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Visti per Voi » Dallas Buyers Club  
DALLAS BUYERS CLUB
di Enrico Gatti


Regia: Jean-Marc Vallée
USA, 2013
Voto:  8


Come scritto da Arianna Cavallo nell’articolo pubblicato su IlPost.it il 5 febbraio 2014, il film Dallas Buyers Club si prenderebbe non poche libertà nel raccontare la storia di Ron Woodroof. In effetti, nonostante il film sia ispirato alla storia vera di questo personaggio, “della vita di Ron Woodroof non si sa moltissimo, soprattutto di quello che fece prima di ammalarsi”. Le uniche informazioni sulla vita del fondatore del Dallas Buyers Club ci arrivano principalmente da due fonti: “un articolo del 1992 scritto dal giornalista Bill Minutaglio del Dallas Morning News (…) e una lunga intervista – 20 ore di registrazioni – fatta a Woodroof un mese prima che morisse dallo sceneggiatore Craig Borten, che voleva raccontare la sua vita in un film.”
Il ritratto che emergerebbe da queste fonti sarebbe “piuttosto accurato”, tuttavia il film decide di presentare le cose in modo diverso, inventando persino alcuni personaggi, come il travestito Rayon e la dottoressa Eve Saks, probabilmente “assemblando le personalità e le storie di tanti malati e transessuali [e dottori, n.d.a.] intervistati per il film”.
Visto il film però una cosa è certa, di questa “storia vera” rimane ben poco. Le lotte contro le multinazionali farmaceutiche e l’FDA, contro le sperimentazioni di farmaci ritenuti tossici ed inefficaci, contro i pregiudizi di una società tanto bigotta quanto spaventata, fanno sicuramente da cornice e catalizzano gli eventi, ma non racchiudono, e non rappresentano, la vera essenza del film.
La paura della morte, della malattia (l’AIDS), l’attaccamento alla vita e agli affetti che fanno parte di essa, l’assenza di dignità e di coraggio di chi non riesce ad accettare di dover morire troppo, troppo, presto; questi sono i veri temi. Temi, che affiorano solamente nel momento in cui la dimensione storico-sociale cede il passo ad una più semplice quotidianità fatta di affetti, umanità e compassione.
Le incredibili interpretazioni di McConaughey (anche sceneggiatore) e Leto fanno la differenza. Leto in particolare, già vincitore del Golden Globe come miglior attore non protagonista ed ora in corsa per gli Oscar, è abilissimo nel dare al suo personaggio grande delicatezza, della quale si arricchiscono anche le interpretazione degli altri attori, giocando in buona parte sulla propria fisicità.
Un ottimo film dunque, nato da ottime interpretazioni e da una storia, non poi così importante. Un progetto sofferto, a lungo voluto da McConaughey, impostosi come uno dei migliori film dell’anno, che arriverà agli Oscar con ben sei nomination fra le più importanti: Miglior Film, Miglior Attore, Miglior Attore non protagonista e Miglior Sceneggiatura.



Link al bell’articolo di Arianna Cavallo su IlPost.it
http://www.ilpost.it/2014/02/05/dallas-buyers-club-storia-vera/



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