione medica internazionale"
che proceda
ad un esame medico completo sul Sig. Abdullah Öcalan, la cui
condizione è ragione di grande inquietudine per i kurdi.
Per
ulteriori informazioni: Tel
+33 06 25806564; +33 0680116112; +33 0679301432
grevedelafaimkurde@yahoo.fr
La Municipalità israeliana di Gerusalemme ha
recentemente notificato l’ordine di demolizione di sei case e di
attrezzature di ricreazione per bambini e donne presso il Centro
Sociale Burj Al Luq Luq, nel quartiere musulmano della città
vecchia.
L’ha dichiarato la Burj Al Luq Luq Social Center Society.
Gerusalemme,
29 marzo 2007
L’ente
ha detto, in un comunicato stampa, che questi ultimi ordini vanno
letti nel contesto di avanzamento del processo di giudaizzazione di
Gerusalemme. L’implementazione di questa politica si basa su
attività di pressione verso i residenti palestinesi, affinchè
abbandonino le loro case nella Città Vecchia. Sembra chiaro
che la demolizione di queste proprietà è pensata per
facilitare l’introduzione di un sempre maggiore numero di coloni
israeliani nell’area. La demolizione è stata ordinata in
palese contravvenzione delle norme internazionali, come regolate
dalle risoluzione dell’Onu riguardo lo status di Gerusalemme Est.
“Donne
e bambini saranno le vittime principali di questi ordini. Anche se la
demolizione di case è sempre un crimine disgustoso,
quest’ultimo pianificato atto di distruzione è
particolarmente orrendo, in quanto include un’area gioco per i
bambini e una tenda usata dalle donne per la ginnastica” aggiunge.
Il
Centro sociale diurno Burj Al Luq Luq rappresenta un’incalcolabile
risorsa per i residenti dell’area di Bab Hutta, che raccoglie quasi
un terzo della popolazione del quartiere musulmano.
Con
più di otto dunams di terra, offre l’unico spazio aperto per
i bambini del quartiere per poter giocare. Su una parte di questa
terra, c’è una grande tenda che garantisce l’essenziale
privacy per le donne musulmane per seguire i corsi di ginnastica.
Adiacente alla tenda c’è il campo giochi per i bambini, con
una tettoia di “ferro ondulato” (non mi viene l’italiano,
ndvale), per fornire riparo dal sole e dalla pioggia.
La
Municipalità israeliana ha ordinato che sia la tenda sia il
tetto siano distrutti .
Il
comunicato spiega che questa non è la prima volta che la
municipalità israeliana di Gerusalemme ha tentato di muoversi
contro il Burj Al Luq Luq Social Centre. “Nel 1996 i tentativi di
Atarat Cohanim di costruire 30 case, una sinagoga e una scuola
religiosa immediatamente adiacente al Centro venne sconfitto solo
attraverso gli sforzi della popolazione locale e dei membri del
Parlamento Palestinese” si legge nel comunicato stampa.
“Sembrerebbe
ora che i nuovi piani stiano prevedendo la costruzione di case,
sinagoghe e di una scuola. Burj Al Luq Luq Social Centre agisce come
“un paio di polmoni” per il quartiere musulmano. Questi ultimi
ordini di demolizione sono da leggersi come parte dell’impegno
complessivo e concertato israeliano per soffocare i residenti
israeliani.
La
direzione del Burj Al Luq Luq Social Centre si è appellata
alla Comunità internazionale perchè intervenga a sua
tutela, perchè eserciti pressioni su Israele affinché
rispetti la legge internazionale e fermi la propria politica di
giudaizzazione di Gerusalemme.
“Noi
vorremmo chiedere a tutte le Ong che lavorano nel campo dei diritti
dell’infanzia di considerare come la demolizione del campo giochi
dei bambini violi la Convenzione delle Nazione Unite sui Diritti
dell’Infanzia. Noi vogliamo chiedere alle persone di tutte le
religioni, di tutto il mondo, di stare accanto a noi nella resistenza
a questo ultimo attacco di cui le principali vittime saranno le donne
e i bambini del quartiere”, si conclude.