MACHETE
di Enrico Gatti
Regia: Robert Rodriguez e Ethan Maniquis
USA, 2010
Voto Machetico
Acclamato dal pubblico che lo aveva sognato dal falso trailer in Planet Terror, arriva finalmente la storia tutta ferro, sesso e sangue del messicano più brutto e spietato di sempre.
Rodriguez, che come al solito si occupa di tutto fuorché della recitazione, da sfogo a tutto il suo talento perverso creando un’icona del trash allo stato puro.
Machete è un concentrato adrenalinico ed esageratamente comico di spazzatura che non si può più nemmeno identificare con quella dei film di serie B a cui la pellicola stessa ammicca. In Machete si va molto oltre, assolutamente senza freni inibitori.
Piuttosto che descrivere la marea di boiate che popolano il film è meglio elencare quello che non vedrete, giusto per non rovinare la sorpresa. Possiamo dire che non si vedranno macchine originali, donne vestite, cellulari che escono da porta cellulari, moto senza mitragliatrici, crocifissioni senza sangue e chiese senza sparatorie, non si vedranno attori bellocci e donne brutte, preti che perdonano e suore che non sparano, per calarsi da un palazzo non verranno affatto usate corde e le lame non taglieranno il pane, le pallottole in testa non saranno mortali e soprattutto, nulla di quello che vedrete sarà realistico.
A confronto la saga dei Saw sembrerà un produzione Disney e Dal tramonto all’alba un racconto di Hardy.
In questo clima Rodriguez non si siede sulla forza dei personaggi e sfodera inaspettate soluzioni registiche, dalla scazzotata in split screen, al montaggio che in due occasioni ignora l’accademica 'regola dei 30 °'. Arriva persino un qualche segno di messaggio politico non così evidente nei film precedenti.
Tutto questo e tanto altro, è quello che succede a lasciare la macchina da presa ad un bambino mal cresciuto e squilibrato che si diverte un mondo a fare quello che fa. Spasso assicurato.
Attendiamo con ansia i due finti sequel, Machete uccide e Machete uccide ancora.